Le Alpi, vero cuore dell'Europa

Le Alpi, vero cuore dell'Europa | SI CHIUDE LANNO INTERNAZIONALE DELLA MONTAGNA Le Alpi, vero cuore dell'Europa CON 82 CIME CHE SUPERANO 14000 METRI, SONO LA CATENA MONTUOSA PIÙ' «VISSUTA» DEL MONDO E COSTITUISCONO LA PATRIA D116 MILIONI DI PERSONE Riccardo VarvelIK*) SI chiude in sordina l'Anno Internazionale della Montagna, proclamato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per "promuovere la conservazione e lo sviluppo delle comunità montane". In realtà si chiude qualcosa che non si è mai aperto, stante l'indifferenza con la quale, in Italia, Stato, Regioni, Provincie e dalle Associazioni culturali e alpinistiche legate alla montagna hanno accolto il messaggio. «Personalmente - ha scritto Andrea Cainer, presidente della Commissione ambiente montano, sulla Rivista del Club alpino italiano - rimango molto deluso di come si stia concludendo questo 2002 pensando alle illusioni sorte con l'Anno Intemazionale della Montagna». «TuttoScienze», dopo gli articoli dedicati alle catene montagnose dell'Hindukush (Afghanistan), del Karakorum (Pakistan) e dell'Himalaya (India, Cina e Nepal) vuole offrire comunque ai suoi lettori alcune note sulle Alpi, suggerendo loro di seguire un percorso virtuale. Partite da Cuneo, tirate una retta fino a Savona; poi un'altra da Savona a Nizza, e da Nizza seguite la costa del Mar Ligure fino a Marsiglia; da qui procedete con una linea orientata circa verso Nord fino a Ginevra passando per Grenoble. Collegate le quattro città svizzere di Ginevra, Losanna, Berna e Zurigo, perfettamente allineate sulla direzione Nord-Est, e con una nuova retta unite Zurigo con Salisburgo e con Vienna. Toccato il Danubio, girate verso Sud e con una spezzata unite Maribor con Lubiana in Slovenia proseguendo per Trieste. Il tratto italiano di ritomo di queste viaggio virtuale tocca Udine, Verona, Bergamo, Como, Varese, Biella, Pinerolo e finisce a Cuneo, da dove eravate partiti. Avete tracciato un "quasi trapezio" ma anche i confini delle Alpi: una superficie di 220.000 chilometri quadrati con una popolazione di 16-18 milioni di persone e con la diagonale più lunga di oltre 1100 chilometri. Questo territorio, pari al 20Zo di tutta l'Europa, è occupato da 7 stati: l'Austria (che occupa il 280Zo del totale), l'Italia (2607o del totale), la Francia con il 2507o, la Svizzera con il 1307o, la Germania e la Slovenia con il 30Zo ciascuna e il Liechtenstein con il 2')*). Circa cinque milioni di italiani vivono e lavorano nel territorio alpino, contro i 4 milioni di francesi, i 3 degli svizzeri e degli austriaci e il milione'e mezzo di montanari distribuiti fra Germania, Liechtenstein e Slovenia. Le prime tracce di presenza umana nelle Alpi risalgono a poco più di centomila anni fa. Si trovano sugli altipiani.del Vercors in Francia, a Coirà in Svizzera e sul Monfenera all'imbocco della Valsesia. Le intense glaciazioni del Pleistocene hanno cancellato la maggior parte dei reperti degli insediamenti di allora creando un vuoto paleostorico di 60-80 mila anni fino a quando, con la fine della quarta e ultima grande espansione glaciale, quella "wurmiana" (databile secondo i calcoli di Penck e del russo Milankovitch intomo a 8-12 mila anni fa), la vita umana è ricomparsa sulle Alpi. E' stato l'Homo sapiens sapiens a rioccupare le terre alpine, in veste di cacciatore. Oggi lo sappiamo per certo grazie ai coniugi tedeschi Simon, che il 19 settembre 1991 fecero la scoperta più interessante di tutta la storia umana alpina: nella parte terminale del ghiacciaie di SimUaun in alta Val Senales, al confine fra Italia e Austria rinvenirono il cadavere di un uomo che inizialmente credettero vittima di un incidente di montagna. Oggi sappiamo che l'uomo di Similaun, pei denominate "Otzi", è invece un cacciatore alpine vissuto 3300 anni a.C. "Otzi" portava giacca e pantaloni di pelle sostenuti da una cintura che fungeva anche da borsa; aveva scarpe imbottite con erbe; un berretto in pelle d'orso e una mantellina di erba intrecciata. La sua attrezzatura era costituita da una ascia di rame, un arco di tasso, una faretra con due frecce, un pugnale di selce ed una gerla e tutto ciò confermava che Otzi era un cacciatore. Dai tanti "Otzi" sparsi per le montagne di 5000 anni fa sono derivati gli attuali abitanti delle Alpi. Dalla parte italiana essi sono distribuiti lungo un arco ben conosciuto secondo la giaculatoria imparata a scuola: Ma - Co (n) - Gra - (n) - Pen - (a) - Le - Re Ca - Giù, che fa torto alle Alpi Liguri, Orobiche, Atesine e Dolomitiche, non ricordate dalla formuletta a vantaggio delle Alpi: Marittime, Cozie, Graie, Pennino, Lepontine, Retiche, Carniche e Giulie. Lungo questo arco ben 82 cime superano i 4000 metri. Comunemente si dice che le Alpi contengane la monta- gna più alta d'Europa: il Monte Bianco, 4807 metri, (erroneamente accreditato alla Francia negli Atlanti intemazionali, in realtà è italo-francese). Ciò non è corretto; la montagna più alta d'Europa è l'Elbnis, nel Caucaso russo, con i suoi 5642 metri di altitudine. Ma questo particolare toglie poco al fascino e all'importanza delle Alpi, che rimangono fra le più note, le più varie, le più vissute e le più belle montagne del mondo, soprattutto per i 308.000 alpinisti associati al Club Alpino Italiano, i 97.000 di quello svizzero, i 91.000 di quello francese, i 282.000 di quello austriaco, i 72.000 di quello sloveno e i 648.000 di quello tedesco. H Cai-Uget wm* A destra. Il Monte Bianco, a sinistrali Cervino. Da segnalare il volume collettivo «Montagne d'Italia», pubblicato dall'editore De Agostini come contributo all'Anno mondiale della Montagna, cori il patronato della Presidenza della Repubblica

Persone citate: Andrea Cainer, Pennino