A sorpresa le prime due ispezioni in Iraq di Paolo Mastrolilli

A sorpresa le prime due ispezioni in Iraq VISITATI UN POLIGONO MISSILISTICO E UN SOSPETTO CENTRO NUCLEARE A sorpresa le prime due ispezioni in Iraq Le Nazioni Unite e Baghdad concordi: un buon inizio Paolo Mastrolilli NEWYORK Tutto bene, a parte a caos provocato dai giornalisti al seguito. E' la valutazione su cui concordano tanto gli ispettori dell'Onu quanto le autorità irachene alla fine della prima giornata di controlli sul disanno dopo quattro anni di interruzione. La tensione però resta alta, come dimostrano i nuovi particolari del possibile piano d'attacco americano pubblicato dal Wall Street Journal che secondo lanuova dottrina Rumsfeld prevede una guerra lampo. Gli ispettori si sono divisi in due squadre: da una parte gli undici uomini della commissione Umnovic, guidati dal greco Dimitri Perricos, che si occupano di armi chimiche e biologiche; dall'altra i sei specialisti dell'Alea, agli ordini del francese Jacques Baute, incaricati di verificare i programmi nucleari. H primo gruppo, senza comunicare nulla ai funzioiiari iracheni che li accompagnano, è andato in un complesso militare a Ovest di Baghdad dove si trova il centro per test missilistici Al Rafah. Secondo la Già negli ultimi tempi le forze armate di Saddam avevano potenziato questo sito per condurre esperimenti con vettori di gittata più lunga delle 90 miglia consentite dalle risoluzioni dell'Onu. Il secondo gruppo, invece, è andato a Est della capitale, nella fabbrica di AI Tahadi, che per il ministero dell'Industria produce motori destinati alle industrie di cemento e alle raffinerie, e pompe per l'acqua. Quando gli ispettori sono usciti, le autontà irachene hanno permesso ai giornalisti di entrare. Nella stessa giornata è stato visitato anche uno stabilimento di grafite. Alla fine dei controlli gli ispettori non haimò chiarito cosa cercavano e cosa hanno trovato, ma hanno giudicato bene la risposta degli iracheni: «Per quanto ci riguarda ha dichiarato Perricos - ci siamo potuti muovere e svòlgere le attività previste. Tutti hanno osservato l'immediatezza dell'accesso, e questo è un buon segno, coerente con gli impegni presi dalle autorità di Baghdad». Secondo Baute, «non abbiamo avvertito nulla che d ostacolasse. Siamo stati accolti in maniera educata e professionale e abbiamo potuto svolgere il nostro lavoro. Speriamo che la risposta di oggi indichi un futuro atteggiamento di cooperazione)). Anche il Segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, ha detto che «la missione è cominciata bene. La guerra non è inevitabile se llraq collabora». Un altro gruppo di 35 specialisti è atteso a Baghdad 18 dicembre, in concomitanza con la pubblicazione della lista dei programmi di rianno ancora attivi. Allóra le verifiche aumenteranno, e gli ispettori daranno anche la caeda ai presunti laboratori mobili che Saddam avrebbe fatto sistemare su camion e treni. Gli iracheni, per bocca dell'ambasciatore all'Onu Mohammed alDouri, hanno dichiarato che «gli ispettori non hanno trovato nulla perch é non c'era nulla da trovare», e hanno aggiunto un po' di drammaticità alla prima giornata di verifiche facendo suonare a Baghdad le sirene dei raid aerei. I militari hanno detto che «un caccia ostile si era avvicinato alla capitale», ma i comandanti americani che gestiscono il pattuglia¬ mento delle «no fly zone» nel Nord e nel Sud del Paese non hanno confermato. Chi ha creato problemi, invece, sono stati i giornalisti, che hanno seguito gli ispettori con circa 50 mezzi, ingolfando il traffico e provocando un incidente stradale. Washington comunque continua i preparativi per la guerra, anche perché servono a tenere Saddam sotto pressione. Secondo il Wall Street Journal, Rumsfeld ha fatto adeguare i piani alla sua nuova dottrina, che prevede l'uso massiccio della tecnologia e della potenza aerea per paralizzare l'esercito avversario isolando i centri comando e distruggendo le strutture di difesa e comunicazione. Se questa strategia funzionasse, il Pentagono conta di poter lanciare l'invasione di terra dopo appena due settimane di raid. Gli ispettori Onu durante il loro sopralluogo all'impianto di Amariyah, presso Baghdad

Persone citate: Baute, Dimitri Perricos, Jacques Baute, Kofi Annan, Mohammed Aldouri, Perricos, Rumsfeld

Luoghi citati: Baghdad, Iraq, Washington