Duello aereo nei cieli dell'Iraq

Duello aereo nei cieli dell'Iraq Duello aereo nei cieli dell'Iraq Jet viola la no f ly zone/i caccia alleati bombardano tre obiettivi NEW YORK E' stato un duello aereo da guerra, quello che ieri ha provocato l'ultimo raid americano nel Sud dell'Iraq, proprio mentre Washington criticava il rapporto di Baghdad all'Orni sul riarmo e il Pentagono mobilitava 27 mila riservisti. L'incidente di ieri, secondo il Comtindo centrale americano di Tampa, è avvenuto perché un caccia iracheno ha violato la zona di interdizione al volo a Sud della capitale, spingendosi nella regione abitata dalla minoranza sciita. I piloti di Washington hanno risposto bombardando tre postazioni della difesa contraerea nell'area di Al-Kut e Qal'at Sùkkar, circa 100 e 170 migha a Sudest di Baghdad. Dall'inizio dell'anno gli iracheni hanno sparato 470 volte ai caccia anglo-americani, che hanno risposto bombardando 80 volte, ma la nuova violazione aerea della «ho fly zone» sembra portare la sfida a un altro livello, mentre gli ispettori dell'Orni girano in tutto il Paese usando anche ehcotteri. Sul piano militare, del resto, la tensione resta alta, come dimostra l'ordine di allerta emesso dal Pentagono per 27 mila riservisti, che nelle prossime settimane.potrebbero essere richiamati in servizio nel Golfo Persico, o negli Stati Uniti per rimpiazzare ì soldati partiti. I giornali britannici scrivono che Londra si prepara ad avviare una mobilitazione simile, per essere pronta a cominciare lo schieramento delle proprie forze entro la fine dell'anno, in vista del possibile conflitto. Intanto, dopo l'ordine dato venerdì dal presidente Bush, i soldati americani hanno cominciato le vaccinazioni contro il vaiolo. Il vice premier iracheno Tareq Aziz ha risposto dicendo che «d'America e il suo alleato sionista cercano soltanto una scusa per distruggere l'Iraq, e la stessa sorte toccherà prima o poi a tutti gli arabi». Aziz parlava all'inaugurazione di un festival della poesia, ma indossava la divisa militare. Dall'altra parte anche il Dipartimento di Stato americano si è arruolato nella guerra della propaganda, pubblicando due opuscoli destinati al pubbhco arabo e straniero in generale. Il primo si intitola «Iraq: From Fear To Freedom» («Iraq: dalla paura alla libertà»), verrà tra¬ dotto in varie lingue regionah e descrive i programmi di riarmo, il sostegno al tenorismo e tutte le iniziative aggressive prese da Saddam a livello intemazionale: Il secondo si intitola «Iraq: A Population Silehced» («Iraq: una popolazione ridotta al silenzio») e documenta invece la repressione intema del regime. L'iniziativa è stata presa proprio mentre a Londra si riunivano i sei gruppi dell'opposizione riconosciuti da Washington per discutere il futuro del Paese dopo la caduta di Saddam, senza peraltro trovare un'intesa. Nonostante questi segnali di tensione, gli ispettori continuano il loro lavoro sul terreno, dopo aver accolto 15 rinforzi. Ieri è stata la giomata più intensa dalla ripresa dei controlli, con visite in una dozzina di siti, tra cui di nuovo la centrale nucleare di al-Tuwaitha e il Communicable Disease Control Center, il centro per le malattie infettive da cui venerdì erano rimasti fuori per alcune ore. La Casa Bianca ha fatto sapere che i) presidente Bush potrebbe commentare il rapporto iracheno la settimana prossima con un discorso, ma comunque il Dipartimento di Stato lo ha ;ià bocciato, dicendo che «quelo che manca è più importante di quello che c'è». Infatti non esistono le prove della distruzione di oltre 500 ogive chimiche e ' di diverse tonnellate di gas, individuate dagli ispettori nelle passate ispezioni, né si parla degli acquisti di uranio fatti in Africa. L'insoddisfazione è dimostrata dal fatto che Washington ha premuto sul capo degli ispettori, Hans Blix, affinchè usi la sua autorità per interrogare all'estero gli scienziati del programma iracheno di riarmo. Blix ha chiesto a Baghdad 'una lista di questi scienziati entro la fine del mese, ma ha aggiunto che la sua commissione «non è un' agenzia per le defezioni». Gli Usa prevedono che Saddam si opporrà alla partenza degli studiosi, e questa diventerebbe un'altra violazione da aggiungere al dossier dei potenziali «casus belli». Domani comunque tutti i Paesi membri del Consiglio di Sicurezza dovrebbero ricevere la copia censurala della dichiarazione irachena, e giovedì Blix farà le sue valutazioni davanti al massimo organismo del Palazzo di Vetro. [p. mas.] Ispettori Gnu sotto uno striscione che esalta la «madre di tutte le battaglie»

Persone citate: Aziz, Blix, Bush, Fear, Freedom, Hans Blix, Tareq Aziz