L'azienda: Termini riapre a settembre Nel piano ci sono novità sostanziali

L'azienda: Termini riapre a settembre Nel piano ci sono novità sostanziali IL RESPONSABILE DELLE RISORSE UMANE SPIEGA LA STRATEGIA DEL LINGOTTO L'azienda: Termini riapre a settembre Nel piano ci sono novità sostanziali 'Fattori: coirgli investiménti miglioreremo il nostro livello èomiJlitltivO Flavia Podestà MILANO NEL confronto tra Fiat e sindacati è venuto il momento del "rien ne va plus". Né lo sforzo compiuto sul terreno di Termini Imerese, dove la Fiat si è impegnata a trasferire le linee di restyling della Punto con la promessa che il rientro dalla cassa integrazione straordinaria può arrivare già dal prossimo settembre; né le revisioni sull'utilizzo della cassa integrazione nei suoi diversi stabilimenti ampiamente documentate dal responsabile delle risorse umane di Fiat Auto Pierluigi Fattori; né la promessa che, con l'avvio della produzione dei nuovi modelli, una buona parte degli 8.100 addetti che la necessità di adeguare le strutture produttive all'andamento del mercato costringe a sospendere dal lavoro, potrà tornare in fabbrica, sono bastati ad evitare che il negoziato con la controparte sindacale, presso il ministero delle Attività Produttive, finisse su un binariomorto. Il sindacato ha ritenuto che non fosse abbastanza. Tanto che insisteva nell'escludere qualunque taglio in qualsiasi stabilimento, e nel chiedere che, in sostituzione della cassa integrazione straordinaria a zero ore, la Fiat accettasse di procedere con la cassa integrazione a rotazione, e con i contratti di solidarietà. Nonostante tutte le spiegazioni che il costruttore nazionale ha dato-in più occasioni, dalla primavera scorsa a queste settimane, e a diversi livelli di rappresentanza (persino nel vertice di Arcore con il premier Silvio Berlusconi) - circa l'imperativo categorico di risolvere in fretta i suoi problemi nell'Auto così da riportare il settore in break even entro il 2003, la trattativa con il sindacato si è subito arenata. Rivelandosi così molto più difficile di altre che hanno riguardato i tagli non proprio leggeri decisi ad esempio dalla Telecom Italia di Roberto Colaninno, prima e di Marco Tronchetti Provera poi. O quelli che si prospettano nel pesante ridimensionamento occupazionale che servirà a Corrado Passera per risistèmare i conti di IntesaBci nei tempi stringenti decisi dal nuovo ca¬ po azienda del gruppo creditizio milanese; ma anche a Capitalia, piuttosto che al Sanpaolo Imi, pronta all'abbraccio integrale con Banconapoli e così via giù per i rami dell'universo bancario. La Fiat, ben conscia di dover uscire dal tunnel della crisi nei tempi previsti dalla tabella di marcia che i suoi vèrtici hanno stabi- ^ lito, realizzando gli SBBHM obiettivi di risparmio dei costi (per circa un miliardo di euro) previsti dal piano predisposto da Giancarlo Boschetti - l'uomo dell'Auto che, per la brillante performances realizzata all'Iveco, gode di stima sul piano intemazionale - pur con tutte le aperture mostrate in questi giorni e le disponibilità a ricercare insieme le soluzioni più indolori, non ha potuto che ribadire la necessità di non compromettere gli obiettivi finali di risana¬ «I nuovi già nel cil rientrodei lavor mento e rilancio. Né avrebbe potuto fare diversamente. Non tanto e non solo per rendere più agevole e proficua la collaborazione con gli americani della General Motors, né per gli impegni assunti con gli istituti di creduto all'atto delle intese raggiunte in merito al convertibile da 3 miliardi di euro: quanto piuttosto perché nessuna azienda sta in piedi se produce più di quanto il mercato non sia disposto ad assorbire. Così Fattori - ricordate le «sostanziali modifiche al proprio piano» - ha ribadito ieri sera in un comunicato tre cose. Che, per l'impianto sicihano di Termini Imerese, la proposta della Fiat «prevede la ripresa dell'attività produttiva nel mese di settembre anziché nel dicembre del 2003»: e la ripresa dell'attività a Termini avverrà, grazie ad un investimento di 35 milioni di euro, con un «miglioramento del livello competitivo», che è poi «la miglior gafianzia per il futuro dello stabilimento». Che, nei mesi precèdenti, «sarà avviato un ampìo.'.e articolato programma di formazione per tutti i lavorafori.'che verrà effettuato anche' presgo altri stabilimenti». Che, mfifle, «l'avvio della produzione dei nuovi modelli, nel 2003, consentirà già nel corso dell'anno il rientro di ima parte significativa dei lavoratori in cassa integrazione»; promettendo che «per gli altri, molto dipenderà» - come è logico che sia - «dall'andamento del mercato». Troppo poco per il sindacato. Tempi e margini di accordo sono ora più ristretti, a pochissimi giorni dall'avvio della procedure di ricorso alla cassa integrazione. «I nuovi modelli consentiranno già nel corso di quest'anno il rientro di una parte significativa dei lavoratori in cassa integrazione» La sede del gruppo Fiat al Lingotto di Torino

Persone citate: Corrado Passera, Flavia Podestà, Giancarlo Boschetti, Marco Tronchetti Provera, Pierluigi Fattori, Roberto Colaninno, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Arcore, Milano, Termini Imerese, Torino