«Nelle parrocchie coca, vìdeo hard e violenze» di Maurizio Molinari

«Nelle parrocchie coca, vìdeo hard e violenze» LA CORTE SUPREMA DEL MASSACHUSETTS ORDINA DI RENDERE PUBBLICHE LE PROVE «Nelle parrocchie coca, vìdeo hard e violenze» tremila documenti mettono sotto accusa l'Àrcidiocesi di Boston retroscena Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK LA Corte Suprema dello Stato del Massachusetts ha accolto la richiesta degli avvocati di centinaia di vittime di casi di pedofilia di rendere pubblici oltre 3 mila documenti sugli abusi commessi da sacerdoti dell'Arcidiocesi di Boston. Gli episodi che vengono alla luce riguardano sacerdoti già al centro degli scandali e chiamano ripetutamente il causa il cardinale Bernand Law per essere stato a conoscenza di ciò che avveniva, scegliendo di mettere a tacere ogni cosa. «In nessuna arcidiocesi degli Stati Uniti tali e tanti episodi di. questo tipo sono stati fino ad ora documentati», ha dichiarato David Clohessy, direttore dello «Snap», l'associazione di vittime degli abusi e loro parenti. La Corte Suprema potrebbe presto rendere pubblici altri documenti relativi alle cause legali che oppongono le vittime all'arcidiocesi di Boston. Ecco alcuni dei casi resi noti a seguito della sentenza. LE «SPOSE DI CRISTO». Almeno tre donne, fra la fine degli Anni '80 e l'inizio degli Anni '90, accusarono il reverendo Robert Meffan di aver abusato di loro 25 anni prima con la scusa di dare loro dei «consulti spirituali». Si trattava di giovani ragazze che all'epoca volevano diventare suore: il prete le incoraggiava a diventare «Spose di Cristo», descrivendo se stesso come «il secondo avvento di Cristo». Le donne erano così invitate nella sua camera da letto e lui chiedeva loro di «unire lo stato spirituale con atti sessuali», incluso quello di accarezzare e baciare i testicoli. Non vi fu mai un rapporto sessuale completo perché, diceva il sacerdote alle giovani donne, «questo avverrà nella nuova vita dopo la morte». Meffan ha ammesso gli episodi, dichiarando: «Tentavo di fargli amare Cristo più da vicino, di fargli capire che Cristo era molto umano, erano delle ragazze davvero stupende». SESSO E VIOLENZA. Nel 1984 il reverendo Thomas Ferry venne accusalo di picchiare la propria donna di servizio ed al tempo slesso di avere con lei una relazione sessuale per almeno sei mesi. In un altro caso Forry ebbe per 11 anni una relazione con una donna sposala che, aveva conosciuto perché era andata da lui chiedendo consigli per salvare il proprio matrimonio in seria difficoltà. Forry acquistò una casa a Cape Cod per incontrare la donna al riparo da sguardi indiscreti. Quando il cardinale Law venne a sapere della vicenda, fece tornare Forry alla parrocchia da dove proveniva. Solamente all'inizio del 2002 Forry è stato rimosso. MOLESTATORE PERDONATO. Nel 1999 il reverendo Peter Erosi rischiava di perdere la tonaca a causa di numerosi abusi commessi e denunciali dalle vittime, ma il cardinale Bernard Law, incontrandolo, gli assicurò che avrebbe potuto evitare di abbandonare il sacer¬ dozio, perché «la saggezza emerge nelle situazioni di maggiore difficoltà». Numerosi altri documenti confermano che Law tentava di rassicurare i sacerdoti colpiti da denunce di abusi e pedofilia. COCAINA E VIDEO. Alla fine degli Anni '70 Richard Bunlel era diventato così dipendente dall'assunzione di marijuana e cocaina che nella Chiesa di Saint Joseph di Malden era stato soprannonimalo da alcuni fedeli «testa piena di erba» e da altri «il tiratore di Malden». Una donna ha testimonialo che Buntel non solo consumava stupefacenti, ma li distribuiva a ragazzi di 15 anni. Nel 1994 una delle vittime dei suoi abusi chiese alla Chiesa 500 mila dollari di risarcimento, perché due degli spacciatori di droga che rifornivano Buntel prelesero e ottennero che il sacerdote girasse un video hard nel quale violentava un minorenne. Alla fine il caso venne chiuso con un pagamento alla famiglia del ragazzo di 55 mila dollari. Buntel ammise in seguito di aver fatto sesso con «almeno un ragazzo ed un uomo adulto», ma negando che ciò avesse in alcuna maniera «interferito con il mio sacerdozio». La richiesta ai giudici è partita dagli avvocati di centinaia di vittime «Su di noi gli abusi di molti sacerdoti»

Luoghi citati: Boston, Massachusetts, New York, Stati Uniti