Caso Santoro, il conduttore va verso Raitre di Maria Grazia Bruzzone

Caso Santoro, il conduttore va verso Raitre AVRÀ' UN PROGRAMMA D'INFORMAZIONE, SENZA SOVRAPPOSIZIONI CON BIAGI E FAZIO Caso Santoro, il conduttore va verso Raitre Zanda attacca Baldassarre: «Il problema dell'azienda è il ponte di comando» Maria Grazia Bruzzone ROMA Prende corpo l'idea del passaggio di Michele Santoro su Rai Tre. Non con una striscia quotidiana ma con un vero e proprio programma di approfondimento informativo. Dopo tante polemiche e dopo la «sanzione» comminatagli dal direttore generale l'altro ieri (quattro giorni di sospensione dal lavoro e dallo stipendio, un provvedimento contro il quale Santoro è ricorso a vie legali, pur con qualche perplessità e resistenza, l'ex conduttore di «Sciuscià» si accingerebbe a passare alla terza rete insieme a Enzo Biagi (ma di questa trattativa si occupa direttamente Sacca) e a Fabio Fazio. I casi più spinosi troverebbero così una soluzione. Non per questo il eda, che lunedì scorso aveva dato il via libera al passaggio di Santoro a Rai Tre contro il parere del consigliere leghista Albertoni e di Sacca, sembra trovare un nuovo «passo» che lo metta in grado di invertire una rotta alquanto critica per il calo degli ascolti e della qualità di programmi. Il nuovo «progetto culturale» su cui molto contava il consigliere Udc Staderini in due giorni di dibattito consiliare è rimasto lettera morta. E il consighere cattolico di opposizione Zanda ieri ha rilanciato le sue accuse al «metodo» del presidente: «Il problema della Rai è nel ponte dì comando». Per quanto riguarda Santoro, la novità nasce dal primo incontro avuto con il direttore di Rai Tre Paolo Ruffini, che gli illustrato la sua proposta. Accantonata la striscia, per la quale sarebbero già in ballo Biagi (dalle 19,53 alle 19,58 con una trasmissione simile a «Il Fatto») e Fabio Fazio (con il suo «Meteo» dai venerdì alla domenica alle 20,10.) il nuovo programma di Santoro potrebbe andare in onda il venerdì sera, la stessa collocazione che avevano a suo tempo «Il Raggio Verde» e «Sciuscià». A partire da quando? «Da febbraio se ci sarà l'aumento di budget dello rete ipotizzato dal presidente Baldassarre - ha spiegato Ruffini oppure subito dopo Pasqua». Santoro «apprezza lo sforzo» del direttore di Rai Tre e la sua «grande disponibilità». Lui continua a sostenere che «dovremmo preferibilmente rimanere su Rai Due» e che, dal punto di vista dell'azienda, traslocarlo sulla Terza rete «è un errore»: «Non condivido la militarizzazione delle reti e, oggettivamente, senza di noi Rai Due è più debole». Detto questo, si adatta. E dopo l'incontro commenta, senza grande enfasi: «Abbiamo commciato a mettere i pensieri in ordine». E qui arrivano le perplessità, perché «noi di Sciuscià siamo un gruppo, e prima di decidere dobbiamo valutare le ipotesi concrete». Per esempio i tempi: «Un conto è gennaio-febbraio, un altro maggio-giugno». Luigi Zanda è intervenuto invece al convegno «Chi baderà alla Rai?» sulla legge di riforma di sistema, organizzato dallo Sdì, una «rimpatriata» di tutti i vecchi e nuovi socialisti presenti in Rai e dintorni. E rispondeva a Ferdinando Adornato, oggi senatore azzurro, che esortava il eda Rai «a fare il suo mestiere» esercitando «le proprie funzioni». «Il mio problema è non riuscire a fare il consigliere perché il metodo e le abitudini del presidente non rendono possibile l'esercizio tecnico di questa funzione», replicava Zanda. Mentre il presidente della commissione di Vigilanza Claudio Petruccioli ha proposto che degli ascolti Rai, sui quali ogni giorno si registrano polemiche, si occupi sistematicamente l'Autorità per le telecomunicazioni. E ieri l'ufficio di presidenza della Vigilanza ha deciso' di chiedere alla Rai l'elenco delle presenze di tutti i politici nei programmi di intrattenimento dal primo settembre. Non solo delle «ospitate» del ministro Gasparri, particolarmente fitte in questi giorni, tanto che il responsabile Informazione dei Ds Fabrizio Moiri aveva ironizzato: «Ma Gasparri al ministero quando lavora?». Ruffini: al via da febbraio se ci sarà l'aumento di budget, oppure subito dopo Pasqua Il direttore di Rai Tre Paolo Ruffini

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