Cintura da kamikaze in casa di tre arabi ad Anzio di Flavia Amabile

Cintura da kamikaze in casa di tre arabi ad Anzio SEQUESTRATE LETTERE CHE DIMOSTRANO I LEGAMI DELLA CELLULA CON PERICOLOSI GRUPPI ISLAMICI ATTIVI IN ITALIA Cintura da kamikaze in casa di tre arabi ad Anzio C'era anche una mappa di Roma con la crocetta su alcuni McDonald's Flavia Amabile ROMA Una cintura porta-esplosivo del tipo utilizzata dai kamikaze mediorientali, insieme con agendine, fax, bloc-notes e documenti scritti in arabo accuratamente nascosti, sono stati trovati nel corso di una seconda perquisizione fatta dai carabinieri in una casa di Anzio dove abitavano tre egiziani arrestati lo scorso 4 ottobre con l'accusa di terrorismo. E subito si parla di un clamoroso attentato che i tre stavano preparando contro obiettivi statunitensi in Italia. E' questo lo scenario su cui stanno lavorando i magistrati romani Franco lenta e Erminio Amelio, anche perché è la prima volta che in Italia, nel corso di indagini sul terrorismo internazionale, vengono trovate armi (nello scaldabagno dell'abitazione è saltata fuori anche una pistola, una Peretta 9 millimetri in dotazione all'esercito), esplosivo e carte che potrebbero rivelarsi di grande importanza. I tre egiziani - Shalabej Madi, 50 anni, El Gammal Salah, 43, e Zahed Mohammed Khaled, 36 - avevano una mappa con una crocetta: indicava il cimitero americano di Nettuno, quello che il presidente degli Stati Uniti George Bush senior visitò un anno prima della sua elezione. Sulle pagine di uno stradario di Roma, inoltre, erano evidenziati alcuni Me Donald's. Per quanto riguarda la cintura - in pelle bianca, lunga circa un metro e alta una quindicina di centimetri, con una grossa fibbia di metallo - è già stata affidata una consulenza ai carabinieri del Racis, per verificare se vi siano tracce di esplosivo. Se, cioè, sia stata usata per trasportare i sette panetti di esplosivo ritrovati nella casa di Anzio, in un vano dietro lo scaldabagno, oppure se dovesse ancora essere adoperata. La parte che doveva contenere l'esplosivo è lunga circa 80 centimetri ed è divisa in tre tasche, separate da punzonature di metallo. A una delle estremità c'è una fibbia di metallo rettangolare, mentre l'altra si restringe e ha cinque fori per regolarla. Gli esperti incaricati dalla procura di Roma dovranno valutare anche se la cintura sia stata confezionata in Italia o se sia arrivata dall'estero. Per chiarirlo, si farà uno studio sul tipo di pelle, la conciatura e il colore utilizzato. Gli inquirenti preferiscono non fare ipotesi prima che l'attività investigativa giunga a risultati concreti, ma non è difficile capire che una cintura da kamikaze e l'esplosivo inducono i magistrati a pensare alla preparazione di un attentato. Secondo un primo esame, le dimensioni della cintura sarebbero perfettamente compatibili con la grandezza dei panetti di esplosivo ritrovati. Nella casa di Anzio c'erano anche alcune lettere che due degli arrestati - Shalabej Madi e El Gammal Salah - hanno inviato ad alcuni amici arabi. Conterrebbero la traccia su cui gli inquirenti di tutta Italia cercano di mettere le mani da tempo: il punto di contatto tra la cellula dei presunti terroristi arrestati e il trait-d'union che la collega con altri e importanti gruppi di terroristi islamici presenti sul territorio italiano, e già finiti nel mirino degli investigatori dopo lunghi pedinamenti e intercettazioni telefoniche e ambientali. Gli investigatori stanno poi vagliando i tabulati telefonici riferibili al cellulare sequestrato a uno degli arrestati. Vengono passati al setaccio nomi e discorsi, così come gli appunti contenuti nei bloc notes e nei libretti dattiloscritti ritrovati nel corso della seconda perquisizione. Nei prossimi giorni si terrà l'udienza davanti al tribunale del riesame per discutere l'istanza di scarcerazione presentata dai difensori dei tre egiziani. I tre sospetti terroristi si giustificarono sostenendo che le mappe servivano loro per orientarsi in città, mentre l'esplosivo era destinato alla pesca: uno dei tre lavorava a bordo di un peschereccio, il Titanio. Gli inquirenti sospettano invece che i tre presunti terroristi egiziani avessero scelto il prossimo 28 novembre, festa del Ringraziamento, o la data dell'ultimo lunedì di maggio, legata alle celebrazioni del Memorial Day, per compiere l'attentato. Quanto all' esplosivo, tra gli investigatori vi è chi ipotizza che potrebbe essere dello stesso tipo di quello utilizzato in alcuni attentati compiuti da estremisti islamici all'estero, forse in Israele.

Persone citate: Erminio Amelio, George Bush, Italia Cintura, Mohammed Khaled, Salah, Shalabej Madi