Cosenza, festa e protesta no global di Fulvio Milone

Cosenza, festa e protesta no global FIORI DALLE FINESTRE SUI SESSANTAMILA CHE HANNO SFILATO. CARUSO: NON ABBIAMO NULLA DA ABIURARE Cosenza, festa e protesta no global La città applaude e partecipa al corteo contro gli arresti Fulvio Milone inviato a COSENZA Pulcinella rompe le sbarre di una cella e dice: «Tutto il Sud è ribelle». Ed eccolo qui, l'esercito dei disobbedienti, il corteo di «quelli che non ci stanno», raggruppati sotto lo striscione con su disegnata la maschera napoletana che, per una volta, ha un'espressione truce. C'è il ragazzo che mostra un cartello con su scritto: «Ho ima nonna sovversiva»; c'è la sua amica che se la ride mentre grida: «Penso, quindi cospiro». Ma in piazza non è sceso solo il movimento antagonista. Al corteo di Cosenza per gli arresti dei no global accusati di complottare contro lo Stato partecipa una città intera, per nulla impaurita, anzi partecipe e divertita per quelle mille facce variopinte, sorvegliate con la massima discrezione da milleduecento poliziotti che neanche si notano: le uniche divise in circolazione, qui, sono quelle dei vigili urbani. In serata, in piazza Fera, la più grande di Cosenza, gli organizzatori della manifestazione commenteranno trionfanti che «oggi eravamo non meno di centomila. dopo Firenze la gente ha capito che non voghamo la violenza». Al di là dei muneri, al di là degh annunci ufficiali, è un fatto che un lunghissimo corteo avanza per sette chilometri verso il centro della città: un'occupazione pacifica delle strade in cui si incrociano tanti dialetti, soprattutto meridionah. Ci sono i napoletani, i siciliani, i pugliesi e i lucani, anarchici e «disobbedienti», punkabbestia e iscritti a Rifondazione comunista, ai Ds e ai sindacati. Arrivati con i treni speciali, ballano sulle note sparate al massimo dagli altoparlanti montati su un furgone di Radio Gap, la preferita dai movimenti antagonisti. Nel corteo ci sono anche volti noti: Casarini, Agnoletto, il leader dei Cobas Piero Bemocchi, il sindaco Eva Catizone, il deputato Verde Paolo Cento. C'è don Vitahano Della Sala, il parroco no global che sventola un foglio a quadretti su cui sono state scritte poche righe in stampatello con una biro blu. E' un messaggio di Francesco Caruso, l'uomo-simbolo della Rete Meridionale da quando è finito in manette con altri diciannove accusati di asso¬ ciazione sovversiva. Il messaggio proveniente dal supercarcere di Viterbo è indirizzato ai «compagni, ai fratelli e le sorelle che oggi sono in piazza»: «Voghono piegarci col carcere e ingabbiare le nostre idee, ma non ci riusciranno. Non abbiamo nulla da abiurare o da cui dissociarci perché il nostro impegno lo abbiamo sempre svolto alla luce del sole». Di «abiura della violenza» ha parlato il gip Nadia Elastina, che ha giustificato così la scarcerazione di due degh arrestati, Gianfranco Tallarico e Claudio Dionesalvi. Dionesalvi marcia con un gruppetto di ultras del Cosenza, che per questa volta non pensano al calcio ma tifano no global. Parla dell'inchiesta della magistratura cosentina, bersaglio delle critiche di un fronte politico trasversale, che ormai va dall' estrema sinistra all'estrema destra: «Ma quale abiura... Noi abbiamo sempre ripudiato la violenza come metodo di lotta», dice, e scoppia in una risata appena vede un ragazzo che mostra un cartello. «La Plastina inquina, gettare dopo l'uso», è scritto. «La procura di Cosenza è so¬ cialmente pericolosa, questa è la nostra risposta democratica all' inchiesta», dice Luca Casarini. «Sotto attacco sono i diritti di tutti noi», gli fa eco Agnoletto. Ed Eva Catizone, il sindaco di Cosenza, indica con soddisfazione i balconi a cui sono affacciati centinaia di cosentini. Qualcuno ha steso un drappo rosso alla rin¬ ghiera. C'è una donna che in mancanza d'altro sventola una bandiera italiana, Davanti all' ospedale, perfino quattro suore accennano un battimani al passaggio del corteo. «La città partecipa in massa a questa libera manifestazione - dice il sindaco -. Ha capito che pensare non è un reato». Un'immagine del corteo di Cosenza contro gli arresti dei no global

Luoghi citati: Cosenza, Firenze, Viterbo