Un altro «no» all'Onu dal Parlamento di Baghdad di Paolo Mastrolilli

Un altro «no» all'Onu dal Parlamento di Baghdad GLI ANALISTI RESTANO CONVINTI CHE ENTRO VENERDÌ' IL REGIME ACCETTERÀ' LE CONDIZIONI DELLA RISOLUZIONE Un altro «no» all'Onu dal Parlamento di Baghdad I figlio di Saddam aveva chiesto di votare «sì». Bush: è solo una farsa Paolo Mastrolilli NEW YORK Il presidensi atterranIl Parlamento iracheno, come aveva minacciato lunedì, ha bocciato la nuova risoluzione dell'Onu sulle ispezioni per il disarmo. Ma Washington scrolla le spalle, perché tanto l'unica decisione che conta davvero è quella di Saddam, e gh analisti si aspettano ancora che dia via libera agli esperti del Palazzo di Vetro per evitare l'attacco. Il voto, anzi i tre voti, sono arrivati ieri mattina all'unanimità. Nel primo i deputati hanno bocciato la clausola iniziale del testo approvato dal Consiglio di Sicurezza, nel secondo hanno delegato a Saddam la decisione finale, e nel terzo hanno rigettato l'intera risoluzione, perché a loro avviso è solo un pretesto per la guerra. Il voto negativo era quasi scontato, dopo che lunedì il presidente del Parlamento e il capo della Commissione esteri avevano sohecitatoi colleghi a sfidare l'Onu. Ieri mattina però c'è stata una sopresa, perché il fighe di Saddam, Uday, ha scritto una lettera ni- aideputatiinvitan- alle disposdoU ad approvare' ',' '. ii documento: guiderem«Quello che ci vip-,,, |. ,. ^e richie?,tp,come li disarmeassemblèa nazionale, è prendere decisioni chiare. Dobbiamo accettare la risoluzione. Questo non Significa arrenderci all'America, perché il nostro conflitto con essa durerà per i prossimi venti anni, a causa delle fondamentah differenze ideologiche e religiose». Quindi Uday ha chiesto di inserire rappresentanti arabi tra gh ispettori dell'Onu, e ha sollecitato i paesi vicini a bloccare le forniture di petroho alle nazioni che attaccheranno l'Iraq o favoriranno l'intervento militare. Nonostante l'appello del fighe di Saddam, la risoluzione è stata bocciata, e ora gh analisti stanno cercando di spiegarsi la ragione di questa strategia. L'ipotesi più citata è che il leader iracheno abbia usato il Parlamento per esprire le sue critiche agli Stati Uniti e al Palazzo di Vetro, ma poi approverà la risoluzione entro la scadenza di venerdì per evitare l'attacco. Altri sostengono che forse il no dei deputati è un ultimo tentativo negoziale, per ottenere qualche concessione sul testo, ma pochi vedono il voto come un'anticipazione della bocciatura da parte di Saddam. La commissione Unmovic comunque ha risposto che tra gli ispettori ci sono sei giordani, \m marocchino e cinque turchi, mentre il capo dell'Aiea è l'egiziano Mohamed El Baradei. Gh inviati del Palazzo di Vetro sono pronti a partire venerdì per Cipro, alle scopo di arrivare lunedì a Baghdad, e ora non c'è più tempo per addestrare nuovi specialisti da Paesi che oltretutto non ne hanno molti. Il presidente americano Bush ha liquidato così la bocciatura dell'assemblea nazionale di Baghdad: «Il Parlamento iracheno non è altro che un ufficio timbri per Saddam. Non c'è democrazia. Quel tipo è un dittatore, e quindi voghamo vedere cosa dice». Comunque il capo della Casa Bianca lo ha avvertito: «Se non applicherà la risoluzione nei dettagh, noi guideremo la coalizione per disarmarlo. I negoziati sono finiti. Non c'è più tempo. Ha detto che avrebbe disarmato, e ora lo deve fare». Il portavoce Sean McCormack ha definito il voto dei deputati come «puro teatro», per dare una parvenza di democrazia o cercare di ottenere concessioni. Ma le pressioni ora vengono anche dalla Russia, che ieri ha soUecitato Saddam ad accettare a risoluzione, e dalla Francia, che per la prima volta ha minacciato la guerra in caso di rifiuto. Fonti curde hanno rivelato che emissari americani hanno riaperto le loro basi nel Nord dell'Iraq, in vista della possibile offensiva, mentre l'agenzia medica britannica Medact ha pubblicato uno studio secondo cui nell'attacco convenzionale contro Baghdad morirebbero 80.000 civili. Un'esclation nucleare, invece, potrebbe fare fino a 3,6 milioni di morti. Ma ieri il Segretario generale deh'Onu Kofi Aiman, dopo un incontro con il Segretario di Stato Colin Powel, ha cercato di allontanare questo scenari apocalittici: «Conto di ricevere presto una lettera con l'accettazione irachena». Il presidente Usa ripete: «Se non si atterranno alla lettera ni- •• alle disposizioni degli ispettori ,' '. "", r . "" , guideremo la coalizione che |. ,. \ n i i li disarmerà. BastaconJe parole» ,. Membri del Parlamento iracheno votano contro la risoluzione Onu durante la seduta parlamentare di ieri

Persone citate: Bush, Colin Powel, Kofi Aiman, Mohamed El Baradei, Sean Mccormack