Marcano: piano Fiat doloroso, ma inevitabile di Roberto Giovannini

Marcano: piano Fiat doloroso, ma inevitabile IL CONFRONTO TRA LE PARTI RIPRENDE DOMANI, DA LUNEDI' POSSIBILE UNA NO-STOP Marcano: piano Fiat doloroso, ma inevitabile Riunione fiume ai ministero. Sindacati scontenti: trattativa in salita Roberto Giovannini ROMA Comincia in salita la trattativa al ministero delle Attività Produttive sul caso Fiat. Al termine dell'incontro, durato chea sette ore, le posizioni di sindacati e azienda si sono rivelate distanti e per ora difficilmente conciliabili. Secondo i sindacati, infatti. Corso Marconi sembra fare un passo indietro rispetto alle disponibilità manifestate lunedì nel vertice di Palazzo Chigi: la Fiat conferma il suo piano industriale, ribadisce la necessità di procedere a 8.100 esuberi, e per quanto riguarda lo stabilimento di Termini Imerese parla di possibile riapertura della fabbrica nel settembre o nell'ottobre del 2003, e a «velocità contenuta». E in particolare, la Fiat propone che per lo stabilimento siciliano - che comunque dovrà riduire i propri organici rispetto ai 1.800 oggi presenti - venga adottato un regime di lavoro simile a quello attualmente previsto nello stabilimento di Melfi. Ovvero, un orario e un'organizzazione del lavoro più flessibile per «recuperare competitività», e un regime contrattuale e salariale meno favorevole per i lavoratori. Scontata la reazione negativa dèi sindacati di categoria dei metalmeccanici, che parlano di ((passo indietro», Fim-Fiom-Uilm hanno da'ridhé'anche sulruolb giocato ieri dal governo nel corso del confronto. Mentre a Palazzo Chigi l'esecutivo - in particolare il vicepremier Gianfranco Fini - era apparso ai più determinato nel criticare la strategia industriale illustrata dalla Fiat - il ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano ha avuto Un atteggiamento assai diverso. Sia aprendo l'incontro che intervenendo alla Camera nel dibattito sulla crisi Fiat, Marzano ha definito il piano dell'azienda «doloroso, ma inevitabile». E il consulente da lui scelto per una valutazione indipendente del piano - Roland Berger - ha ribadito un giudizio positivo sulla strategia cu Corso Marconi. Marzano, di fronte alle delegazioni di azienda e sindacati, ha spiegato prima di lasciare la riunione che «occorre una ristrutturazione della Fiat secondo un piano che sia capace di dare competitività definitiva all'azienda, riducendo al minimo l'impatto sociale e occupazionale». «Ma senza una vera ristrutturazione - ha chiarito- gUeffettìsociah sarebbero ancora più gravi». A seguire, la relazione dell' advisor. Roland Ber■gerché ha defiàifiefil piano anticri-'• si dell'azienda «impegnativo, ma ben strutturato: capace diriportare entro il 2005 la posizione competitiva di Fiat Auto come minimo in linea con la media dei concorrenti diretti».-Di fronte a una fase di stagnazione del mercato dell'auto e alla necessità di costruire alleanze (con Gm, nel caso specifico). Fiat deve risolvere il suo problema più grande: la «sovracapacità produttiva», problema che - secondo l'advisor giustifica il piano di ristrutturazione messo in campo dall'azienda. Il responsabile delle Bisorse umane di Fiat, Pierluigi Fattori successivamente ha illustrato le intenzioni dell'azienda su Termini, con la proposta di adottare lo schema contrattuale di Melfi. Una proposta definita dal delegato Fiom di Termini, Boberto Mastrosimone, «un ricatto: in pratica i turni a settimana saranno 18 e il sabato non sarà più considerato lavoro straordinario, mentre i salari saranno notevolmente inferiori a quelh di oggi». Duro il giudizio dei sindacatL «Non ci siamo assolutamente», ha commentato il leader della Fiom, Gianni Rinaldini. «Bispetto a quanto annunciato 'ini pare evi-' dente che c'è un passo indietro ha affermato - perché complessivamente c'è una riproposizione del piano originario, non si sono avvicinati di un millimetro alle nostre richieste». Per il segretario nazionale della Fim, Cosmano Spagnolo, «se il buon giorno si vede dal mattino, la strada è più che mai in sahta». «L'azienda deve ragionare - é la tesi del segretario nazionale della Uilm Giovanni Contento - su come tenere Termini Imerese aperta e come partiranno gh investimenti nel 2003, se vuole una trattativa vera». Oggi si riunirà il coordinamento FiomFim-Uilm, e domani il confronto al ministero riprenderà; presumibilmente, da lunedì della prossima settimana partirà una nostop, se ce ne saranno le condizioni. Sempre domani gh operai deh' Alfa Bomeo di Arese andranno a manifestare ad Arcore, dove c'è la villa di Silvio Berlusconi. E alla Camera i deputati hanno discusso della crisi Fiat. Al termine del dibattito sono state approvate due mozioni: una della maggioranza che impegna il governo a verificare l'esistenza dipresupposti perché la Fiat auto possa uscire dall'emergenza economicofinanziaria subordinando la Cig «esclusivamente» ad un impegno dell'azienda per la riapertura di Termini e Arese. L'altra, ma votata solo in parte, è quella dell'Ulivo. Che però non è stato in grado di concordare una mozione unitaria: la Margherita ha deciso di h'6n sottoscrivere il riferimento «4 alla piattaforma unitaria di FimFiom-Uilm, che contiene la richiesta^ di un intervento pùbbhco nell'assetto societario nell'azienda. Intervenuto nel dibattito, il ministro Marzano ha ipotizzato una perdita netta 2002 di Fiat Auto «presumibilmente molto ingente». L'azienda propone: Termini riapre, stessa organizzazione dellavoró della fabbrica di Melfi La Camera approva due mozioni: quella della maggioranza e parte di quella dell'Ulivo Il ministro alle Attività produttive Antonio Marzano

Luoghi citati: Arcore, Arese, Marzano, Melfi, Roma, Termini Imerese