Crippa amazzone furiosa di Monica Bonetto

Crippa amazzone furiosa Crippa amazzone furiosa Dal 17 all'Alfieri «Pentesilea» di Stein e al Gobetti Shakespeare dolceamaro PER calarsi nel ruolo e soprattutto avere la forma fisica necessaria ad affrontarlo con la dovuta energia e possanza, Maddalena Grippa si è allenata per un anno. Il corpo è il mezzo, per un attore, e lei è una delle poche «grandi» che non lo dimentica, per sua e nostra fortuna. E poi la sfida lanciatale dal regista Peter Stein nonché suo compagno di vita era delle più appassionanti: riportare in scena uno dei massimi capolavori del teatro occidentale interpretando la sanguigna, violenta protagonista, Pentesilea. La tragedia è la versione romantica, traboccante passione, potenza e disperato destino, che dell'infelice amore tra Achille e la regina delle Amazzoni fece Heinrich von Kleist nei primi anni dell'Ottocento. Un testo che in Italia non vede la scene da parecchio tempo proprio per la complessità dell'opera e per il cospicuo dispiegamento di forze é di energie che richiede. Ecco perché per questa «Pentesilea», che martedì 17 debutta al Teatro Alfieri (in replica sino al 22 dicembre) presentata dallo Stabile, si è parlato persino di «impresa teatrale estrema». La messinscena, che si serve della traduzione di Enrico Filippini, vede coinvolto accanto alla già citata Maddalena Crippa Graziano Piazza, nell'impegnativo ruolo di Achille. Li affiancano Anita Bartolucci, Pia Lanciotti, Debora Zuin, Fernando Maraghini, Christian Poggioni e Simone Pieroni. A questi si aggiungono ancora-dodici attrici che danno corpo e voce al coro delle Amazzoni. Le musiche sono di Arturo Annecchino, i costumi di Franca Squarciapino, le luci di A.J. Weissbard, mentre i movimenti coreografici sono stati curati da André Gingras. La storia racconta delle Amazzoni, donne guerriere forti e volitive, affrancate dalle debolezze dell'amore e dedite al sesso solo per riprodursi. Gli uomini con cui giacciono sono stati prima sottomessi in battaglia, sconfitti con le armi, e poi sedotti. Il sentimento amoroso è talmente bandito che le Amazzoni non scelgono con chi giacere: è il dio a sceghere per loro, a indicar loro gli uomini durante la battaglia, facendo capitare davanti a ciascuna il predestinato. Gli sconfitti si tratterranno con le Amazzoni per due mesi, poi saranno rispediti a casa. Ma Pentesilea, la regina, impegnata contro i Greci durante la guerra di Troia, inaspettatamente si innamora di Achille. E non può nemmeno portarselo via, perché è lui a vincere il duello. Allora, contro ogni regola, insiste, vuole nuovamente battersi, e poi ancora, fino a quando anche lui si innamora e decide, nell'ultimo scontro di farsi vincere per poter- la seguire. Ma il delirio di violenza e passione di Pentesilea sfocia in tragedia: ucciderà un Achille disarmato e non paga gli divorerà il cuore; poi, resasi conto dell'accaduto, porrà fine anche alla sua vita. Martedì 17 debutta anche un altro spettacolo del cartellone del Teatro Stabile. E' «Misura per misura», di William Shakespeare] di cui la nostra città ricorda una memorabile edizione firmata anni fa da Luca Ronconi. L'edizione odierna invece è proposta dal Progetto U.R.T., una giovane e interessante compagnia curata da Jury Ferrini nel doppio ruolo di interprete e regista, e sarà al Teatro Gobetti fino a sabato 21 dicembre. Recitano Alberto Giusta, Antonio Zavatteri, Wilma Sciutto, Aldo Ottobrino, Marco Zanutto, Pierpaolo Pavan, Stefano Maschio. L'impostazione di Ferrini, molto esplicita nel suo intento, pone con forza l'accento dell'intera messinscena sul tema della corruzione, della mancanza di regole come cancrena di ima nazione, sull'individualismo opposto al bene collettivo. La vicenda narrata da Shakespeare, sebbene piacevole, ha ima sua forza emb ematica e narra di un potente che affida il proprio ducato ad un onesto e fidato collaboratore per confondersi tra il popolo e capire meglio come agire quando tornerà al potere. Ma è proprio il potere a dare alla testa e a corrompere anche il fino allora onesto governatore. Il lieto fine vira in commedia una materia da tragedia, ma il senso profondo dell'opera non viene scalfito. «E' una commedia sulla giustizia e la libertà - scrive Ferrini nelle note di regia - valori su cui si dovrebbe fondare ogni tipo di convivenza sociale. L'attualità del tema mi pare così fuori discussione». Monica Bonetto Maddalena Crippa in «Pentesilea» di Peter Klein interpreta la regina delle Amazzoni

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