Gas per l'assalto, uccsi cinquanta terroristi

Gas per l'assalto, uccsi cinquanta terroristi L'INCUBO E' FINITO NEL SANGUE DOPO TRE NOTTI DI ASSEDIO AL TEATRO DUBROVKA Gas per l'assalto, uccsi cinquanta terroristi Novanta vittime tra gli ostaggi, silenzio su come sono morti MOSCA Alle 9 di sera Vladimir Putin compare in tivù per rendere conto alla Russia di un blitz sanguinoso, più di novanta vittime tra gli ostaggi, ma probabilmente inevitabile: «Abbiamo fatto l'impossibile per salvare centinaia e centinaia di vite, non ce l'abbiamo fatta, vi chiedo perdono. Ma la Russia non può essere messa in ginocchio». Non è andata esattamente così, però dall'alba di ieri Mosca respira un po' meglio, l'incubo del teatro Dubrovka è finito con un'assalto delle teste di cuoio; cinquanta terroristi uccisi (di cui un afghano e un arabo), tre arrestati. Il bilancio è provvisorio e confuso: poteva essere un'immensa carneficina, è stata comunque una grande carneficina. Dopo tre giorni e tre notti, quando l'ultimatum dei ceceni stava per scadere, quando la capacità di sopravvivenza nervosa nella platea del teatro cominciava a ridursi, quando spari ed esplosioni intomo stavano facendo salire la tensione, è partito il blitz delle teste di cuoio, gli «speznaz» del gruppo Alfa che poco dopo le 5 si sono materializzati dentro il teatro sbucando dai sotterranei. Intanto, da fuori, gli «omon» del ministero dell'Interno irrompevano nell'edi- ficio. Era l'ora in cui anche i più insonni cedono e i riflessi tardano. Ma il blitz è intervenuto quando già due ostaggi erano stati uccisi dai ceceni: a un uomo avevano sparato in un occhio, a ima donna al petto. Si agitavano, cercavano di fuggire. Con i primi due cadaveri per terra, non poteva durare a lungo. Ma a .quel punto gli speznaz erano già piazzati, il blitz era cominciato, un misterioso gas di cui tuttora non si sa nulla - ha cominciato a diffondersi nella sala. Sei donne-kamikaze sono rimaste paralizzate nelle poltrone che occupavano, come addormentate. Il colpo di grazia che gli speznaz non hanno loro risparmiato non ha alterato l'impressione del sonno. In tutto le donne erano diciotto. Una è stata trovata per terra, in sala, le altre undici sparse nei corridoi e nell'atrio dove s'è svolta la grande battaglia, dove i terroristi che cercavano di fuggire, portandosi gli ostaggi come scudi, sono stati presi in mezzo dal fuoco degli speznaz che lì inseguivano da dentro e da quello degli omon che li aspettavano fuori. In questa battaglia sono morti anche molti ostaggi, ma parecchi sono poi deceduti in ospedale, il numero delle vittime per tutto il giorno è cresciuto senza che tuttora sia ancora definitivo. Ci sono i feriti: 546 secondo le ultime informazioni, tutti ricoverati. Sono quelli che durante il blitz hanno avuto un attacco di cuore, ma soprattutto sono gli intossicati da gas (solo quattro o cinque avrebbero ferite d'arma da fuoco). A questo proposito la tv ha trasmesso l'intervista a un medico dell'ospedale. Sklifosovskij: «Non sappiamo cóme curarli perché nessuno ci ha detto di quale gas si tratta». Nervino, come dice qualcuno? ~ - — Alle 7,30, comunque, le armi tacevano e cominciava il lavoro di sgombero del teatro: i feriti venivano portati via in barella, i morti a spalla o braccia. Decine e decine di persone, incoscienti o anche solo inebetite, sono state fatte salire sui pullman che facevano la spola con l'ospedale e sembravano immagini di fantasmi. I cinquanta terroristi sono rimasti dentro il teatro, cadaveri-trofei mostrati alle tv. Accanto al corpo del capo Mosvar Baraev c'è una bottiglia di cognac. Hanno sparato, quelli che sono riusciti; la maggior parte è stata giustiziata con il «colpo di controllo», come si dice qui, che vuol dire alla nuca. Il loro arsenale, i 150 chilogrammi di esplosivo, le cariche disseminate nel teatro, la bomba appesa al soffitto che avrebbe dovuto esplodere in caso di attacco e far crollare l'edficio sugli ostaggi, sono rimaste inerti. Nessuna delle cinture che le donne kamikaze hanno mostrato in tv è esplosa. Niente di niente. Gli speznaz ripuliscono il teatro e spaccano i vetri delle finestre per far uscire il loro misterioso gas.. Q^ntinaia disparenti degli ostaggi attendono di sapere che fine hanno fatto i loro cari. A metà giornata Vladimir Putin viene mostrato .in tivù mentre fa visita ai ricoverati dello Sklifosovskij con un camice bianco sbottonato. Strette di mano e anche qualche sorriso. Da Grozny e dalla Cecenia arrivano notizie di rastrellamenti nelle zone di origine dei ribeUi. La guerra continua. [e. mar.] Cinquecento ricoverati per intossicazione negli ospedali. I medici «Non sappiamo come curarli» Il corpo di Movsar Baraev, capo dei terroristi ceceni, ucciso dalle forze speciali russe

Persone citate: Baraev, Movsar Baraev, Vladimir Putin

Luoghi citati: Cecenia, Grozny, Mosca, Russia