Fiat sospende la cassa, si tratta fino al 5 dicembre di Roberto Ippolito

Fiat sospende la cassa, si tratta fino al 5 dicembre IL CONFRONTO RIPRENDE DOMANI MATTINA AL MINISTERO DELL'INDUSTRIA CON UN NEGOZIATO A OLTRANZA Fiat sospende la cassa, si tratta fino al 5 dicembre Pressing di governo e sindacati. Offerte nuove garanzie per Termini Imerese Roberto Ippolito ROMA Sospese le procedure. Per dieci giorni, fino al 5 dicembre, si discute e non parte la cassa integrazione alla Fiat. Lo slittamento, chiesto dal governo, è accettato sia dall'azienda che dai sindacati. E' questo il risultato, insieme all'assicurazione del rientro al lavoro di tutti i dipendenti di Termini Imerese, dell'incontro triangolare promosso alla presidenza del consiglio. E' il sottosegretario alla presidenza Gianni Letta a dare l'annuncio con la lettura di un verbale d'intesa. Domani prenderà il via una trattativa a oltranza al ministero delle Attività Produttive guidato da Antonio Marzano. Un nuovo appuntamento a Palazzo Chigi è già previsto per il 5 dicembre alle 10. E alle 12.30 dello stesso giorno è convocata la riunione tecnica per le procedure della cassa integrazione. Marzano afferma che il governo spera in un accordo e «ha apprezzato la grande sensibilità dimostrata dall'azienda e dai sindacati nell'accettare di riunirsi nel tentativo di raggiungere un'intesa». Il governo, la Fiat e i sindacati quindi discutono. Il confronto si sviluppa dalle 18 di ieri alla presidenza del consigho. Sul tavolo il piano industriale predisposto dall'azienda per affrontare le difficoltà del settore automobilistico, ma respinto dai sindacati (che hanno indetto per oggi uno sciopero dei metalmeccanici e una manifestazione a Roma) proprio per le decisioni relative alla cassa integrazione.: La riunione a tre è convocata in coincidenza con la scadenza del termine per la concessione della cassa prevista dall'azienda da dicembre. Ma il vicepresidente del consigho Gianfranco Fini e il ministro del Welf are Roberto Maroni chiedono all'azienda lo slittamento delle procedure della cassa integrazione per almeno due settimane (periodo poi ridotto a dieci giorni). Per verificare la praticabilità di questa ipotesi, intorno alle 20.15 Letta sospende la riunione. La pausa tecnica comincia con un incontro separato di Letta con il direttore generale della Fiat Alessandro Barberis, incontro che dura un'ora. Successivamente il sottosegretario riceve i segretari della Cgil, della Cisl e della Uil, Guglielmo Epifani, Savino Pezzetta e Luigi Angeletti, affiancati dai leader delle organizzazioni dei metalmeccanici, la Fiom, la Firn e la Uilm. Alle 22 Letta parla di nuovo con l'azienda. Quindi comunica la sospensione della cassa concordata dalle parti. Prima della riunione a Palazzo Chigi, è Umberto Agnelli, presidente dell'Ifil, la finanziaria della famiglia titolare del controllo del gruppo, a parlare di dialogo l possibile in un'intervista al Tgl: «Dobbiamo aspettarci che il dialogo sia sui punti concreti e tenga conto dell'importanza che un risultato positivo può avere per gli operai, per le fabbriche, per il sistema industriale italiano nel suo complesso. Se si parla di cose concrete sono ottimista che si possa fare qualcosa». A Umberto Agnelli viene chiesto se è possìbile rivedere il piano industriale. E lui risponde: «Ad un certo momento se uno si mette intorno a un tavolo e discute di cose concrete, quelle che sono le esigenze di una parte, quelle che sono le esigenze dell'altra parte, senza pregiudiziali, si arriva a trovare una soluzione valida». Fini motiva la richiesta della sospensione della cassa con l'esigenza di permettere l'avvio di una trattativa. E si appella all'azienda dicendo: «La Fiat valuti i costi di un conflitto sociale». E' necessaria «la responsabilità di tutti per un negoziato in tempi brevi» osserva poi Letta sollecitando anche la modifica del piano. Il sottosegretario assicura che il governo «ha verificato tutti gli strumenti di politica industriale e di lavoro che possono essere messi a disposizione del negoziato», n sottosegretario al lavoro Maurizio Sacconi puntualizza inoltre che il governo «è pronto a mettere risorse in campo». Marzano rende anche noto il giudizio dell'advisor, cioè il suo consulente, Roland Bei^er, persuaso che il piano industriale della Fiat abbia una sua coerenza intema. Ma secondo l'advisor sarebbe necessario un maggiore collegamento tra la riduzione dei costi e l'investimento in nuovi modelli. Pertanto viene affermato che i presupposti per la competitività ci sono, ma occorre più impegno e più rapidità per il rinnovo della gamma. Le ragioni all'origine del piano sono spiegate da Barberis (accompagnato dal responsabile del personale Pierluigi Fattori e dal responsabile delle relazioni industriah Paolo Rebaudengo). Manifestando la disponibilità dell'azienda a trattare, Barberis osserva che la Fiat ((non può sottrarsi alle sue responsabilità» e che non è possibile «continuare a produrre automobili che non vengono vendute». Prima della pausa della riunione triangolare Barberis assicura anche che (da riapertura dello stabilimento di Termini Imerese è certa». Saranno riassorbiti tutti i dipendenti di Tennini in cassa integrazione che potrebbe finire con la seconda metà del 2003: Barberis parla di accorciamento dei tempi della cassa in vista del varo della nuova Punto. I sindacati insistono per la modifica del piano e ne riparleranno oggi pomeriggio quando i segretari di Cgil, Cisl e Uil si riuniranno con le confederazioni dei metalmeccanici. Epifani parla di ((primo risultato che va apprezzato sicuramente». Lo slittamento dolle decisioni per la cassa è positivo per Puzzotta: ((Abbiamo ottenuto ima opportun.ta che prima non avevamo». Angeletti sostiene che «i presupposti e i tempi per un accordo ci sono». L'intesa dopo quattro ore di discussione fra le parti e la mediazione finale del sottosegretario Letta Oggi un altro vertice dei metalmeccanici t' .. coi segretari Cgil, Cisl e,Uil

Luoghi citati: Roma, Termini Imerese