Dietro le sbarre, un giorno fra i dannati di Rebibbia

Dietro le sbarre, un giorno fra i dannati di Rebibbia Dietro le sbarre, un giorno fra i dannati di Rebibbia All'inizio grida, poi dalle finestre spuntano teste e mani che battono sulle inferriate. «Lo sa cos'è quello? E' il G12, in pratica l'inferno» reportage Mara Montanari ROMA SONO da poco passate le cinque del pomeriggio quando ah'improwiso il carcere si sveglia. All'inizio sono voci e grida che sembrano uscire dal nulla e tagliano i cortili deserti di cemento grigio. Pei, dalle finestre spuntane teste e mani che battone a ritmo sulle sbarre. «Ecco che comincia. Voghono farsi sentire e hanno ragione. Le sa cos'è quehe? E' il G12, l'inferno di Rebibbia». Domenico S. parla con gh occhi bassi, appoggiate al muro, stretto in un giubbetto jeans di una tagha troppo piccola. Dal taschino spunta un pacchetto di Marlbere rosse. Lo prende, accende una sigaretta, dà una lunga boccata e pei alza gh occhi. «Anche in carcere c'è la serie A e la serie B - dice - Quelli che vedete lassù che battone le pentole suUe sbarre non stanno nemmeno in serie B. Stanne sotto, molto sette». Domenico S. è une dei detenuti «fortunati» di Rebibbia. Sta al «penalino», une dei reparti mighori. Grazie alla sua buona condotta, ieri è stato selezionato insieme ad altri reclusi per partecipare a un consiglio straordinarie del Comune di Rema che si è svelto dentro Rebibbia, nella Sala Teatro. E' un'area puhta, con le aiuole, le siepi curate. Non sembra nemmeno di stare in carcere. Ma a ricordarlo ci sono le guardie penitenziarie che piantonano l'assemblea e le mura che circondano tutta la zona. Sopra i muragheni ci sono sbarre puntute e al di là, si vedono i reparti con le celle. Palazzoni gialli con i panni stesi, simili a quelli di certi quartieri degradati da dove provengono molti dei detenuti. «Lo sapevamo che da h sarebbe partita la protesta. C'è il sindaco, ci sono i giomahsti e quando ci ricapita un pubblico del genere?», dice Domenico accennando un sorriso. Basso e mingherlino, non fosse per certe rughe che cominciano a farsi profonde sembrerebbe un ragazzine di una banda di periferia. Ha vogha di chiacchierare, ma

Persone citate: Domenico S., Sala Teatro

Luoghi citati: Comune Di Rema, Roma