Via dalle gabbie, cercando il cinema invisibile

Via dalle gabbie, cercando il cinema invisibile TORINO FILM Via dalle gabbie, cercando il cinema invisibile Una guida alle sezioni della rassegna: dai concorsi ai documentari passando dai grandi autori alle «eresie» americane e giapponesi TORINO Film Festival - Cinema Giovani: un Festival dedicato al nuovo cinema, intendendo gli autori ai primi passi, una sensibilità «giovane» nel senso non ridicolo del termine, ma anche, come si dice altrove, «quello che sfugge alle griglie e alle gabbie del cinema medio», e finisce per essere invisibile nonostante la crescente overdose di immagini e schermi: ecco la linea che attraversa tutte le sezioni del Festival, ormai degli appuntamenti fissi. A partire dai Concorsi, con lungometraggi, corti e documentari che ridefiniscono con intelligenza termini come commedia, impegno, thriller, sperimentazione... Fuori Concorso e Orizzonte Europa presentano esordi importanti, i nuovi film di Guédiguian e Cronenberg, ma anche versioni restaurate o inedite di classici del documentario d'autore (tra cui lo straordinario «Il trionfo della volontà» di Leni Riefensthal), del cinema di genere (Pulci, Corbucci, gli horror della Hammer...). L'appuntamento ormai consueto con Nipponica presenta l'ultimo Aoyama Shinji e altre provocazioni del nuovo cinema giapponese. In Americana, dedicata al cinema Usa non omologato, quest'anno spiccano gli ultimi De Palma, Frankenheimer, Nolan («Memento»), Roger Avary, Amir Naderi e Curtis Harrington, si rivela il talento horror di Larry Fessenden, ma non manca l'appuntamento pomeridiano con i western (quest'anno tocca al John Ford «crepuscolare») e si aggiunge, per la gioia dei cinefili, «La morte corre sul fiume» con la voce di Laughton a dare le indicazioni di scena. Sempre nel cuore del grande cinema americano si colloca l'Omaggio a John Mllius: il leggendario autore sarà presente al Festival con tutte le sue regie («Un mercoledì da leoni», «Conan», «Addio al re»...) e molti dei film da lui scritti («Dirty Harry Ispettore Callaghan...», «Corvo rosso non avrai il mio scalpo»...). L'Omaggio a Julio Bressane, il grande regista brasiliano da tempo amico del Festival, rappresenta invece un viaggio affascinante lungo un percorso artistico e poetico (e letterario, e filosofico) multiforme quanto profondo. L'Omaggio a Gianni Amico, documentarista, regista televisivo, compagno di strada di Bertolucci e di tanti altri registi, prosegue sulla scia dell'omaggio dedicato due anni fa a Sandro Franchina l'esplorazione del cinema italiano più indipendente e personale. Spazio Italia, Doc 2002 e Sopralluoghi Italiani, Spazio Torino e Raccordi offrono invece uno sguardo sul cinema nazionale di oggi e domani, indagando su nuovi autori e tendenze, ma anche costituendo una sorta di stati generali del cinema italiano, riunendo a Torino nei giorni del Festival autori come Agosti, Bechis, Bellocchio, Bigoni, Calogero, Catena, Ceste, Chiesa, Corsicato. De Bernardi, Emmer, Ursula Ferrara, Ferrario, Caudino, Miniere e Genovese, Mordini, Pastore, Elisabetta Sgarbi... Paolo Manera OMAGGI AMILIUS, BRESSANE E AMICO. EI WESTERN, COME OGNI ANNO Una scena di «Un mercoledì da leoni» di John Mllius: al regista statunitense II Festival dedica un omaggio presentandone la filmografia completa

Luoghi citati: Europa, Italia, Leni, Torino, Usa