«Servono nuove risorse per dare un futuro al gruppo»

«Servono nuove risorse per dare un futuro al gruppo» «Servono nuove risorse per dare un futuro al gruppo» Spagnolo (Finn): niente cig, perché se si crede nell'auto non si rinuncia a parte del capitale umano intervista Marina Caàsi Z^f') NEL giorno in cui si è interrotta la trattativa romana con l'azienda il responsabile Fiat della Firn, Cosmano Spagnolo, non alza i toni della polemica e non azzarda previsioni sull'esito finale della vicenda. Ma pone un punto fermo: «Proverò fino all'ultimo a fare un accordo che in ogni caso sarà unitario con Fiom e Uilm; questa vicenda l'abbiamo incominciata insieme e insieme la finiremo». Perché la trattativa si è bloccata; che cosa significa? «Abbiamo preso atto della indisponibilità dell'azienda a modificare le sue scelte e ne abbiamo tratto le conseguenze. Quindi abbiamo chiesto di avere al tavolo i ministri Maroni e Mar¬ zano». Che cosà non va per voi nel piano presentato dalla Fiat?. «Quel piano non prefigura l'uscita dal tunnel e ci lascia, molto preoccupati per le prospettive. Neppure il governo finora ha fatte molto per rassicurarci sul futuro di una azienda che vaie lo O.S-O^ dell'intero PU del Paese. Quando una impresa che vale tanto è in crisi quella crisi è un problema nazionale». U sindacato ha detto!più volte che non vuole discutere di ammortizzatori sociali. «Certamente non prima di avere certezza sulle prospettive dell'azienda. Ma vorrei fare un ragionamento». Prego. «La Fiat ha un forte indebitamento al punto che si può parlare di bancarizzazione del potere decisionale dell'azienda. Allora è evidente che occorrono risorse finanziarie fresche, nuove. L'azionista secondo noi deve ricapitalizzare. Questa iniezione di risorse - non mi interessa se deriva dalla vendita della Toro o dell'Avio - per ora non c'è e non è neppure chiara la volontà dell'azionista rispetto alla General Motors». In che senso? «La proprietà vuole integrarsi con Gm o vuole solo vendere o svendere? E il governo ci crede al futuro del settore visto che questo in Italia - cosa quasi unica al mondo - coincide con ima sola azienda, la Fiat?» Che cosa può fare il governo? «Guardi nessuno di noi pensa a una nazionalizzazione, ma neppure si può pensare che il governo stia alla finestra come sta facendo. Il governo, senza sostituirsi all'azionista, deve pilotare il rilancio. Se la Fiat riparte nel 2005-2006 potrebbe fare una alleanza vera con Gm al 50 per cento, e allora lo Stato potrà anche uscire». D'accordo, sono ipotesi anche suggestive, ma adesso, entro il 5 dicembre c'è il concreto problema della cassa integrazione da discutere. «Ma perché di fronte a una situazione di emergenza viene fuori solo la cassa integrazione a zero ore? E perché non si possono usare i contratti di ójlidarietà o la rotazione? Non è ideologia, E' che se si crede al futuro allora è evidente che non si rinuncia a parte del capitale umano della Fiat, ma si cerca di tenere tutti dentro. Per questo nói diciamo no alla chiusura di stabilimenti e no alla cassa a zero ore». Il sindacato ha il problema del Nord e del Sud e, dopo il primo incontro a Palazzo Chigi, a Torino c'è più preoccupazione sul futuro di Mirafiori perché una parte del restyling della Punto andrà a Termini Imerese. «Lo diciamo dall'inizio: non si salva il Nord a scapito del Sud e viceversa. E lo ridico: Termini deve rimanere aperto. La prospettiva bisogna darla a tutti ed è per questo che è sbagliata la soluzione delle zero ore. Se si trova un altro strumento, come i contratti di solidarietà, allora tutti stanno dentro a Termini come a Torino. E la coperta corta, rappresentata dallo spostamento di produzioni, non penalizza nessuno». Che cosa farete nei prossimi giorni, gli ultimi della lunga vertenza? «Intanto ci sono le sei ore di sciopero che abbiamo proclamato; aspettiamo l'incontro con i ministri Marzano e Maroni e poi quello del 5 a palazzo Chigi». Arriverete allo sciopero generale dell'industria? «Non escludo che i confederalilo possano decidere; il problema è in quale contesto si colloca. Adesso dobbiamo stringere l'azienda e il governo alle loro responsabilità. La Fiat ha le sue, ma anche il governo ha collezionato una bella serie di colpevoli silenzi e ritardi». Cosmano Spagnolo

Persone citate: Cosmano Spagnolo, Maroni, Marzano

Luoghi citati: Italia, Termini Imerese, Torino