Ricerca e nuova drammaturgia di Monica Sicca

Ricerca e nuova drammaturgia Ricerca e nuova drammaturgia li Garybaldi di Settimo sotto l'egida dello Stabile una stagione tra cronaca e continuità artistica SI volta pagina, al Garybaldi di Settimo. Incorporato il Laboratorio Teatro Settimo dallo Stabile torinese, il nuovo cartellone parte all'interno del Circuito Teatrale Regionale ma si continua a caratterizzare come importante vetrina della ricerca e della nuova drammaturgia. Molti i nomi - da Bebo Storti a Gigio Alberti, da Fausto Paravidlno ad Antonio Latelìa - e forte l'attenzione al presente, ai guasti della nostra società, alla difficoltà di vivere in mezzo a storie di ordinaria follia. Proprio di qui si parte, per l'inaugurazione il 24 ottobre alle 21, con «Natura morta in im fosso» di Fausto Paravidlno, in scena fino al 26 con la regia di Serena Sinigaglia (sarà poi allo Juvarra di Torino dal 30 ottobre). Drammatico il confronto con la cronaca più recente, per questo monologo «noir» interpretato da Fausto Russo Alesi. Ambientato in un qualsiasi paese di ima qualsiasi provincia del Nord Italia, racconta di una ragazza morta ammazzata, abbandonata nel fosso sul ciglio di una strada da qualcuno che le ha tolto vestiti e documenti, delle indagini che ne seguono, e della vergogna dei parenti, della paura dei testimoni, e poi delle tante Ofelie galleggianti nell'acqua, delle troppe Marinelle scomparse, di tutte le ragazze morte ammazzate... Gigio Alberti arriva dal 6 al 9 novembre con «Zitti tutti!», un lavoro a metà tra monologo e descrizione, tratto dai versi iperrealisti di Raffaello Baldini e diretto da Lorenzo Loris, dove il protagonista è un uomo comune vinto dall'angoscia, tormentato dalla nevrosi, umiliato dalla vita, ma quasi mai patetico. Anzi, è uno che ama narrare storie grottesche e di ima comicità irresisti- bile, all'insegna del «ho le mie idee io, faccio di-ver-sa-men-te». Dal 9 all'11 gennaio, «Pasolini, Pasolini!», scritto e portato in scena da Paolo Mazzarelli che si è ispirato al libro di Laura Betti e ai versi di Koltès, vuole essere una presa di coscienza di quanto manchi oggi l'insostituibile lucidità di giudizio dell'intellettuale ucciso trent'anni fa. E ancora, a febbraio Bebo Storti con «Mai morti», visto quest'estate a Moncalieri, e Andrea Castelli con «Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis» di Pino Loperfido; a marzo Ascanio Celestini con «Fabbrica» e Emma Dante con «Mpalermu» (Premio Scenario 2001, già ospite dell'ultimo Festival delle Colline Torinesi), infine ad aprile Antonio Latella che dirigerà «Riccardo III» in una nuova chiave di lettura sulla diversità (informazioni tei. 011/5169420). Monica Sicca Sl INIZIA GIOVEDÌ'24. ARRIVANO BEBO STORTI E GIGIO ALBERTI, PARAVIDINO EANDREA CASTELLI, IL PREMIATO «MPALERMU» E UN RICCARDO MI «DIVERSO» Bebo Storti nei suo «Mai morti», in cartellone a febbraio

Luoghi citati: Moncalieri, Nord Italia, Torino