Proteste per il «Grande Fratello» del web di Maurizio Molinari

Proteste per il «Grande Fratello» del web Proteste per il «Grande Fratello» del web I piano della Casa Bianca di monitorare Internet contro il terrorismo Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK «Strategia nazionale per la protezione del cyberspazio». Si chiama così il rapporto redatto per la Casa Bianca da ima speciale task force antiterrorismo - il Consiglio per la protezione delle infrastrutture critiche - e che prevede il monitoraggio di ogni tipo di comunicazione sulla rete di Intemet al fine di evitare che divenga oggetto di attacchi terroristici. Il documento verrà presentato a inizio 2003 e si propone di definire una strategia di difesa di Intemet che, se approvata dal Congresso, verrà messa in atto dal nuovo ministero della Sicurezza Interna guidato da Tom Ridge. Il primo passo verso la creazione della «difesa del cyberspazio» è imminente: il «New York Times» ha rivelato che l'amministrazione Usa si accinge a inviare a tutte le società di provider di Intemet una richiesta formale nella quale si chiede «aiuto per realizzare un sistema centralizzato di monitoraggio di Intemet». La task force della Casa Bianca ritiene necessario il «monitoraggio» delle comunicazioni via Intemet perché «per come è strutturato oggi il web l'attivazione delle difese di fronte a un attacco terroristico sarebbe troppo lenta», e quindi esporrebbe i centri vitali della società americana al rischio di collasso. La vulnerabilità del web ai virus viene portata ad esempio del rischio di subire un'aggressione terroristica in grande stile. Il progetto, che porta la firma del consigliere presidenziale per il cyberspazio, Richard Clarice, ha sollevato numerose proteste dà parte dei provider americani che temono la creazione di un gigantesco sistema di violazione della riservatezza dei cittadini. Stewart Baker, l'avvocato di Washington che rappresenta l'Associazione americana dei servizi provider, ha accusato il govemo Bush di avanzare «una proposta aggressiva» perché «nel momento in cui si affida a un'autorità del govemo la gestione del centro di monitoraggio si consente allo stesso govemo di sapere in ogni momento chi sta parlando con chi e che tipo di informazioni stanno circolando». Un portavoce del ministero della Sicurezza Interna, Brian Roehrkasse, ha smentito «l'ipotesi di voler moni¬ torare i singoli su Internet», ma le proteste continuano, e alcuni dei legali più critici hanno accusato la Casa Bianca di voler in realtà mirare solo ad estendere e legalizzare i poteri di «Carnivore», il sistema esistente di spionaggio della rete Intemet attualmente adoperato dall'Fbi. Per rispondere alla accuse Clarke ha scritto di proprio pugno a Harris Miller, presidente dell'Associazione di tecnologia informatica d'America e uno dei principali oppositori del progetto. «Nessuno pensa o vuole monitorare gli individui ha scritto il consigliere del Presidente per il cyberspazio stiamo solo tentando di articolare politiche di difesa della riservatezza dei cittadini su Internet». Come dire: l'obiettivo è evitare agli Stati Uniti un nuovo 11 settembre, questa volta sul web. Nel testo della bozza sulla «Strategia nazionale per la protezione del cyberspazio» si spiega che il «centro di monitorag¬ gio» avrà il compito di «analizzare e confrontare dati riguardanti possibili attacchi che potrebbero seriamente danneggiare sistemi vitali del Paese». In un altro passaggio si fa riferimento alla possibilità che a gestire il centro di monitoraggio sia «ima ditta privata che potrà condividere le informazioni con il govemo federale». Le società di provider di Intemet sembrano disposte ad accettare un confronto con l'Amministrazione sull'ipotesi di una gestione privata del sistema anti-terroristico, ma chiedono che l'attuale testo venga epurato da ogni riferimento ad agenzie per la sicurezza del govemo Usa. In assenza di un accordo lo scontro fra Casa Bianca a provider potrebbe finire in cima all'agenda del nuovo Congresso che si insedia a gennaio, già impegnato su più fronti per dirimere questioni inerenti la legittimità di sacrificare la libertà dei singoli cittadini alla necessità di garantire la sicurezza collettiva. Perii New York Times è imminente l'invio di una richiesta formale di collaborazione a tutte le società di provider Il governo: «Non controlleremo i singoli»

Persone citate: Brian Roehrkasse, Bush, Clarke, Harris Miller, Richard Clarice, Stewart Baker, Tom Ridge

Luoghi citati: America, New York, Stati Uniti, Usa, Washington