Se il killer è Nessuno di Sergio Pent

Se il killer è Nessuno Se il killer è Nessuno RECENSePA risposta itabana a Thomas Harris e •» Michael Connelly? Giorgio Faletti. Cancellate il somsetto di circostanza o la smorfia di perplessità, fate sparire la nuvoletta dì memoria con il faccione stranito del prode Vito Catozzo o del ragazzino impiccione di Passerano Marmorito. Chiudete gb occhi sulla pregiudiziale di quel nome che campeggia come una pubblicità elettorale e aprite il romanzo alle prime righe che ci presentanaTombra senza nóme di un personaggio cupo e gravido di follia... Ci siamo: l'interesse scatta come una molla e ci cala in una situazione conosciuta e in parte prevedibile, famibare, in quel luogo di attenta partecipazione emotiva che costringe a girar pagina in fretta per star dietro agli eventi, pur sapendo che questi profili, queste psicologie, questi delitti b abbiamo già messi in archivio più volte. Non importa, vogliamo sapere chi e che cosa e perché, e nessuno ci toglierà la soddisfazione di arrivare alla spiegazione finale con la consapevolezza nutrita di aver trascorso - ci si perdoni la contraddizione - serene ore di tensione. Giorgio Faletti ha scritto, con Io uccido, un thriller zeppo fino all'orlo di luoghi comuni: ci sono, infatti, l'agente dell'Fbi gravato dal dolore per la perdita colpevole della mogbe e la bella e infebee fanciulla destinata a ricucirgli il cuore; l'amico dell'agente distrutto per la morte violenta di un figlio e il giovane un po' tonto che si caccia nei pasticci, fino a lui, il killer senza volto e senza nome - «Nessuno», ovviamente - che agisce con SIONE io t astuzia incredibile e strappa la faccia alle sue vittime, quasi in omaggio al pluriomicida del «Silenzio degli innocenti». C'è tutto questo, dunque, ben amalgamato in un leggero eccesso di verbosità con un'aggiunta di situazioni cinematografiche da catalogo, come quella del cattivo che ferma la sua fuga per salvare il poveraccio in pericolo, aiutato dal suo implacabile cacciatore. Nulla di nuovo, nulla di diverso, salvo il fatto che il romanzo scórre come un fiume in piena e si fa leggere con passione, senza alcuna pretesa arditamente letteraria ma con un senso del ritmo davvero pregevole, così come sono eccellenti l'intreccio della duplice trama e le motivazioni complesse alla base della furia omicida di «Nessuno». Siamo a Montecarlo, paradiso dei vip e degli evasori fiscali. Nel panorama luminoso di un'estate in arrivo un misterioso assassino uccide e sfigura Jochen Welder - pilota di Formula Uno - e la sua ragazza Arijane Parker, famosa scacchista. Un killer sconosciuto nell'oasi del benessere e della sicurezza? Scattano le indagini, il derelitto vedovo Frank Ottobre, a Montecarlo per dimenticare la morte della moglie, viene tirato dentro al caso dall'amico Nicolas Hulot, commissario di polizia. «Nessuno» non lascia tracce, ma avvisa ogni volta delle sue intenzioni Jean-Loup Verdier, celebre dee-jay di Radio Monte Carlo, concludendo le sue telefonate con un emblematico sigillo verbale, «io uccido». Altre morti si susseguono, il Principato è in subbuglio, mentre dall'America arriva il potentissimo odiato generale dell'esercito Natban Parker, padre di Arijane, che nasconde - con la tormentata prima figlia Helena e l'infido braccio destro Ryan Moss - segreti inconfessabili. E poi c'è Pierrot, il ragazzo un po' tardo che conosce ogni brano musicale e aiuta la pobzia a seguire una pur flebile traccia... I vari destini si incastrano in un gioco di specchi che diventa ricerca ossessiva, incalzante, e il romanzo - con sorpresa prende addirittura nuovo slancio nella seconda parte, con l'avvincente parentesi provenzale della ricerca del commissario Hulot, che giunge a un passo dalle rivelazioni. La trama è questa, ricca di particolari ben incastrati e tipologie predefinite, simpaticamente famibari. Faletti ha seguito con devozione la lezione americana del thriller e ne ha ben imitato le consegne, con una storia dal respiro internazionale, pronta per un film. Noi lettori smaliziati abbiamo quasi subito individuato il colpevole, pur non conoscendone le motivazioni: resta il fatto che il percorso delle rivelazioni è tanto intricato quanto arguto nelle sue numerose, quasi matematiche deviazioni. RECENSIONE Sergio Pent «lo uccido» di Giorgio Faletti: un thriller ambientato a Montecarlo, che scorre come un fiume in piena Giorgio Faletti, da comico a scrittore, con II thriller «lo uccido» Giorgio Faletti lo uccido Baldini6 Castoldi, pp. 581, e 17,00 ROMANZO ^

Luoghi citati: America, Montecarlo, Passerano Marmorito