Cercansi nuovi inquirenti sull'11 settembre di Paolo Mastrolilli

Cercansi nuovi inquirenti sull'11 settembreAGGIORNATO IL NUMERO DEI MORTI NELL'ATTACCO DEL 2001, TRE DISPERSI SONO STATI TROVATI VIVI Cercansi nuovi inquirenti sull'11 settembre Dopo le dimissioni di Kissinger e Mitcheil: l'inchiesta non riesce a decollare Paolo Mastrolilli NEWYORK Se è vero che la verità rende liberi, c'è qualcosa che imprigiona gli Stati Uniti quando si tratta di parlare dell'I 1 settembre. Per qualche ragione l'America non riesce ad indagare sugli errori che forse aiutarono i terroristi, e le doppie dimissioni di Henry Kissinger e George Mitcheil dalla commissione d'inchiesta, dimostrano forse che il problema è più grande delle loro motivazioni personali per la rinuncia. L'indagine indipendente è un' idea che aveva cominciato a circolare subito dopo gli attentati, quando erano emersi sbagli della Cia e dell'Fbi, come la mancata comunicazione alla polizia di frontiera dei nomi di sospetti terroristi, l'assegnazione di visti a membri di Al Qaeda, e la negligenza nel seguire piste tipo quella di Zacarias Moussaoui in Minnesota o dei mediorientali che prendevano lezioni di volo in Arizona. Il presidente Bush all'inizio si era opposto per non sprecare energie e non distrarre le agenzie governative impegnate a prevenire nuovi attentati. Secondo i suoi critici, in realtà, temeya un'inchiesta che avrebbe potuto imbarazzare l'amministrazione, rivelando gli errori commessi dal govèrno prima degli attè^tótì. Un compromésso era stato individuato nell'avvio dì un'indagine parlamentare congiunta, che ha pubblicato i suoi risultati la settimana scorsa, chiedendo tra l'altro la nomina di un nuovo supercapo dell'intelligence per coordiùare e dirigere il lavoro delle troppe agenzie del settore. Ai famighari delle vittime, però, questa soluzione non era bastata, e quindi avevano continuato a fare pressioni sulla Casa Bianca e sul Congresso. Bush aveva finito per piegarsi, a patto che la commissione indipendente si concentrasse sulla prevenzione di futuri attacchi, piuttosto che la caccia alle colpe del passato, e il Parlamento ha definito le regole bizantine della nuova iniziativa. I membri sono dieci: cinque scelti dai democratici, quattro dai repubblicani, e il presidente nominato da Bush. Possono imporre a chiunque di testimoniare, ma per emettere un man¬ dato di comparizione servono almeno sei voti favorevoli, in modo da impedire ai democratici di prendere iniziative autonome imharazzanti. Il rapporto finale dovrà essere pubblicato sei mesi prima delle presidenziah del 2004, e quindi avrà un impatto sulle elezioni, Bush aveva scelto come presidente l'ex segretario di Stato Kissin¬ ger, e i democratici avevano nominato come vice l'ex leader del Senato George Mitcheil: mercoledì si è dimesso Mitcheil, citando contrasti col lavoro che svolge per il suo studio legale, e venerdì lo ha seguito Kissinger, per conflitti d'interesse con la sua società di consulenza, di cuiavrebbe dovuto rivelare i clienti o forse venderla. La scadenza di legge per avere la commissione al suo posto è oggi, e quindi come minimo i lavori cominceranno in ritardo, perché i democratici hanno individuato il nuovo vice nell'ex deputato Lee Hamilton, ma Bush ancora non ha pronto il sostituto di Kissinger. Come mai tanti problemi? Aldilà delle vicende personali dei due dimissionari, la commissione dovrà svolgere un lavoro urticante in patria e all'estero, se sarà davvero indipendente. Il suo scopo, infatti, è capire che cosa non ha funzionato nella Cia, nell'Fbi, nel Dipartimento di Stato, nel Pentagono, nell'agenzia per l'immigrazione, nella capacità generale di analisi del governo, ma anche nel rapporto con altri Stati alleati che forse avrebbero potuto fare di più per prevenire gli attacchi. Il primo nome che viene in mente è quello dell'Arabia Saudita, con cui però c'è un tale intreccio d'interessi da paralizzare chiunque conti qualcosa a Washington, anche se tanto Kissinger quanto Mitcheil hanno negato che i loro conflitti d'interesse riguardassero paesi del Medio Oriente. L'indagine, poi, non può limitarsi agli otto mesi di amministrazione Bush prima degli attentati, e quindi anche i democratici temono cattive notizie sulla gestione Clinton. Eppure l'I 1 settembre continua a essere un evento vivo. Proprio ieri il capo dell'Fbi Robert Mueller ha detto che negli ultimi 15 mesi sono stati sventati circa 100 attentati in tutto il mondo. Solo ieri, poi, il totale delle vittime alle Torri Gemelle è stato aggiornato a 2.792, perché altri tre scomparsi sono stati ritrovati. I famighari dei morti vogliono chiarézza e verità, mentre fl resto del Paese vuole uno strumento di comprensione che aiuti a prevenire altre stragi, senza lasciare più ombre che luci come la Commissione Wairen sull'omicidio Kennedy. Obiettivo della Commissione è capire che cosa non ha funzionato nella Cia nell'Fbi, nel Pentagono nel Dipartimento di Stato, nell'agenzia per l'immigrazione ma anche nql rapporto con Stati alldati come l'Arabia Saudita con i quali c'è un intreccio di interessi tale da paralizzare chiunque conti qualcosa in Usa I rappresentanti dell'opposizione a Saddam Hussein durante la sessione inaugurale de! loi i congresso in un grande albergo della capitale britannica

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