Pubblico protagonista al museo del domani

Pubblico protagonista al museo del domani [DIVULGAZIONE I LE MERAVIGLIE DEL FUTURO Pubblico protagonista al museo del domani SORPRESE A «THE TECH», APERTO DA DUE ANNI A SAN JOSE' IN CALIFORNIA Pino Zappala GETTI d'aria mi colpiscono da tutte le parti mentre attraverso il varco che porta alla galleria dell'innovazione. È una vera e propria doccia d'aria che mi toglie la polvere dai vestiti. Infatti sto entrando in una "camera pulita' un'area esente da ^ran parte delle impurità inevitabilmente presenti in ogni ambiente (quelle più spinte riescono a garantire la presenza di meno di una particella impura ogni 100.000 particelle d'aria, un'aria 10 volte più pura di quella che troviamo in cima al Monte Bianco). Dietro un cristallo di separazione osservo granelli di sabbia che si trasformano magicamente nelle lucide superfiei dei wafer di silicio, mentre in un'altra postazione posso esplorare con un microscopio elettronico l'universo infinitesimale dei microchip regolato dalle leggi del codice digitale. Sono a San José, nel cuore della Valle di Santa Clara, in California, che da una ventina d'anni tutti chiamano Silicon Valley. Alla fine degli Anni 50 questa assolata cittadina, poche miglia a sud di San Francisco, aveva circa centomila abitanti e William Hewlett e David Packard gettarono qui il seme dell'innovazione fondando la Hewlett-Packard. Iniziava così quella straordinaria rivoluzione che doveva trasformare l'economia della valle: dall'era dei frutteti a quella dei microchip. San José oggi ha più di 900 mila abitanti e da due anni ha un nuovo museo, «The Tech», il museo tecnologico dell'innovazione. Il suo impegnativo obiettivo è quello di coinvolgere il pubblico di tutte le età nell'esplorazione e sperimentazione delle tecnologie e di incoraggiare i giovani a diventare gli innovatori delle tecnologie del futuro. I software che normalmente sono utilizzati per applicazioni medico diagnostiche o per creare effetti speciali video e installazioni artistiche, a «The Tech» vengono usati nella postazione del Cyberhead (testa cibernetica). Uno scanner mi scandaglia la testa girandomi attorno a 360" e la mappa completa del cranio è acquisita. Introducendo il biglietto d'ingresso in un lettore di codice a barre, posso accedere a un computer per controllare e modificare l'immagine tridimensionale della mia testa, oppure distorcerla cambiandone lo sfendo e la tessitura, e infine stampare e portare a casa questo singolare autoritratto cyber: fa venire un po' i brividi. Se vuoi diventare progettista di ottovolanti. The Tech è il posto giusto. Una potente work station ti aiuta a progettare queste complesse strutture tenendo conto dei parametri limite: velocità, momento, attrito, accelerazione gravitazionale. Completata la progettazione puoi fare il collaudo sul Cyclone, una vettura di ottovolante che simula il percorse appena disegnato per la valutazione dei fattori soggettivi, compreso tasse di adrenalina e quante volte si urla nell'intere giro. A «The Tech» puoi provare la risonanza magnetica e condurre indagini poliziesche utilizzando le impronte digitali e quelle genetiche, oppure, immergendo la mane in una vaschetta d'acqua e agitando le dita, puoi esservare le ossa della tua mano in movimento su un monitor: un trasduttore ultrasonico immerso nell'acqua, cattura infatti l'immagine della parte scheletrica della mano. Ma le sorprese non sono finite: una postazione con telecamera all'infrarosso legge le temperature delle diverse parti del tuo corpo assegnando loro colori diversi. Sfregandoti le mani, puoi vedere come cambia il colore che le rappresenta sullo schermo, mentre ancor più impressionante è se ti tiri su le manicb- della camicia: si passa dal blu scuro, la temperatura del tessuto, all'arancio vivo, il colore del calore della tua pelle. Una sezione del museo è dedicata all'esplorazione degli ambienti estremi, dalla simulazione su piattaforma ad aria compressa per sperimentare sensazioni simili a quelle che provano gli astronauti che si muovono liberi nello spazio, con la Jet Pack Chair (poltrona a reazione), alla simulazione di guida di veicoli automatici su Marte e nella profondità degli abissi oceanici, per finire con una emozionante simulazione di terremoto. Infine la galleria della comunicazione con la lunga teoria di computer connessi alla rete e un'applicazione dimostrativa delle trasmissioni TV satellitari, forse la parte meno impressionante, perché è ormai parte della nostra vita quotidiana. The Tech Museum of Innovation, ingresso 9 dollari 201 S. Market SI., San José, California-USA www.thetech.org IL VISITATORE PUÒ' FARSI FARE LA MAPPA DEL CRANIO, MA PUÒ' ANCHE DIVENTARE PROGETTISTA E COLLAUDATORE DI UN OTTOVOLANTE, CONDURRE INDAGINI POLIZIESCHE CON LE IMPRONTE DIGITALI E GENETICHE. UNA SEZIONE DEDICATA ALL'ESPLORAZIONE DI AMBIENTI ESTREMI (QUOTE COSMICHE 0 ABISSI OCEANICI)

Persone citate: David Packard, Hewlett, Pino Zappala, William Hewlett

Luoghi citati: California, San Francisco, San Jose'