GORE dobbiamo dire basta alla politica dei sondaggi

GORE dobbiamo dire basta alla politica dei sondaggi ^■■■v ■■■.■■-^■■■■-■■■r :-,- ■-■^<■y:'■■■ DEI DEMOCRATICI :;;r.y.:.;:;-;::.:;;:;.::;,..,;,..::..:;.■,:::.-.. •.:j,:.;:;'v::.:,::,:;::.:;;.:- GORE dobbiamo dire basta alla politica dei sondaggi intervista Maurizio Mollngri corrispondente da NEW YORK NELL'UPPER West Side di New York Al Gore si sente come a casa propria. Queste strade di Manhattan sono una delle ultime roccaforti dei democratici nell'America di George Bush ed è qui, all'angolo fra Central Park West e Columbus Avenue, che l'ex vicepresidente si presenta, moglie al fianco e in punta di piedi, a pochi giorni dalla sconfitta subita dal proprio partito nelle elezioni per il Congresso, per tentare di incominciare a risalire la china in vista della prossima sfida ai repubblicani, alle presidenziali del novembre 2004. Come crede che i democratici potranno tentare di riconquistare la maggioranza degli elettori? «Con un'opposizione corretta e leale, fondata su argomenti solidi; senza esitazioni sugli argomenti cruciali, condizionate dall'andamento alterno dei risultati dei sondaggi». Che cosa ha determinato la sconfitta alle elezioni per il Congresso, il. non avere avuto posizio- ni unanimi sull'economia o il non aver dimostrato una visione strategica degli interessi del Paese pari a quella di Bush? «E' troppo facile ora soffermarsi sulle ragioni della sconfitta, infierire sui leader del partito democratico. Ciò che credo è che da un lato'dopa l'U settembre^gli Stati Uniti sono diveritSti up Paese diverso e.dall'altro, la questione dell'iraq incombe. Questi due elementi hanno influenzato gli elettori, rendendo difficile il lavoro alla leadership democratica». Fra i nuovi volti democratici emersi dopo la sconfitta spicca quello dell'italo-americana Nancy Pelosi, ora alla guida della minoranza alla Camera: che cosa pensa di lei? «E' un politico molto sòlido. Eletta per la prima volta a 46 anni, dopo aver allevato cinque figli, dimostra con il suo esempio quanto le donne possono dare alla vita pubblica nel nostro Paese». C'è chi suggerisce che sua figlia Karenna abbia aspirazioni politiche. La incoraggia? «Mi auguro che tutti i miei figli seguano le loro passioni nella vita e, se Karenna vorrà, entrerà in politica e spero avrà successo». Di che cosa ha bisogno l'America del 2002? «Di attenzione e politiche per i senzatetto, per i poveri, per i genitori che devono lasciare i figli per andare a lavorare, per i quaranta milioni di abitanti senza assistenza sanitaria. Ha bisogno di scuole migliori, di doposcuola che tolgano i ragazzi dalle strade». Però quando lei era con Bill Clinton alla Casa Bianca la riforma dell'assistenza sanitaria non venne fatta... «Da quando Franklin Dolano Roosevelt tolse questa riforma dal New Deal, all'ultim'ora, abbiamo perduto sessanta anni di tempo. Bisogna trovare una soluzione. Sono convinto che riuscendo a gestire meglio i soldi che servono oggi per curare gli americani potremmo dare l'assistenza sanitaria a tutti». Sarebbe disposto a can¬ didarsi a presidente nel 2004 con a fianco una donna per la vicepresidenza? «Prima dovrei decidere di candidarmi, cosa che ancora non ho fatto. Comunque l'ipotesi di una donna cardidata vicepresidente emerse già nel 2000 e potrebbe tornare a riproporsi, se mi candidassi». Perché ha fatto della difesa dell'ambiente la sua bandiera politica? «Mai come in questa generazione la membrana che separa l'industrializzazione dall' ecosistema è stata così sottile. Fenomeni come il Nino sono entrati a far parte della nostra vita, non sono più novità. E dispiace che la prima promessa mancata da questa amministrazione con gli americani sia stata sulla difesa dell'ambiente». E' a favore delle unioni civili fra omosessuali? «Sono contro ogni discriminazione dei gay». Lei ha firmato assieme a sua moglie Tipper il nuovo libro «Joined at the Heart» sulla trasformazione della famiglia americana. Di che cosa si tratta? «Ciò che conta nella vita è ciò che non ha un'etichetta con un prezzo scritto sopra per essere venduta. La famiglia, come l'ambiente, è un bene che non ha prezzo». Jimmy e Rosalynn Carter quasi divorziarono quando scrissero assieme un libro. Non ha temuto di correre lo stesso rischio? «Memori della loro esperienza Jimmy e Rosalynn ci hanno consigliato di non scrivere questo libro. Noi abbiamo deciso altrimenti. Nella vita matrimoniale vi sono tre fasi. Prima l'infatuazione romantica, poi il braccio di ferro e infine il bisogno, reciproco. Io sono alla quarta, la consapevole resa». Chiama mai sua moglie con il vero nome di Marie Elisabeth? «All'epoca del college alcuni compagni di studio tentarono di convincerla ad abbandonare il soprannome di Tipper, alla fine si arresero. Dopo di loro nessuno più ha tentato». Perché si è fatto crescere la barba dopo la sconfitta alle presidenziali del novembre 2000? «Me la faccio crescere da sempre quando vado in vacanza e non ho mai avuto una vacanza così lunga». ^^b L'America ^^ ha bisogno di attenzione per i senzatetto per i poveri, per i genitori che devono andare al lavoro lasciando i figli a casa per i quaranta milioni di abitanti senza assistenza AA sanitaria 7-? 66 Non ho ancora deciso se candidarmi alle prossime presidenziali, ma l'ipotesi di avere nella squadra una donna che aspiri alla vicepresidenza non mi dispiace. Se ne parlò già nel 2000 99 L'ex vicepresidente americano Al Gore si è lasciato crescere la barba dopo la discussa sconfitta elettorale nelle ultime presidenziali Tipper Gore, la moglie è il consigliere più ascoltato dal leader democratico

Luoghi citati: America, Manhattan, New York, Stati Uniti