Ordigni nei negozi Ikea, allarme in Olanda

Ordigni nei negozi Ikea, allarme in Olanda IN MATTINATA SGOMBERTA LA SEDE DELLA PRINCIPALE AGENZIA DI STAMPA, MA NON C'ERANO BOMBE Ordigni nei negozi Ikea, allarme in Olanda L'AIA Allarme bombe in Olanda. Il Paese, risparmiato finora dal clima di tensione dilagante in Europa, si è «rimesso in pari» vivendo una giornata campale proprio in coincidenza con la conclusione del primo processo per gli attentati dell'I 1 settembre negli Usa, che vede alla sbarra quattro accusati di affiliazione ad Al Qaeda. Si tratta di mere coincidenze secondo la polizia, che esclude legami con il terrorismo, ma intanto ieri è stata evacuata a Rijswijk, vicino all'Aja, la sede centrale dell'Anp, principale agenzia di stampa olandese, dopo che alla polizia era stata segnalata la presenza di un ordigno nell'edifìcio.' Un'attenta perlustrazione ha permesso di escluderlo ma per l'intera mattinata i dipendenti hanno atteso in strada mentre il palazzo veniva passato al setaccio. C'erano davvero, invece, le bombe all'Ikea, la popolare catena di negozi di arredamento svedese che in Olanda conta oltre 4000 dipendenti e dieci filiali, costrette ieri a chiudere i battenti per l'intera giornata mentre venivano compiuti gli accertamenti del caso. Almeno due ordigni sono stati ritrovati nelle sedi di Sliedrecht, vicino al porto di Rotterdam, e ad Amster¬ dam. Quest'ultimo è stato disarmato senza problemi mentre il primo è esploso nella stazione di polizia dove era stato portato per disinnescarlo, ferendo in modo lieve al viso e agli occhi due artificieri. Un terzo involucro sospetto è stato rinvenuto a Utrecht ma è stato accertato che non si trattava di una bomba. Nel dubbio, però, il traffico su una vicina autostrada è stato bloccato per diverse ore, causando notevoli disagi. Un quarto pacco, infine, è stato individuato in serata da cani poliziotto tedeschi a Duiven, vicino al confine con la Germania, e il suo esame è in corso. Bin Laden e compagni tuttavia non c'entrerebbero. Si tratta di estorsione, o almeno questa è la versione ufficiale dell'Ikea, che ha reso noto di aver ricevuto l'altro ieri una lettera minatoria indirizzata alla sede generale di Stoccolma con la richiesta di una forte somma di denaro. Anche il premier olandese, Jan Pete Balkenenede, ha escluso la pista del terrore che il ministero della Giustizia ritiene «da rifiutare con fermezza». Ne sarebbe una prova, fra l'altro, la tecnica di confezione dei congegni, estremamente rudimentale, quindi non attribuibile a professionisti. Di certo è un danno di immagi¬ ne por il marchio che ha diffuso nel mondo il design scandinavo a prezzi popolari e soprattutto un grave danno economico alla vigilia della festa di Sint Nicklnus (ovvero Santa Klaus), che in Olanda è la ricorrenza in cui tradizionalmente i bambini ricevono regali. Ma ci potrebbero essere anche ripercussioni a livello europeo sulle vendite natalizie del colosso che, fondalo nel 1943 dal diciassettenne Ingvar Kamprad usando per la sigla le proprie iniziali unite a quelle di Elmtaryd e Agunnaryd, la fattoria e il villaggio natali, è oggi una realtà di lutto rispetto, con un fatturalo di 10,4 miliardi di euro, 143 negozi in 22 nazioni e 20 punti vendita in franchising in 13 nazioni. E che solo in Italia ha chiuso lo scorso anno commerciale con un fatturato di 547 milioni di euro e un incremento dell'I ,80Zo rispetto al 2001. (e. r.J

Persone citate: Bin Laden, Ingvar Kamprad