Anche tra i girotondini spuntano le correnti

Anche tra i girotondini spuntano le correnti A CASTEL SAN PIETRO (BOLOGNA) IL «CONGRESSO» DEI MOVIMENTI Anche tra i girotondini spuntano le correnti Confronto tra le diverse anime: i puristi, quelli che vogliono entrare nel centrosinistra e i cofferatiani. Assente per «seri motivi familiari» Flores D'Arcais. «Rancho» Pardi: non sarebbe venuto comunque Fabio Martini ROMA Era stato spiritoso Nanni Moretti, quando dal palco di San Giovanni aveva urlato: «Una preghiera ai dirigenti del centrosinistra: non fate più i capricci!». I partiti, si sa, sono cattivi e capricciosi, ma anche gli amici di Nanni non scherzano e in questo week-end anche loro dovranno misurarsi con la fatica del consenso. Cimentandosi nella prima assemhlea nazionale dei girotondi, una sorta di congresso. Che a giudicare dal prologo si preannuncia bizantino quasi come un congresso di partito: ieri sera si è cominciato con un "caminetto", una riunione riservata di alcuni capi girotondini in vista del congresso. Che si aprirà oggi alle 10 con la prima sorpresa: per 9 ore le porte resteranno sbarrate ai movimenti più giovani e ai giornalisti. Finalmente, alle otto della sera, porte aperte a tutti, anche se un'ora più tardi è già fissata la prima riunione di "corrente". E in un "congresso" chiamato a valorizzare il grande patrimonio conquistato, la prima notizia è proprio questa: nel palasport di Castel San Pietro (un paese a 15 chilometri da Bologna), si confronteranno almeno tre aree, tre correnti di pensiero: i "puristi" che vogliono continuare a far girotondi; gli "entristi" che criticano l'Ulivo, ma puntano ad entrarci dentro, alla maniera degli indipendenti di sinistra. E i "cofferatiani", che sono pronti a seguire le orme di Cofferati ovunque siano dirette. A Castel San Pietro i capi ci saranno tutti, tranne uno: il direttore di "MicroMega" Paolo Flores d'Arcais. Con una e-mail Flores ha fatto sapere che non ci sarà, a causa di «seri problemi familiari». Nessuno osa dubitare, anche se l'amico Panche Pardi - un piacione che ha il dono della sincerità - fa sapere: «Anche se non avesse avuto quei veri e seri problemi, avrebbe trovato un'altra scusa...». E allora eccola la prima crepa tra i girotondi: chi voleva farla questa assemblea e chi la considerava nociva. Flores è tra questi. Lo aveva scritto già da tempo, in ima lettera aperta: «Le riunioni nazionali sono inutili». Certo, che non vuol farla, è stata la risposta dei girotondini di base, così tutte le decisioni continuano a prenderle soltanto pochi eletti. Spiega il bolognese Benedetto Zacchiroli, un dossettiano che ha spinto per l'assemblea e l'ha materialmente organizzata: «Nessuno disconosce i meriti di Moretti, Flores e Pardi - sui quali finora si è retto il movimento ma ci sono tante associazioni che rifiutano di delegare la propria rappresentanza». E questa sarà la linea congressuale della "corrente" dei puri e duri, quelli che vogliono continuare a far girotondi, ma vogliono pure maggior democrazia intema: in congresso punteranno a dare un'ossatura al movimento, con la richiesta di un coordinamento nazionale: «Nessun tentativo di fondare partitini - dice il ravennate Gianfranco Mascia - ma semplicemente l'esigenza di capire che, in mancanza di un coordinamento, la voce di pochi può sembrare quella di tutti». Sulla democrazia interna la corrente dei "puristi" - guidata dai movimenti emiliani di Mascia e Zacchiroli, dalle "Girandole" milanesi di Elena Cestelli, dalla romana Marina Minicucci - è destinata ad allearsi con la seconda corrente, quella degli "entristi", i movimenti più contigui ai partiti dell'Ulivo. E in particolare ai ds: ci sono girotondine come la milanese Daria Colombo (moglie di Roberto Vecchioni) e come la romana Marina Astrologo che erano sul palco della festa dell'Unità di Modena alla chiusura di Fassino. Con i ds il filo non si è mai spezzato e quest'ala potrebbe coalizzarsi con l'anima liberal-socialista di "Opposizione civile", il movimento di Paolo Sylos Labini, Elio Veltri ed Enzo Marzo. E proprio da Veltri verrà al congresso una proposta politica molto netta: «I partiti continuano a litigare, da soli non riescono a fare il grande Ulivo e i movimenti possono svolgere un ruolo significativo se la smettono di aver paura di "toccare" la politica: dobbiamo batterci per una Costituente dell'Ulivo». Insomma, gli "entristi" criticano i partiti, ma si candidano a diventare costituenti del nuovo Ulivo, immaginando - senza dirlo - di diventare gli indipendenti di sinistra del Duemila. Chi sinora le ha azzeccate tutte - il trio Flores-Moretti-Pardi - nelle ultime settimane aveva un po' snobbato le istanze della base ma quando l'assemblea di Castel San Pietro è diventata ineluttabile, ha accettato di andare, sia pure con lo spirito minimalista della rimpatriata. Ma dopo la manifestazione di settembre il movimento si è ingrossato, le associazioni sono diventate oltre 300 e anche i soci fondatori saranno chiamati a sporcarsi le mani. Con quale linea politica? Flores d'Arcais, che ha una fama da manicheo, ma anche una speciale capacità di corroborare tutti i nuovi inizi della sinistra italiana (il nuovo corso craxiano, la svolta del pci-pds, il lancio di Romano Prodi) sinora si è speso solo per Sergio Cofferati. Nell'ultimo numero di MicroMega, dialogando con Eugenio Scalfari e Guglielmo Epifani, Flores non ha avuto incertezze nel definire Cofferati come «l'unico leader dell'opposizione che fa il pieno dei consensi di centrosinistra» e «per la sua serietà e coerenza è apprezzato - è credibile - anche tra i moderati e persino tra i conservatori». I girotondi non faranno mai un partito in proprio, ma Dotrebbero essere intrigati al'idea di diventare una delle colonne del partito del Cinese. Ma Nanni Moretti come la pensa? Gli è piaciuto l'ultimo Cofferati, quello a spada tratta? Per lui si profilano due giorni difficili: con Flores al telefono e con i girotondini che mvocheranno più luce. Oltre 300 associazioni discuteranno se creare un coordinamento «Opposizione civile» di Sylos Labini e Veltri: «Battiamoci per la Costituente dell'Ulivo» Il regista IManni Moretti alla guida di un «girotondo»

Luoghi citati: Bologna, Modena, Roma