«Al premier dico: il nostro paese restì qui»

«Al premier dico: il nostro paese restì qui» «Al premier dico: il nostro paese restì qui» Il sindaco di S.Giuliano: date a noi i soldi, ce la faremo in metà tempo dall'inviato a SAN GIULIANO DI PUGLIA «Giù le mani dalle nostre case», grida Romualdo Di Stefano, mentre Giuseppe Astore la butta sul sarcastico: «Berlusconi se ne intende di palazzi. Milano Due l'ha costruita lui, ma lasci che San Giuliano due ce la facciamo noi». I progetti del presidente del Consiglio, che sogna la realizzazione in due anni di una cittadina nuova di zecca vicino a quella devastata dalla scossa di cinque giorni fa, mette i brividi agli sfollati, più del vento freddo che spira da Nord. Molti di loro, la maggioranza, hanno perso un parente a causa del terremoto, e dicono che abbandonare il paese non renderebbe onore alla memoria dei morti. Monta la protesta, e a guidarla è il sindaco Antonio Borrelli che sotto le macerie della scuola crollata ha perso la figlia Antonella, di sei anni. Ha ancora impressa nella mente l'immagine di quel maledetto giovedì, quando la terra ha tremato distruggendo ogni cosa, e ora parla con il tono di chi non ammette repliche: «Berlusconi ci ascolti. Noi vogliamo stare qui, vicino ai nostri cari, alle persone che abbiamo appena sepolto, e dove abbiamo le nostre radici», spiega. Il paese, dice, deve essere recuperato: «La scelta di lasciar morire l'insediamento originario è sicuramente più semplice. Insomma, si tratta zio tate entire» di una scorciatoia: si costruisce e basta, mentre il recupero presupporrebbe un lavoro molto più complesso. Ma questo modo di ragionare non tiene in alcun conto le radici della nostra gente, profondamente legata alle case, frutto del lavoro di tante persone che hanno lavorato per anni, spesso costrette ad emigrare all'estero». E se non fosse possibile recuperare il paese terremotato? Se fosse troppo rischioso consentire agli abitanti di rimanere a vivere lì? «Il discorso, allora, sarebbe diverso. Ma non deve essere Berlusconi a dircelo, bensì i tecnici. Gli esperti vengano a spiegarci perché le nostre case non possono essere ricostruite, ci convincano che questa possibilità non può essere assolutamente presa in considerazione e ne riparleremo. In ogni caso nessuna decisione dovrà essere presa senza il consenso della popolazione. E' in gioco il futuro dei nostri figli». Ma i timori della gente di San Giuliano non riguardano solo la scelta dei luoghi in cui dovranno vivere. Il sindaco Borrelli è anche preoccupato sui tempi della ricostruzione: «L'ho detto al presidente della Repubblica dopo i funerali dei nostri figli: che non ci sia vicino solo in questo momento. Abbiamo bisogno di una solidarietà che si protragga nel futuro; non vorremmo che si ripetessero situazioni che pure si sono verificate in passato. Alludo al Belice, o all'Irpinia, dove la gente ha vissuto per oltre dieci anni nelle baraccopoli». Nella tendopoli, sferzata dal vento gelido, gli umori non sono diversi da quelli del sindaco. Romualdo Di Stefano, meccanico, che sotto le macerie ha perso la casa e l'officina, dice che gli abitanti di San Giuliano non accetteranno mai un esodo verso un paese sorto dal nulla. «I finanziamenti li diano a noi, che il paese lo ricostruiamo nella metà del tempo previsto. Altrimenti siamo pronti a incatenarci davanti alla chiesa minaccia -. Dovranno portarci via con i carabinieri». Giuseppe Astore, ex vicepresidente della Regione Molise, anche lui costretto a trascorrere le notti sotto una tenda, dice che «l'opera di ricostruzione deve essere avviata al più presto e nel massimo rispetto della comunità». Molti si associano all'appello del sindaco a Ciampi: «Chiediamo al presidente della Repubblica di non essere dimenticati, e di sollecitare se sarà necessario il governo a fare presto. L'inverno, ormai, è alle porte, e noi non abbiamo più una casa». [f. mil.] «Ascolteremo solo il giudizio dei tecnici, ma le radici non possono essere spostate Però bisogna fare presto l'inverno è già qui e si fa sentire»

Persone citate: Antonio Borrelli, Berlusconi, Borrelli, Ciampi, Giuseppe Astore, Romualdo Di

Luoghi citati: Milano, Molise, San Giuliano Di Puglia