Jeb Bush ha rilanciato la corsa alla Casa Bianca
Jeb Bush ha rilanciato la corsa alla Casa Bianca LA FLORIDA GU HA PERDONATO LA TRAGICOMMEDIA DEL 2000 Jeb Bush ha rilanciato la corsa alla Casa Bianca personaggio Paolo Mastrolillj NEW YORK CHE cosa ha fatto Jeb Bush martedì sera, ha riscattato il fiasco imbarazzante delle elezioni del 2000, oppure ha mosso il primo passo per la sua candidatura presidenziale nel 2008? Parliamo di ere, in termini politici, ma questa è la domanda che si pongoilo gli ahàlisti, dòpo il trionfo della nuova dinastia repubblicana che sta oscurando la nemesi democratica del Kennedy. ' : Cominciamo dai fatti. Il fratello minore del presidente era arrivato alla sfida con Bill McBride, per la conferma a governatore della Florida, nelle peggiori condizioni possibili. La tragicommedia elettorale del 2000 lo aveva indebolito, al punto che il Center for Democracy di Washington ha mandato i suoi osservatori a Miami, anziché a Kinshasa o Pristina. A questo si erano aggiunti i problemi personali, con la figlia Noelle finita in prigione per droga durante la campagna elettorale e le speculazioni sul possibile divorzio dalla moglie messicana Columba. Sul piano politico, poi, c'era stato il clamoroso scandalo dei bambini orfani, persi dall'amministrazione statale senza che nessuno sapesse dove erano finiti, mentre la gente era scettica anche sui progressi compiuti dal governatore nel campo dell'istruzione. In questa confusione «scolastica» gli elettori hanno bocciato McBride, perché prò-, poneva costosi investimenti nelle scuole per diminuire il numero degli alunni nelle classi. Ma poi hanno approvato il referendum che richiede esattamente la stessa cosa, lasciando a Bush la patata bollente di trovare i fondi senza alzare le tasse, in un periodo di crisi economica. Eppure Jeb ha vinto. Anzi ha stravinto, 570Zo contro 420Zo, senza guai ài seggi. Lo hanno aiutato i 12 viaggi in Florida del fratello presidente e il coinvoglimento nella campagna di papà George e mamma Barbara, stretti intorno al figlio più piccolo in difficoltà. Ma il risultato non cambia: la carriera politica di Jeb è resuscitata. Da ragazzo lui era il bravo di casa, che studiava e obbediva ai genitori, mentre George junior era lo scavezzacollo che prendeva voti bassi all'università, falliva come petroliere, alzava troppo il gomito. Chi conosceva la fami- glia, pensava che sarebbe toccato a Jeb seguire le orme del padre. Verso i quarant'anni, invece, Georje si è riaddrizzato: ha smessp di Dere, ha concluso affari col baseball, è riuscito a farsi eleggere due volte come governatore del Texas ed essendo il fratello maggiore ha messo all'incasso il diritto di candidarsi per primo alla Casa Bianca. La vittoria del 2000 con l'aiuto della Corte Suprema, e il fiasco nei seggi della Florida, sembravano aver divaricato le strade dei due fratelli: il maggiore destinato agli allori di Washington, il minore alla penitenza di Tallahassee. Ma Jeb non ha mollato, George ha continuato ad aiutarlo, e adesso le posizioni si riequilibrano. La Florida sarà decisiva anche nelle presidenziali del 2004, e quindi il fratello minore svolgerà un ruòlo centrale nella corèa del maggiore alla rielezione. Se stavolta raggiungerà l'obiettivo senza disastri sarà autorizzato a sognare, avvantaggiato anche dalla dimestichezza con gli ispanici che stanno diventando la principale minoranza del Paese. Infatti il nuovo mandato da governatore scadrà alla fine del 2006, quando comincerà la gara per le presidenziali del 2008. A quel punto Jeb sarebbe pronto a candidarsi, contando sull'appoggio di George, rimasto alla Casa Bianca anche grazie al suo aiuto. Un segnale decisivo, secondo gli analisti, sarà il nome del candidato vice presidente che il fratello sceglierà nel 2004. Se sarà un Giuliani o un Pataki, con potenziali ambizioni presidenziali, Jeb si ritroverà nei guai. Se invece resterà Cheney, che non punta alla poltrona del capo, potrebbe aprirsi la porta della successione dinastica. E' ora in posizione ideale per aiutare il fratello George fra due anni e raccoglierne il lascito politico nel 2008
Persone citate: Bill Mcbride, Bush, Cheney, Giuliani, Jeb Bush, Kennedy, Noelle, Paolo Mastrolillj, Pataki
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