Ammazzata per un viaggio in Canada

Ammazzata per un viaggio in Canada LA GIORNALISTA DI COSENZA DOVEVA PARTIRE PER LAVORO, ANCORA INTROVABILE L'OMICIDA Ammazzata per un viaggio in Canada L'ex fidanzato l'ha accoltellata 26 volte e l'ha rimessa sull'auto Rocco Valenti COSENZA «E' bella, è brava, è buona. E' necessario parlare di Maria Rosaria sempre al presente». Nelle parole di padre Antonio Molinari, pronunciate nel rito funebre svoltosi ieri pomeriggio, è vivo più che mai il ricordo di Maria Rosaria Sessa, la giornalista di 27 anni uccisa a coltellate lunedì sera, tra Paola e Cosenza, da quello che gli investigatori indicano nell'ex fidanzato, Conrado, di 36 anni, rappresentante di prodotti per dentisti, del quale non si trova traccia. C'erano duemila persone, nella chiesa di San Giuseppe, a Rossano Scalo, il paese d'origine di Maria Rosaria, per darle l'ultimo saluto. Una folla impietrita di fronte alle urla di dolore della madre della giovane, alle lacrime che hanno segnato il viso di moltissime persone, segno della sofferènza per una perdita così assurda. Corrado non si trova. Le ricerche, fatte da decine e decine di uomini delle forze dell'ordine, anche ieri non hanno dato esito, a partire dal luogo in cui, nella notte tra lunedì e martedì, era stata trovata, sulla statale Paola-Cosenza, l'auto dell'ex fidanzato di Maria Rosaria, che -la circostanza sarebbe stata confermata da più parti quella sera, a cena, presentandosi con un mazzo di fiori avrebbe tentato il tutto per tutto pur di convincerla a riallacciare la relazione che lei aveva deciso di troncare. Sarebbe stato proprio quel no convinto a costare così caro a Maria Rosaria, di cui tutti ricordano la vitalità che sprizzava ogni qualvolta appariva in video per i suoi servizi giornalistici sull'emittente privata cosentina Metrosat. I priffiefementi emersi dall'autopsia, eseguita ieri mattina a Cosenza, disegnano un quadro del delitto agghiacciante: la giovane giornalista è stata colpita per 26 volte dalla lama di quel coltello da cucina che le ha reciso la carotide. E ci sono anche aspetti che alimentano dubbi sulla dinamica del delitto: sembra, infatti, che la quantità di sangue ritrovata nell'auto - poca, considerate tutte quelle ferite - faccia ipotizzare che il delitto sia stato compiuto fuori dall'auto, o che comunque le prime coltellate siano state inferte fuori. Si attendono adesso le perizie complete per sciogliere ogni perplessità. Ventisei coltellate hanno cancellato il sogno di Maria Rosaria, che amava il suo lavoro e aveva intenzione di andare avanti (due mesi fa aveva ottenuto il tanto agognato tesserino da pubbhci- sta), sperando, nel contempo, nella richiesta di dottorato di ricerca che aveva già inoltrato alla facoltà di Lettere e filosofia dell'Università della Calabria. Proprio con l'Unical, Maria Rosaria aveva un rapporto stretto (ai funerali, tra i tantissimi arrivati a Rossano per l'estremo saluto, c'era anche il Rettore), che si alimentava di amicizie, di rapporti professionah; qui si era laureata, poi aveva seguito iniziative universitarie anche all'estero e, solo poche ore prima di morire, aveva firmato un servizio sull'inaugurazione dell'anno accademico. Tra qualche settimana sarebbe partita per il Canada, per un reportage sugli studenti calabresi impegnati nel progetto Erasmus. Il progetto di questo viaggio avrebbe scatenato la gelosia di colui che, nel giro di poco, sarebbe diventato prima il suo «ex» fidanzato e, oggi, l'indiziato numero uno per la sua uccisione. Corrado, dunque, non si trova. Formalmente è già «irreperibile», perché la Procura di Paola ha emesso nei suoi confronti un decreto di fermo di indiziato di delitto per omicidio volontario. Si è ucciso dopo aver ammazzato Maria Rosaria? L'ipotesi fatta nelle immediatezze del ritrovamento del corpo della giovane, rannicchiato nell'abitacolo di una Vectra, fino ad ora non trova conferme. Maria Rosaria Sessa

Luoghi citati: Calabria, Canada, Cosenza