GESU'luce della Storia

GESU'luce della Storia GESU'luce della Storia CQLUI la cui malattia è Gesù non guarisce mai». Questo detto del mistico musulmano Ibn-Arabi sembra potersi oggi applicare anche al mercato editoriale che sforna in quantità titoli su Gesù (come anche la recente Buchmesse di Francoforte ha evidenziato). A volte tale malattia è una vera patologia, una febbre di titoli pseudoscientifici, o comunque un delirio di sensazionalismo che promette di volta in volta la scoperta del «vero» Gesù. I titoli ammiccanti alla «storia vera», alla ((vita autentica», si sprecano! Altre volte invece la malattia-Gesù è passione autentica, passione di ricerca storica rigorosa fuori da ogni apologetica confessionale, lontana da ogni sensazionahsmo che scopre un Gesù mago (M. RECENEBia .'.ui uj u ^'. . 'i ' ' i Smith) o un Gesù sposato (con tre figli)"-'divorziato - risposato (B. Thiering)'; è dunque passione che diviene acribia di lettura delle fonti e di paziente analisi storica, all'interno di quell'umiltà che caratterizza il lavoro del vero storico. Il lavoro di Giuseppe Barbaglio è certamente in questa linea: «Dati i limiti - dichiara Barbaglio con onestà intellettuale - insiti in questo genere di ricerca, non c'è alcuna pretesa di ricostruire in vitro il vero Gesù di Nazareth. S'intende piuttosto presentare una sua immagine plausibile per quanto ci permettono le testimonianze in nostra mano. Il Gesù storico, cioè della nostra ricerca. SIONE o chi non può pretendere di sovrapporsi al Gesù terreno vissuto allora: è una costruzione nostra che, fatta con onestà scientifica, conscia delle possibilità ma anche dei limiti del metodo storico, ambisce ad avvicinarci in qualche modo a lui, non coprendo del tutto la distanza che ci separa dalla sua persona, ma nuotando in questo oceano per poter giungere nei pressi della sua sponda e poterlo guardare in faccia, ma sempre a una certa distanza, cogliendone un'immagine un po' sfocata, qua e là incerta, eppure sua, non di altri» (p. 80). Biblista ormai di lungo corso, specialista di Paolo e delle origini cristiane, con una notevolissima e scientificamente molto apprezzata (in Italia e all'estero) produzione esegetica alle spalle, Barba- glio ha fatto confluire in quest' opera il distillato di anni di'ricerche e studi inserendo finalmente un nome itahano tra le grandi firme che, in questi ultimi anni, hanno prodotto i migliori lavori di ricerca storica su Gesù ormai disponibili anche in italiano: E. P. Sanders (Gesù e il giudaismo), G. Theissen (G. Theissen - A. Merz, Il Gesù storico), e soprattutto il monumentale A Marginai Hebrew (4 volumi; in italiano: Un ebreo marginale) di J. P. Meier, certamente l'opera oggi di riferimento. Il titolo stesso dell'opera. Gesù ebreo di Galilea, la situa all'interno di quella terza fase della ricerca sul Gesù storico che cerca di ricostruire la figura di Gesù tramite un paradigma di continuità con il suo ambiente naturale, il giudaismo coevo: Gesù era un ebreo, più precisamente, un Galileo, vissuto nei primi decermi del I sec. dell'era volgare. Alla fase ottocentesca [old quest) che riteneva di poter ricostruire una vita di Gesù scindendo il Gesù storico dal Cristo della fede, eliminando cioè i paludamenti teologici di cui sarebbe stata rivestita la figura "autentica" di Gesù da parte delle comunità cristiane delle origini, seguì il sostanziale disinteresse per il Gesù della storia e l'interesse, con Bultmann, si volse essenzialmente al Cristo annunciato dal kerygma cristiano, quasi fa cendo scomparire Gesù dietro le comunità cristiane delle origini; quindi con gh Armi 50-70 si sviluppa la cosiddetta new quest che afferma la necessità della ricerca storica su Gesù anche dal punto di vista teologico (il Cristo confessato dalla fede è il Gesù terreno: altrimenti resta una Parola disincarnata). Oggi, l'attuale terza fase batte soprattutto la via dell'indagine dell'ambiente socioculturale in cui Gesù nacque, visse, morì: il giudaismo del suo tempo, visto neUe sue numerose articolazioni che lo rendono un fenomeno complesso, tutt'altro che monolitico. L'autore procede metodicamente con una lettura attenta e critica delle fonti (cristiane, giudaiche e romane) e dialogando con i molti autori che già si sono impegnati nella ricerca, sempre con grande equilibrio e sapendo assumere e motivare posizioni originali. Il libro diviene così un lungo viaggio che dalle origini semplici di Gesù (a Nazareth), nella famiglia (probabilmente numerosa) di Maria e Giuseppe, conduce alla scoperta dell'articolato mondo politico, religioso e culturale dell'epoca. Gesù, che con tutta probabilità fu celibe, appare seguace del Battista, taumaturgo (all'interno di un mondo, giudaico e grecoìfeniano, che abbondava di guaritori, esorcisti, taumaturghi), carismatico itinerante che raduna discepoh (anche donne) dietro a sé, sapiente che si esprime con detti e aforismi e che tramite parabole («fictions narrative») esprime la sua teologia narrativa, la «storia del suo Dio», uomo radicalmente dedito alla causa di Dio e mosso da un orientamento prettamente teocentrico, ma soprattutto è «evangelista del Regno di Dio». Questa la «sua caratteristica essenziale» (p. 507), che anche lo condurrà alla condanna a morte da parte del prefetto romano Ponzio Pilato, attentissimo a mantenere l'ordine a ogni costo, con la complicità probabile di autorità giudaiche, soprattutto il sommo sacerdote Caifa e la cerchia più ristretta dei suoi collaboratori. Ma anche dopo aver subito la mors turpissima crucis, la storia di Gesù non si arresta, ma «i suoi discepoli storici,... nell'arco di pochi mesi, si può ritenere, attestano di avere una ferma fede pasquale"» (p. 526). Inizia una nuova storia al cui centro non vi è più la fede di Gesù, ma la fede in Gesù (titolo dell'ultimo capitolo dellibro,pp. 567-620). Tra i pregi del libro non va dimenticato che mette a disposizione del lettore una messe impressionante di conoscenze e testi antichi in un linguaggio assolutamente scorrevole e semplice. Forse per agevolare il contagio della malattia-Gesù. UN'ACCURATA RICERCA DEL BIBLISTA BARBAGLIO RICOSTRUISCE LA FIGURA DEL CRISTO NELLA SUA EPOCA E NEL SUO AMBIENTE SOCIO-CULTURALE, POLITICO E RELIGIOSO, IL GIUDAISMO RECENSIONE Enzo Bianchi Giuseppe Barbaglio Gesù ebreo di Galilea. Indagine storica EdizioniDehonìane, pp. 672, G. 45.98 SAGGIO

Luoghi citati: Francoforte, Italia