Il Labour abbandona Sharon di Aldo Baquis

Il Labour abbandona Sharon ISRAELE POTREBBE ANDARE VERSO LE ELEZIONI ANTICIPATE Il Labour abbandona Sharon L'ultima lite sul finanziamento alle colonie Aldo Baquis TEL AVIV Dopo 18 mesi di stretta cooperazione, le strade del premier Ariel Sharon (Likud) e del ministro della difesa Benyamin Ben Eliezer (laburista) si sono bruscamente separate ieri per insanabili divergenze di opinione sulla entità degli stanziamenti statali agli insediamenti ebraici nei Territori. «Per una parola, per una sola parola, Ben Eliezer ha costretto i laburisti a rassegnare le dimissioni», ha esclamato, ancora incredulo, Sharon durante un sofferto dibattito sulla finanziaria per il 2003. In precedenza era stato stilato un documento di compromesso - a molti apparso ermetico - in cui si assicurava che una determinata fetta del bilancio non sarebbe stata spartita «secondo una distribuzione partitica». I laburisti avevano insistito affinchè il termine «partitico» fosse sostituito con «settoriale». Ma non era solo una questione semantica. «Non volevamo assolutamente - ha poi spiegato Ben Eliezer che fondi destinati ai pensionati, agli studenti, ai bambini israeliani affamati, che sono migliaia, forse addirittura decine di migliaia, andassero piuttosto agli insediamenti». ((Abbiamo insistito, abbiamo lottato, ma Sharon ci propinava solo parole, prdmesse vaghe», ha aggiunto. Un ruolo chiave nella crisi è stato discretamente giocato ieri dal ministro degli esteri Shimon Peres. Per niehte persuaso che essa fosse necessaria, o ineluttabile, Peres si è prodigato dietro le quinte per trovare una formula di compromesso. E' apparso/ sorridente quando essa sembrava a portata di mano, e poi ha assunto un aspetto contrito quando gli sforzi sono naufragati. Sharon gli ha pubblicamente espresso la propria gratitudine: «Peres - ha notato - ha fatto molto per uscire dalla crisi, ben sapendo che solo un governo di unità nazionale può pilotare un processo di pace». Per il Lilcud (e per una parte del partito laburista) Ben Eliezer ha puntato alla rottura del governo di unità nazionale per mero opportunismo. All'origine della crisi ci sarebbero recenti sondaggi del partito laburista che lo danno nettamente meno popolare del sindaco di Haifa, Amram Mizna, e spalla a spalla con l'ex sindacalista Haim Ramon. La repentina decisione di sgomberare le colonie abusive in Cisgiordania e la scelta dei fondi agli insediamenti come motivo di rottura con Sharon sarebbero - secondo questa analisi - due scelte tattiche di Ben Eliezer per metterlo in luce migliore di fronte ai centomila attivisti laburisti che il mese prossimo eleggeranno il loro nuovo leader. Ieri Ben Eliezer ha respinto con sdegno queste ingenerose insinuazioni. A spingerlo alla azione, ha assicurato, è stata la vista di pensionati incapaci di provvedere alle proprie necessità, di mense dove si offrono pasti caldi gratuiti a chi non ha altro modo per sfamarsi. Di fronte all'aggravarsi della crisi economica non poteva tacere oltre. «Credetemi - ha aggiunto con trasporto - che secondo i miei collaboratori avrei avuto migliori chances di successo nel partito se fossi rimasto nella carica di ministro della Difesa». Ma nei sondaggi, il suo partito va egualmente a picco. Sharon resta il personaggio poUtico più popolare. In caso di elezioni generali, il Likud tornerebbe ad essere il primo partito alla Knesset come ai tempi di Menachem Begin, mentre i laburisti perderebbero il 50 per cento dei seggi. Ieri Sharon ha ostentato fiducia nelle proprie capacità di resistenza al potere. «Continueremo a guidare il paese con responsabilità e ponderatezza», ha dichiarato, lasciando intendere che cercherà adesso di costituire un governo ristretto con il sostegno - magari solo estemo - di alcune formazioni di estrema destra. Le denigrazione dei laburisti è iniziata subito: «Ben Eliezer ci ha costretti oggi ad occuparci di questioni veniafi, ripeto: veniali, poco dopo che un bieco assassino palestinese aveva massacrato in una colonia una donna e due ragazze ebree». Nei prossimi mesi il partito laburista non mancherà dunque di essere additato dal Likud come una forza pohtica che ha indebolito la capacità di resistenza di Israele mentre proseguono gh attacchi terroristici palestinesi e mentre si profila all'orizzonte la minaccia di una guerra con l'Iraq. Ben Eliezer - che è convinto di poter vincere i suoi rivali nel partito laburista - punta adesso ad elezioni anticipate e pregusta le difficoltà che si presentano a Sharon il quale, in seno al Likud, dovrà vincere la fronda ispirata dal suo predecessore Benyamin Netanyahu. Il Likud accusa l'ex ministro della Difesa «L'ha fatto solo per recuperare popolarità» Si difende il leader della sinistra: non volevo che i soldi per i poveri andassero ai settler Il ministro della Difesa Ben Eliezer (a sinistra) con il premier Sharon prima del voto sul bilancio alla Knesseth

Luoghi citati: Cisgiordania, Iraq, Israele, Tel Aviv