Grazia a Sofri più vicina

Grazia a Sofri più vicina L'ULIVO D'ACCORDO CON IL PREMIER, MA AN E LA LEGA FRENANO Grazia a Sofri più vicina Sì di Berlusconi, possibile un mini-indulto Maria Teresa Meli ROMA A sorpresa, spiazzando molti e ricevendo il plauso dell'opposizione, Silvio Berlusconi si esprime a favore della concessione della Grazia ad Adriano Sofri, in una lettera pubblicata ieri dal «Foglio». Scelta tutt'altro che casuale, questa, perire diversi motivi. Innanzitutto perché il direttore di quel giornale, cioè Giuliano Ferrara, da anni aveva rivolto un appello al premier perché si muovesse in questa direzione. Poi perché proprio su quel quotidiano viene pubblicata la rubrica di Adriano Sofri. Infine - ed è questo, in realtà, il motivo più significativo - perché con questo atto, suggeritogli dallo stesso Ferrara, Berlusconi tenta di svelenire il clima politico, dopo lo scontro durissimo con l'opposizione sulla legge Girami. In questo senso non è escluso che la mossa del presidente del Consiglio sia foriera di ima prima novità, nel campo della giustizia: la possibiUtà, cioè, che vada in porto - con l'appoggio di una parte almeno dell'opposizione -, il cosiddetto mini-indulto, ossia la legge ordi¬ naria proposta dal rifondatore Giuliano Pisapia e dallo sdi Salvatore Buemi, grazie alla quale verrebbero scarcerati circa quattordicimila detenuti. Una legge che Gaetano Pecorella ha voluto mettere a tutti i costi all'esame della commissione Giustizia da lui presieduta il 20 novembre, cioè a pochi giorni di distanza della visita a Montecitorio del Papa, che più volte si è espresso a favore di un atto di clemenza nei confronti dei carcerati. La trattativa per questa lettera tra Ferrara e Berlusconi, in realtà, durava da qualche tempo. Il premier, prima di fare la sua sortita, voleva assicurarsi ima sponda al Quirinale ed evitare una reazione virulenta di Umberto Bossi. Al «Fogho» il premier spiega di ritenere che sia ormai «matura una decisione favorevole alla grazia» per Sofri e osserva che «che la pena rischia di risultare soltanto afflittiva». Positive le reazioni del centrosinistra, variegate, invece, quelle del centrodestra, con la Lega più che perplessa (ma Umberto Bossi evita di polemizzare, anche se il ministro della Giustizia Roberto Castelli, ossia colui che dovrebbe occupar- i si dell'iter di un eventuale provvedimento di Grazia, appare più che freddo), e Alleanza nazionale titubante. Alla richiesta di Berlusconi si associa (con un altro intervento che verrà pubblicato oggi dal «Foglio») il presidente dell'Rcs Cesare Romiti, il quale spiega di credere «fermamente» che sia «maturo il tempo per l'esercizio della clemenza». Nell'Ulivo Francesco Rutelli definisce «saggia e condivisibile» la presa di posizione del premier, anche se sottolinea che ciò non deve servire «ad aprire la strada all'amnistia». Sulla stessa linea il segretario della Quercia Piero Fassino, che auspica una «convergenza di opinioni così lai'ga» da poter «realizzare rapidamente» la grazia per Sofri. Decisamente soddisfatto Walter Veltroni, che da anni si batte perché sia concessa la Grazia all'ex leader di Lotta Continua. «E' un'apertura importante - sottolinea il sindaco di Roma - che va nella direzione giusta. Ora ci sono buoni motivi per sperare che maturino finalmente i tempi per la grazia». Favorevole anche il leaden verde Alfonso Pecoraro Scanio, che ieri è andato a trovare Sofri nel carce¬ re di Pisa: «L'intervento di Berlusconi è apprezzabile e condivisibile nella sostanza», afferma il numero uno del «Sole che ride», mentre il deputato di Rifondazione Giuliano Pisapia chiede che si «passi dalla parole ai fatti». Accoghenza piuttosto fredda, invece, quella che la maggioranza riserva alla proposta del premier. Eccezion fatta per Forza Italia. E per i centristi. Il leader del Ccd Marco Pollini, infatti, si dice entusiasta della presa di posizione di Berlusconi. La Lega, invece, tira il freno. Bossi non ha vogha di far polemiche e con i giornalisti glissa: «Non so di che parliate». Castelli è gelido: «Non vedo novità - dice - e la mia posizione è nota», Più esplicito il capogruppo del Carroccio alla Camera Alessandro Ce: «Sono contrario a un trattamento di favore per Sofri», afferma. Il presidente dei deputati di An Ignazio La Russa, invece, si esercita in una sèrie di distinguo. Prèmette che la grazia può arrivare «solrf se c'è piena accettazione del percorso giudiziario» é osserva che a Sofri nuoce «la prosopopea» con cui è stato difeso da «tanti suoi compagni d'avventura». Adriano Sof ri sta scontando una condanna a 22 anni nel carcere di Pisa per l'omicidio del commissario Calabresi

Luoghi citati: Ferrara, Pisa, Roma