Danza tra ricerca e tradizione di A. Fé.

Danza tra ricerca e tradizione Danza tra ricerca e tradizione Pompea Santoro inaugura venerdì 15 al Nuovo la stagione «Il gesto e l'anima» IL gesto e l'anima», anno ventiquattresimo. La nuova edizione della rassegna di danza in programma al Teatro Nuovo a partire da questa settimana ha una doppia fisionomia, e non è certamente quella annunciata dal titolo: si tratta invece di una forte vocazione alla ricerca - come dimostrano gli ospiti italiani - accanto a una altrettanto evidente voglia di tradizione, esemplificata da alcune compagnie internazionali. La serata inaugurale (venerdì 15, ore 21; con replica sabato alla stessa ora e domenica 17 alle 16) ha come protagonista la compagnia padrona di casa, quella del Teatro Nuovo, che accanto ai propri solisti sfoggia la musa del Cullberg Pallet, Pompea Santoro, già da tempo impegnata in collaborazioni con il teatro torinese. Lo spettacolo è costituito da un trittico recente, ovvero «Casanova» di Laura Pulin, l'inedito «Purple Walk» di Stjin Celia che nel 2001 è stato premiato come miglior giovane coreografo - e infine «Pulcinella» su musiche di Stravinskij, qui proposto nella nuova versione di Antonio Della Monica. La rassegna prosegue fino ad aprile e, senza pretese di completezza, offre un panorama significativo di quello che stanno facendo in Italia alcune giovani compagnie. Si potrà vedere di nuovo «Corte Sconta» («In Corte Sconta: La sposina ebbra, la bimba e Le forze invisibili», 20 e 21 novembre), un gruppo dinami¬ co, che ricerca nell'ambito della fusione delle arti e confeziona spettacoli agili, che coniugano ima certa dose di acrobazia con una espressività toccante e ironica. Ivan Manzoni (dal 27 al 30 novembre) e la sua Compagnia Materiali Resistenti Dance Factory sono impegnati in uno spettacolo («Waterwall») che promette strabilianti effetti speciali nell'acqua. Seguono il Balletto di Napoli (dal 13 al 15 dicembre) con una versione quasi cinematografica di «Pierino e il lupo», ideata da Mara Fusco; e i sempreverdi Momix, ospitati dall'I 1 febbraio al 2 marzo all'Alfieri con «Opus Cactus» di Moses Pendleton. Pompea Santoro e Massimo Murru, ancora accanto alla compagnia del Teatro Nuovo (dal 3 al 6 aprile), dedicano una intera serata a Birgit Cullberg e a suo figlio Mats Ek. Si diceva, infine, del classico: sul versante accademico è presente il Moiseev Classical Ballet che in dicembre presenta una irrinunciabile versione dello «Schiaccianoci», mentre per il conclusivo gala dedicato a Nureyev (8 e 9 aprile) sono state convocate stelle quali Maximiliano Guerra, Diana Vishnieva e Alessio Carbone; la danza folkloristica è invece rappresentata dai «Cosacchi del Don» diretti da Ivan Gromakov (28 febbraio-I" marzo), dal flamenco di Antonio Canales (18 e 19 marzo) e dal gruppo di tango argentino guidato da Anibal Panunzio e Magni Danni (informazioni allo 011/65.00.211). [a. fé.]

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