Maroni: ora sono certo che la Fiat investe per crescere di Roberto Ippolito

Maroni: ora sono certo che la Fiat investe per crescere INCONTRO DELL'AZIENDA CON IL MINISTRO CHE VUOLE GARANZIE PER IL FUTURO DI TERMINI IMERESE Maroni: ora sono certo che la Fiat investe per crescere Domani il tavolo a tre. Il governo riconosce lo stato di crisi Roberto Ippolito ROMA Si guarda avanti. «Ora c'è la certezza che la Fiat intende investire nel settore auto» afferma Roberto Maroni, ministro del lavoro e delle poUtiche sociah. Maroni parla subito dopo la conclusione dell'incontro avuto ieri pomeriggio con il gruppo torinese. Incontro che lascia «un'impressione positiva» al ministro che si dichiara «soddisfatto» e anche «più ottimista» rispetto alle sue precedenti valutazioni sullo stesso piano presentato dalla Fiat per affrontare il difficile momento del mercato dell'auto. In pratica una sorta di promozione del piano: lo stato di crisi può essere riccmosciuto. A questo punto, annuncia Maroni, «ci sono le condizioni per aprire il tavolo sociale con i vertici della Fiat e con le parti sociali a Palazzo Chigi». Per domani mattina alle 11 quindi aUa presidenza del consigUo sono attesi l'azienda e i sindacati. L'appuntamento assorbe rincontro fra Maroni e i sindacati, previsto per oggi e annidiate. Nel pomeriggio cU domani, inoltre, i vertici aziendaU illustreranno il piano aUa conferenza deUe regioni. Per la fine deUa settimana il ministro deUe attività produttive Antonio Marzano attende la relazione di Roland Rerger, il suo. advisor, ovvero il consulente nominato perla valutazione del piano industriale. Ma da cosa ricava Maroni la sua impressione positiva? E' lui a spiegarlo sulla scorta del confronto svUuppato con Pierluigi Fattori e Paolo Casca per le risorse umane della Fiat Auto, Giorgio Giva e Maurizio Eeretta, rispettivamente relazioni industriali e relazioni esterne Fiat; «L'azienda ha confermato l'impegno a investire nel settore auto e a tenere conto del ruolo sociale che svolge in certe regioni italiane, soprattutto la SiciUa. Mi ha fatto piace-, re ritrovare neUe parole dèi suo management la consapevolezza di questo suo ruolo di inclusione sociale». ; ::. SicUia significa ovviamente lo 'istabiUmento di Termini Imerese 'pei;; il quale «alla fine dei dodici "igésidi cassa integrazione la Fiat si è impegnata a riprendere l'attività produttiva, probabilmente pon un restyling deUa Punto». Il ministro sottolinea pertanto l'impegno" a riaprire gU impianti, come Termini ^merese; dove si produce .ia ' Punfo e si investe neU'mhovaziohé di prodotto. L'impeghd per l'auto è l'aspet¬ to centrale richiamato dal ministro: «La Fiat ha intenzione di investire davvero nel rilancio; sono fugati i dubbi suU'effettiva volontà di investire nell'auto. A partire dal 2003 l'azienda investirà 2,5 miliardi di euro l'anno nel ramo». Il ministro riferisce di aver approfondito «nel dettaglio» U piano aziendale neU'incontro con la delegazione della Fiat: «E' un piano complesso e importante» e non teso, come sostenuto «alcuni . ambienti» a far «uscire dal settore» dell'auto la Fiat. In particolare il piano «prevede impegni a investire» nel comparto, «a investire in ItaUa e a mantenere la produzione nel nostro paese, indipendentemente dal capitale». L'incontro di ieri ha carattere «informativo» come spiegato in mattinata da Maroni, a margine di un'audizione alla Camera. Rientra cioè nella procedura avviata «per verificare la richiesta dello stato di crisi avanzata per la Fiat Auto con la collocazione di 7.608 dipendenti in cassa integrazione (con un costo per il ricorso a questo strumento pari a 70 milioni di euro). Ricorda Maroni: «Spetta al ministero vedere se ci sono le condizioni per lo stato di crisi. Per le informazioni in mio possesso i requisiti ci sono, ma la verifica va fatta». E sempre prima deU'incontro Maroni osserva che ipotizzando la chiusura di Termini Imerese la cassa integrazione non potrebbe essere concessa essendo applicabile a «progetti di crisi e non di chiusura». La questione comunque è teorica visto che nell'incontro con l'azienda U ministro ascolta l'impegno aUa ripresa dell'attività dopo la cassa integrazione. A Termini Imerese non è affatto semplice trovare un altro lavoro: «A Milano il tasso di occupazione è del 4007o e queUo di disoccupazione è del G*}*). A Palermo invece l'occupazione è del 17,707o e la disoccupazione del Sl.S^o». Il ministro esclude poi , l'intervento deUo Stato nel capitale della Fiat. I sindacati restano comunque molto preoccupati. Per venerdì è confermata la giornata di mobiUtazione della CgU e della Fiom. Per il segretario deUa CgU Guglielmo Epifani «in questa situazione di incertezza è normale che i lavoratori facciano sentire la loro voce». Domani scioperano per quattro ore a Mirafiori la Firn, la Uìlm e la Fismic. Per il segretario deUa Uilm Antomno Ragazzi bisogna discutere il piano industriale . prima di parlare di cassa integrazione. Un'Immagine dell'incontro di ieri fra governo e Fiat

Luoghi citati: Milano, Palermo, Roma, Termini Imerese