«Non si può delegittimare il Parlamento»

«Non si può delegittimare il Parlamento» IL CENTRODESTRA CHIEDE UN GIURI' PER BORDON «Non si può delegittimare il Parlamento» Monito del presidente del Senato sul caso dei «pianisti» in aula Maria Teresa Meli ROMA «Attenzione a non delegittimare il Parlamento»: è questo il monito di Marcello Pera, all'indomani dello scandalo dei senatori «pianisti» fatto scoppiare dal capogruppo della Margherita a Palazzo Madama. Willer Bordon in una conferenza stampa ha presentato un video che riprendeva alcuni parlamentari che votavano per dei colleghi. Il presidente del Senato non mostra di aver gradito l'iniziativa-choc dell'esponente dell'opposizione (che, sia detto per inciso, non ha entusiasmato nemmeno i Ds), e sottolinea la necessità di distinguere «tra la critica ai singoli casi e quella all'istituzione in quanto tale» per evitare rigurgiti di «antiparlamentarismo». Anche perché se un senatore ha votato al posto di un altro, che però era presente in aula, non vi «è stata alcuna violazione». Pera, quindi, esclude una nuova votazio¬ ne sulla legge Cirami e ricorda che la regolarità di ogni scrutinio è stata certificata pure dai parlamentari dell'opposizione. Il che non vuol dire che il presidente del Senato non ritenga «deprecabile il fenomeno dei "pianisti"» (di cui si occuperà il prossimo ufficio di presidenza di Palazzo Madama) e che non si riprometta di visionare il video speditogli da Bordon e di prendere «delle misure» nel caso in cui riscontri delle irregolarità. Pera fa sapere anche di aver avuto un colloquio telefonico con il presidente della Consulta Cesare Ruperto per chiudere la polemica innescatasi tra la Corte Costituzionale e il senatore Girami. Polemica in cui Pera era stato accusato di non aver difeso la Consulta dagli attacchi del parlamentare dell'Udc. La telefonata viene definita «cordiale sul piano personale» da fonti delle Consulta, ma niente di più. Le dichiarazioni di Pera arrivano al termine di una giornata gravida di polemiche. I capigruppo della maggioranza in mattinata aprono le ostilità contro Bordon, chiedendo un «giurì d'onore». La Margherita replica, definendo «ridicola» l'iniziativa. Il presidente dei senatori di An, Domenico Nania, accusa Bordon di essere un «bugiardo». Di più: per seminare zizzania nel campo avversario ringrazia pure il collega dei Ds Gavino Angius che «non ha avallato le ignobili bugie di Bordon». Così facendo Nania obbliga il presidente dei senatori della Quercia, che pure non aveva gradito la sortita spettacolare della Margherita, a una replica. Ferma, ma garbata, e preceduta da una telefonata in cui Angius spiega a Nania che comunque non è sua intenzione creare un caso per delegittimare il Parlamento. Tant'è che in una dichiarazione il capogruppo Ds propone all'esponente di An di «compattare insieme, senza demagogie, un fenomeno che colpisce il prestigio del Senato». E in quella sottolineatura - «senza demagogie» - è chiara la presa di distanza da Bordon. Ma contro i «pianisti» prende posizione anche Marco Pollini, leader del Ccd, smarcandosi dalla maggioranza e suscitando reazioni opposte nel suo stesso partito. «Lo spettacolo offerto al Senato - sostiene Follini - è stato a dir poco penoso. Spero che quelli tra i nostri che hanno votato per i colleghi chiedano scusa. Se non lo fanno, lo faccio io». Del resto, quello dei pianisti è un problema antico. Lo ammette, senza infingimenti. Clemente Mastella: «E' una cattiva abitudine osserva - che tocca tutti i gruppi parlamentari». Una «cattiva abitudine», soprattutto a Montecitorio, e non solo per problemi legati al numero legale o alla necessità di avere la maggioranza per approvare a tutti i costi una legge: i deputati che non partecipano a un certo numero di votazioni perdono i soldi della diaria, e, perciò spesso si fanno sostituire dai colleghi. Un po' meno cattiva abitudine a Palazzo Madama, anche perché, come spiega Pera: «A differenza della Camera, un senatore può percepire la diaria con la presenza pur non partecipando al quorum per il raggiungimento del numero legale». Il senatore Melchiorre Cirami

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