Ma in Senato fioriscono i progetti e spunta un possibile voto trasversale di Amedeo La Mattina

Ma in Senato fioriscono i progetti e spunta un possibile voto trasversale . (... 1 PARLAMENTARI DI UDC E FORZA ITALIA INSENSIBILI Al RICHIAMI DEI CAPIGRUPPO Ma in Senato fioriscono i progetti e spunta un possibile voto trasversale Angius (Ds) accusa: la sanatoria fiscale nasconde un'amnistia penale mS retroscena Amedeo La Mattina ROMA FINALE con giallo per la Finanziaria. Intanto, è tutto da vedere se al momento del voto gli emendamenti per la sanatoria edilizia verranno bocciati. La partita sembra ancora aperta, a sentire quei senatori che spingono per il colpo di spugna agli abusi edilizi. Ma la novità di ieri è un'altra: è vero, come sostiene Gavino Angius, che dietro il condono fiscale si nasconde una sorta di amnistia penale? In un emendamento, dice il capogruppo diessino, c'è «ben più di una sorpresa». Hasta leggere l'emendamento 7.0.1000 alla Finanziaria - [piega - per scoprire che le nuove'norme stabiliscono «l'esclusione ad ogni effetto della punibilità per i reati tributari, nonché per i reati commessi per eseguirli od occultarli, ovvero per conseguirne il profitto». E' scritto ancora che «la conoscenza dell'intervenuta integrazione dei redditi e degli imponibili non genera obbligo o facoltà della segnalazione di cui all'articolo 331 del codice di procedura penale. La stessa integrazione non costituirebbe notizia di reato o elemento utilizzabile processualmente». In sostanza, conclude Angius, «un corrotto, un corruttore, un boss mafioso, non verrebbero mai chiamati a rispondere penalmente perchè le entrate supplementari derivanti dallo stesso reato sono state condonate. L'emendamento prevede infatti che l'integrazione dell'imponibile, purché denunciata, non sia utilizzabile processualmente». Quale è stata la risposta della maggioranza? Finora nessuna, solo un imbarazzato silenzio, almeno dai responsabili dei gruppi parlamentari e dal governo. Il senatore Contestabile di Fi, inve¬ ce, dice la sua e non vede nessuno scandalo, anzi lo considera sacrosanto, un modo per compensare la vera amnistia che il govemo non ha voluto fare. Ma ieri l'attenzione dei leader della Casa delle libertà era concentrata nello smentire l'ipotesi del condono edilizio. «Non era nemmeno nell'agenda del governo e della maggioranza», ha detto il capogruppo di Fi Schifani. Anche i presidenti dei senatori di An e dell'Udo, Nania e D'Onofrio, hanno voluto subito chiudere il caso. Secco il «no» del vicepremier Gianfranco Fini. Tuttavia il caso non sembra chiuso. Basta farsi un giro a palaz¬ zo Madama. «Checché ne dica il mio capogruppo, io l'emendamento sul condono edilizio lo presento lo stesso e vediamo se non passa in questo Parlamento dove c'è una forte maggioranza che lo vuole». Maurizio Eufemi è il vice presidente del gruppo Udc, eletto in Piemonte ma dal forte accento romano. «Non può capire quante persone mi stanno chiamando, anche della provincia di Torino, per dirmi vada avanti per carità. Molti di questi hanno ereditato un immobile con piccoli abusi di necessità e non sanno come fare. E noi che facciamo, gli diciamo arrangiate- vi, rimanete nella illegalità? Io, semmai, ho più difficoltà a votare tutti questi condoni fiscali». Oltre ad Eufemi, Antonio lervolino e Salvatore Lauro (Fi), anche l'Udeur aveva presentato un emendamento per il condono edilizio. Il senatore Nicodemo Filippelli dice di avere ritirato l'emendamento, ma poi precisa: «Comunque potrei votare un eventuale emendamento della Casa delle libertà sulla stessa materia, anche contro le indicazioni del mio gruppo». Insomma, al momento del dunque ci potrebbero essere tanti voti in libera uscita. Voti trasversali che non terrebbero conto del parere espresso dall'ufficio studi del Senato chiesto in via informale da Carlo Vizzini, presidente della «bicameralina per le regioni». Questo parere dice che, con il il nuovo titolo V della Costituzione, il governo del territorio rientra nella legislazione concorrente Stato-Regioni, le competenze urbanistiche sono esclusivamente attribuite alle Regioni, mentre al Parlamento spetta solo «l'oblazione penale». «Non possiamo cacciarci in un simile ginepraio con le autonomie, con tutti i mass media poi contro», spiega Schifani. «Non possiamo dare questa clava in mano all'op- posizione», aggiunge Vizzini. Ma se gli emendamenti per il condono edilizio non dovessero passare, ragionavano ieri al Senato esponenti della maggioranza, nulla vieta che si possa intervenire successivamente, con legge ordinaria. Lo stesso capogruppo della Lega, Francesco Moro, ammetteva che qualcosa bisognerà fare: «Servirà uno strumento che chiuda con il passato». Ecco, è stato il commento del capogruppo della Margherita Caslagnatti, «vedrete che alla fine qualcosa faranno: è enorme il loro bisogno di fare cassa e con il condono edilizio di soldi se ne fanno tanti». Gianfranco Fini

Luoghi citati: Piemonte, Roma, Torino