Governo e maggioranza contro il condono edilizio

Governo e maggioranza contro il condono edilizio SI SCALDA IL DIBATTITO SULLA LEGGE FINANZIARIA. PERA: 435 MILIONI DI EURO ALL'UNIVERSITÀ Governo e maggioranza contro il condono edilizio Fini: giusto il no di Matteoli. Bene l'autotassazione: incassati 31,7 miliardi Mario Sensìni ROMA Il govemo e i capigruppo della maggioranza in Senato prendono le distanze dal condono edilizio ma l'ipotesi che la nuova sanatoria possa trovar posto nella Finanziaria 2003, sebbene più lontana, non è ancora del tutto esclusa. Nonostante gli ordini di scuderia negativi le iniziative di alcuni singoli parlamentari, non solo della maggioranza, restano in piedi. Così, mentre il partito pro-condono lavora sul testo dei possibih emendamenti da presentare in Aula, nonostante dal govemo sia arrivato il no di Fini («Circa un ipotetico condono edilizio, credo non si possa prescindere dal giusto e motivato parere contrario del ministro dell'Ambiente Matteoli»), la maggioranza e l'opposizione continuano a scambiarsi accuse violente sulla paternità dell'iniziativa che fin qui non si è ancora materializzata. Polemiche che si sommano a quelle sul condono fiscale, ravvivate ieri dai Ds che adombrano il sospetto di ima sanatoria penale molto estesa dietro le nuove norme introdotte con gli emendamenti del relatore. Sul fronte fiscale, comunque, c'è da registrare ima buona notizia. L'autotassazione di novembre, nonostante si temesse una débàcle proprio a causa del condono in arrivo, ha fatto registrare risultati positivi che consentono al Tesoro di ribadire «la sostanziale tenuta dei conti pubblici anche in considerazione del generale rallentamento dell'economia». Il gettito di cassa è stato pari a 31,7 milioni di euro, 800 milioni in meno rispetto al 2001, ma bisogna tener conto che nell'autoliquidazione del 2001 rientravano anche 1,2 miliardi di versamenti per le collaborazioni coordinate e continuative che nel 2002 sono stati spalmati su tutto l'arco dell'anno, e che dai dati di quest'anno mancano i versamenti sospesi in seguito alle calamità naturali dell'autunno scorso. Al tempo stesso il decreto di rimodulazione della Dit ha permesso, secondo il ministero dell'Economia, un «significativo rallentamento» della caduta del gettito Irpeg. Nonostante la maggior tranquillità sui conti del 2002 il govemo continua comunque a tener duro sui saldi della Finanziaria 2003, sottoposta all'assalto degli ultimi emendamenti. Ieri il sottosegretario all'Economia, Giuseppe Vegas, ha chiarito che non c'è assolutamente spazio per nuove spese, e che con gli ultimi emendamenti del relatore, che grazie all'estensione del condono fiscale, le sanatorie, la tassa sul fumo e il videopoker ha recuperato nuòvi mezzi per far fronte ai capitoli sofferenti, «si sono esaurite le disponibilità». Il pacchetto delle modifiche del relatore, il senatore di An Lamberto Grillotti sarà discusso tra oggi e domani dall'Aula del Senato, che dopo aver bocciato la pomo-tax ieri ha approvato circa un quarto degli articoli della Finanziaria, accantonando quelli toccati dagli emendamenti di Grillotti. Da Campobasso, dove inaugurava l'anno accademico dell'Università del Molise, il presindente di Palazzo Madama Marcello Pera ha invece tenuto a segnalare come questa finanziaria «allo stato degli atti e secondo gli emendamenti che verranno presentati, prevede un finanziamento complessivo per le università italiane di 435 milioni di euro». Come dire, i rettori italiani tnon hanno ragione di protestare. In attesa del dibattito sul condono fiscale, che ieri ha fatto registrare nuove prese di posizione molto critiche da parte dell'Ulivo, con Massimo D'Alema e Piero Fassino e del sindacato, con il segretario della Cgil Guglielmo Epifani, tiene banco il "giallo" sulla sanatoria edilizia. Il ministro dell'Ambiente, Altero Matteoli, si è detto «assolutamente contrario», così come il ministro dei Lavori Pubbhci, Pietro Lunardi e il ministro dell'Agricoltura, Gianni Alemanno. Subito dopo è giunto il «no» di Gianfranco Fini, perché «non si può prescindere dal giusto e motivato parere del ministro dell'Ambiente», mentre dal ministero dell'Economia non giungono segnali chiari. Ieri, anzi, Vegas sembrava aver aperto un piccolo spiraglio, se non altro alla sanatoria degli abusi minori. «Il rischio - ha detto Vegas commentando le iniziative in cantiere - è che da un'eventuale mini-sanatoria si arrivi a un mega condono edilizio». I capigruppo della maggioranza in Senato negano che sia mai esistita nel govemo o tra i partiti che l'appoggiano una reale volontà di varare il condono edilizio. «Ho l'impressione che si sia montato un caso inesistente» ha detto il capogruppo di Forza Italia, Renato Schifarli, attaccando la «sinistra che sta montando ad arte la solita polemica strumentale». Lo stesso ha detto il capogruppo di An, Domenico Nania, secondo il quale, però «le posizioni personali dei singoli senatori sono un'altra cosa», mentre il vice Presidente del Senato, Roberto Calderoli, ricordava che uno degli emendamenti pro-condono era stato presentato dall'opposizione. Nonostante le prese di distanza il presidente della Commissione Finanze della Camera, Giorgio La Malfa, è però sicuro che «alla fine questa maggioranza il condono edilizio lo farà». SPRINT FINALE PER LA FINANZIARIA SCADENZE H Oggi e domani " i. Prosegue esame nell'aula di Palazzo Madama Giovedì 19 Il Senato dà il voto finale Sabato 21 La legge torna in discussione alla Camera Lunedì 23 ; Termine per l'approvazione della Camera '^m mS QUESTiONI APERTE Sanatorie Quelle proposte dal relatore di maggioranza Lamberto Grillotti (An) sono molto criticate. Il Senato ha approvato ieri il Concordato triennale preventivo Condono edilizio C'è chi è disponibile ad accettare proposte che allunghino i termini del condono del 1993 e per l'estensione alle zone sismiche Fondazioni bancarie Dure polemiche su: * Proroga a sette anni della cessione delle partecipazioni detenute nelle banche » Ampliamento dei settori in cui possono investire Pensione giudici Cassazione Il Governo vuole portare l'età pensionabile a 75 anni. La commissione Bilancio e il relatore Grillotti l'hanno riportata a 72 Servizi pubblici Un emendamento bipartisan riduceva a 5 anni il periodo prima della liberalizzazione dei servizi gestiti dagli enti locali. Il relatore riporta la transizione a 12 anni Medici Possibilità per i medici in esclusiva al servizio pubblico di cambiare la loro scelta; le Regioni sono contro Re auto Forse si riparlerà di introdurre la tariffa unica. La Commissione Industria del Senato l'ha riproposta

Luoghi citati: Campobasso, Molise, Roma