«Non siamo terroristi e per ora non parliamo» di Fulvio Milone

«Non siamo terroristi e per ora non parliamo» INIZIATI GLI INTERROGATORI DEI 20 NO GLOBAL NEL CARCERE DI TRANI. OGGI TOCCA A CARUSO «Non siamo terroristi e per ora non parliamo» Quasi tutti gli arrestati si rifiutano di rispondere alle domande del gip Fulvio Milone Inviato a Cosenza E ora tocca alla difesa. Dopo l'arresto dei venti No Global accusati di associazione sovversiva, sono cominciati gli interrogatori di garanzia. Il giudice per le indagini preliminari Nadia Plastina ha varcato sabato la soglia del supercarcere di Tram, lo stesso in cui sono da sempre rinchiusi gli irriducibili del terrorismo rosso . e nero, per ascoltare gli indagati. Alcuni, fra cui il leader del movimento antagonista in Calabria Francesco Cirillo, si sono avvalsi dalle facoltà di non rispondere: preferiscono attendere l'udienza davanti al tribunale del riesa¬ me, quando i loro avvocati potranno avere un contraddittorio con l'accusa. Ma c'è an-' che chi ha replicato alle domande del giudice, sostenendo la propria innocenza. E' il caso di Antonio Cempenni, sociologo e ricercatore dell'Università di Arcavacata: «Qui sono accusato di reati infamanti, mentre a Napoli per gli stessi fatti risulto parte lesa», ha detto al gip. Ha ricordato. Cempenni, che il suo nome è inserito nell'elenco dei testimoni ascoltati dai magistrati del capoluogo campano che indagano sulle violenze compiute dalla polizia sui No Glojal durante e subito dopo la manifestazione del 17 marzo 2001. «Sono anche stato inter¬ vistato da Bruno Vespa a Porta a Porta: ho raccontato di tutte le botte che ho ricevuto nella caserma Raniero, dove fui portato con gli altri dopo gli incidenti in piazza». Ma c'è attesa soprattutto per l'interrogatorio, fissato per oggi pomeriggio, del leader della Rete napoletana Francesco Caruso, trasferito ieri dal carcere di Treni a quello di Viterbo. Caruso ha affidato un breve messaggio al suo amico, don Vitaliano Della Sala, sacerdote da sempre vicino ai No Global. Poche parole scritte a mano: «Gli arresti sono un grave attacco al movimento, ma le manette e il carcere non possono fermare le lotte, gli ideali e le mobilita- zioni per costruire un altro mondo possibile senza carcere, manette e sbarre alle finestre». Il suo avvocato, Carmine Malinconico, spiega che l'inchiesta cosentina «è debolissima sul piano processuale e tecnico». Secondo il legale «le accuse sono assolutamente non dimostrate». Nel mirino dei difensori dei venti arrestati c'è il reato più grave contestato dal giudice, l'associazione sovversiva: «Un attentato al libero pensiero - dicono -, una norma inserita nel vecchio codice Rocco e fatta su misura per un regime antidemocratico come quello fascista. Stiamo valutando l'opportunità di un ricorso per incostituzionalità». Intanto, fuori dal carcere, proseguono le manifestazioni di solidarietà nei confronti degli arrestati. Ieri, prima di partecipare a un dibattito pubblico, don Vitaliano Della Sala ha celebrato una messa a cui ha assistito uno dei leader dei No Global, Luca Casarini. All'incontro che si è tenuto in serata a Cosenza hanno partecipato anche il deputato dei Verdi Paolo Cento e il sindaco Eva Catizone. Duro il commento del primo cittadino: «Domani (oggi per chi legge, ndr) verrà in città la Commissione parlamentare antimafia: la procura della repubblica farebbe bene a occuparsi della 'ndrangheta piuttosto che dei No Global». Proprio ieri Catizone ha inviato una lettera al sottosegretario alla giustizia Iole Santelli: «Abbiamo piena fiducia neh' operato della magistratura ha scritto -, ma abbiamo l'impressione che a Cosenza esista una doppia velocità: mentre per alcuni procedimenti penali aperti dopo una vera e propria escalation di omicidi negli ultimi due anni si stanno ancora attendendo gli sviluppi per assicurare alla giustizia i responsabili, per l'inchiesta che ha portato alcuni cosentini in carcere si ha invece la sensazione che una maggiore cautela avrebbe evitato un danno all' immagine di tutta la città». firT/lf-t' t*. enfiti IW lìtf S&A/tliS Sii i.S f?uif"te La lettera scritta in carcere da Caruso

Luoghi citati: Calabria, Cosenza, Napoli, Viterbo