CECCHINO Viaggio nella grande paura

CECCHINO Viaggio nella grande paura UN'INTERA REGIONE PARALIZZATA NEL GIORNO IN CUI L'ASSASSINO COLPISCE ANCORA CECCHINO Viaggio nella grande paura reportage Maurino Molìnari inviato a ROCKVILLE (Maryland) «-^\ IFENDI la nostra comuWlenità, fermati qui a fare benzina». Giacca e cappello rosso, decine di giovani volontari dei «Guardian Angels» - gli Angeli custodi - presidiano attorno a Washington i posti dove il rischio-cecchino è più alto: le stazioni di rifornimento dove spesso ci sono anche ristoranti, drogherie, farmacie e negozi. Il misterioso killer quattro volte su dieci ha ucciso colpendo la vittima in una di queste «gas station». L'effetto é stato la fuga dai benzinai di zona da parte di decine di migliaia di abitanti, in Virginia come in Maryland, e le conseguenze sono arrivate puntuali: calo dei profitti da parte dei gestori locali, licenziamento di impiegati, carenza cronica di benzina, traffico ingolfato a tutte le ore verso le «zone sicure» dove sostare non comporta il rischio della vita, insomma il corto circuito della vita locale. A scendere in campo sono stati i giovani «Angeli custodi», ragazzi sui vent'anni quasi tutti afroamericani, solitamente attivi nel volontariato a favore di senzatetto e disoccupati, che nell'area di Washington a SudEst di Capitol Hill di certo non mancano. Il 12 ottobre hanno diffuso nelle aree meno abbienti di Washington e dintorni come quella che si estende attomo all'ospedale Elisabeth, dove vengono rinchiusi i malati di mente - un «manifesto anti-cecchino» assieme a un'organizzazione gemella, il «New Black Panther Party», lontana parente di quel partito delle Pantere Nere che negli anni Sessanta si batteva contro le leggi che consentivano la segregazione razziale. «Siamo in guerra, ci dobbiamo difendere, tu devi fare qualcosa per la tua comunità», recitava l'appello, facendo esplicita richiesta di mobilitazione a «coloro che hanno un'esperienza nell'esercito e vogliono aiutare il prossimo». Di ex militari se ne sono presentati pochi, di disoccupati a decine, molti i giovani. La battaglia contro il killer è iniziata in una stazione di rifornimento della Texaco a Woodlawn, in Virginia, quando Eric Ramirez e Matt Deibert, entrambi di Allentown, hanno preso il posto di benzinai che avevano preferito restare a casa e si sono offerti di lavorare gratis al loro posto, invitando gli automobilisti a fermarsi esponendo sul ciglio della strada cartelli con la scritta «Fermati e fai rifornimento qui, combattilo». L'esperimento ha funzionato e grazie a oltre duecento volontari si é esteso a macchia d'olio fino al Nord del Maryland, dentro i confini dell' area terreno di caccia del killer calibro 223. Non tutti gli automobilisti si lasciano convincere dai volontari afroamericani, ma qualche benzinaio è tomato sul posto di lavoro. La mobilitazione dei «Guardian Angels» e del «New Black Panther Party» è un'eccezione in una regione dove la reazione prevalente alla minaccia non è la resistenza ma la paura, anche se ammessa solo sottovoce. Se i newyorkesi hanno reagito all'attacco alle Torri Gemelle, e ai costanti allarmi terrorismo che da allora si susseguono, con la caparbia determinazione a non modificare neanche un dettaglio della loro vita, il Maryland e la Virginia dopo venti giorni di cecchino appaiono psicologicamente quasi in ginocchio, sull'orlo di una crisi collettiva. E non si tratta di cittadini qualunque: in gran parte sono dipendenti federali, uomini e donne che fanno funzionare a Washington i delicati ingranaggi dell'ultima superpo- tenza del Pianeta. Gli abitanti di Rockville, la città del Maryland che ospita il quartier generale della task force della polizia della Contea di Montgomery guidata da Charles Moose, hanno radicalmente cambiato le loro abitudini. Al supermercato si va solo di notte e una volta la settimana, al massimo, con l'auto più spaziosa della famiglia per riempirla in ogni possibile spazio. Al ristorante o a giocare al bowling non ci si va più, o quasi, preferendo riunioni nel giardino di casa con parenti e amici, ordinando ovviamente cibo con consegna a domicilio. L'unica frase che rassicura è «vado a Washington», perché si ritiene difficile che il killer rischi un blitz nella capitale. La vita è cambiata soprattut- to per i ragazzi. Da due giorni 200 mila alunni di elementari, medie e superiori pubbliche di Richmond e Ashland, in Virginia, non vanno a scuola. Dopo l'attacco di ieri sulla Connecticut Avenue anche il Maryland ha dato luce verde e una decina di località hanno deciso di optare per la chiusura degli asili e la sospensione dei doposcuola mentre la totalità delle scuole a Nord di Washington ha fatto sapere ai genitori che durante le ore di lezione gli alunni sarebbero rimasti «dentro gli edifici». Niente ricreazione in cortile né attività sportive all' aperto, ma tutti dentro classi, corridoi e palestre, con tanto di bidelli e docenti a sorvegliare le uscite. Le precauzioni, comunicate a ritmo martellante anche dalle radio locali, non sono tuttavia bastate a rassicurare i più: impressionati da enormi ingorghi stradali i genitori hanno preferito tenere a casa i figli oppure telefonare con il cellulare ai guidatori degli school-bus gialli per chiedergli di tornare indietro. Nella confusione, durata almeno cinque ore, molti ragazzi che aspettavano lo school-bus sono rimasti alle fermate perché il traffico bloccava la circolazione e allora la polizia della Contea ha chiesto ai genitori di «andarli a prendere e non lasciarli in mezzo alla strada», nel timore che il killer volesse dar corpo subito alla minaccia contenuta dal biglietto della Ponderosa Steakhouse di colpire scuole ed alunni. La rinuncia che ai ragazzi costa di più é quella dello sport. Per fare fronte all'emergenza le comunità dell'area di Manassas, nella Contea Prince William in Virginia, hanno chiesto e ottenuto dall'esercito degli Stati Uniti di far svolgere tutte le gare dei campionati locali finora rinviate dentro «Fort Belvoir», una base militare costruita lungo il Potomac dove la guarnigione di John Smith si accampò nel 1608 per difendere un pugno di coloni dai pellerossa e poi divenuta sede di due battaglioni di genieri incaricati di operazioni di soccorso in caso dì disastri sul fiume. In questo caso la calamità non è arrivata dal Potomac, ma il colonnello Thomas Williams, comandante della piazza, ha mobilitato ugualmente i suoi uomini che hanno lavorato per 72 ore di fila trasformando i terreni per l'addestramento e il grande piazzale delle parate in una gigantesca area di campi da football dove, fra sabato e domenica scorsi, duemila ragazzi fra i 6 ed i 17 anni si sono alternati giocando al riparo dalle pallottole calibro 223, con tanto di parenti e amici a costituire un folto pubblico sugli spalti, anch'essi creati dal nulla dai genieri del colonnello Williams. La trasformazione di «Fort Belvoir» in un grande stadio per ragazzi e il volontariato dei «Guardian Angels» sono due degli esempi di reazione collettiva con cui le comunità di Maryland, Virginia e Washington stanno combattendo la guerra contro il cecchino; ma tutto attomo la sensazione che prevale in questa area grande quasi quanto l'Umbria e disseminata di complessi residenziali, scuole, stazioni di rifornimento, chiese e «pray-stop» (confessionali per automobilisti) è la paura, il rinchiudersi in casa, la disponibilità a modificare vita e abitudini. Per paura di un cecchino a piede libero. Gli «angeli custodi», con giacca e cappello rosso, presidiano stazioni di rifornimento e ristoranti incoraggiando gli automobilisti a fermarsi Per le partite scolastiche di football americano la base militare di Fort Belvoir trasformata in una distesa di campi protetta dai soldati Da lunedì 200 mila studenti non vanno a scuola Gli altri istituti proibiscono agli alunni di uscire, per la ricreazione, dagli edifici Al supermercato solo di notte mentre ristoranti e bowling sono «off limits». Ma le strade sono intasate da chi fugge il pericolo sconosciuto Lunghi incolonnamenti sull'autostrada che dal Maryland porta in Virginia causati dai posti di blocco e dai controlli contro il cecchino che terrorizza la zona Bambini giocano a football sorvegliati dai militari: il cecchino ha minacciato di colpire le scuole

Persone citate: Charles Moose, Eric Ramirez, John Smith, Matt Deibert, Prince William, Thomas Williams