Compiuta la strage voleva fuggire Ha cambiato idea dopo l'orrore di Angelo Conti

Compiuta la strage voleva fuggire Ha cambiato idea dopo l'orrore PER IL KILLER DI CHIERI IL PROGETTO E' SALTATO ALL'ULTIMO ISTANTE Compiuta la strage voleva fuggire Ha cambiato idea dopo l'orrore Angelo Conti CHIERI (Torino) Mauro Antonello, il pluriomicida di Chieri, non aveva in programma di suicidarsi. Aveva infatti pianificato la sua fuga, disegnando anche il possibile percorso, attraverso i campi alle spalle delle ville. Ma qualcosa, durante i tre minuti della strage, l'ha indotto a cambiare strategia, sino a darsi la morte. Forse le urla di una donna, che l'aveva visto in azione dalla finestra di una casa vicina. Forse la gazzella dei carabinieri che, avvertita via radio mentre si trovava a 400 metri da via Parini, è immediatamente intervenuta a sirene spiegate. Forse semplicemente l'orrore per quanto aveva appena compiuto. E' quanto emerge dai primi esami delle decine di appunti che l'assassino ha lasciato sul camper, in cui ha vissuto per cinque giorni, proprio di fronte alla villa della ex moglie e degli ex cognati. Il piano di fuga stava sui fogli di un quadernetto, lasciato sul camper, sulla cui prima pagina aveva scritto «Appunti per la festa». Sottolineando, a pagina 2, la necessità di compiere tutto con la massima freddezza: «Devo stare molto calmo». Poi, su un risvolto, ecco un piccolo programma: «Mi devo svegliare alle 5, mi devo ricordare di prendere le pastiglie antipanico». In un cassettino è stata infatti trovata una confezione di Xanax, farmaco a base di benzodiazepine dal blando effetto tranquillante. Mauro Antonello l'aveva assunto insieme a cinque tazze di camomilla. Di droghe non è stata trovata apparente traccia, ma a scanso di equivoci stamane i medici legali Roberto Testi e Lorenzo Varetto procederanno, durante l'autopsia che si svolgerà presso 1! Obitorio Municipale di via Ingria, anche ad alcuni prelievi per gli esami tossicologici. Di certo l'assassino non aveva bevuto: dopo aver chiuso, anni fa, una difficile partita con l'alcool, il carpentiere non ne aveva più voluto sentir parlare. A bordo del camper (che è stato posto sotto sequestro) sono stati ritrovati anche altri oggetti. Innanzitutto uno sgabello che consentiva all'Antonello di osservare da seduto il passaggio sulla via Parini, sfruttando anche una crepa del vetro del bagno del mezzo, forse provocata intenzionalmente. Poi diversi pacchetti di sigarette vuoti (con i relativi mozziconi lasciati un po' dovunque). Curiosamente, sulla mensola del bagno, accanto ad uno spazzolino da denti, c'era un profumo-spray che il killer avrebbe usato anche la mattina della strage, quasi a volersi presentare in perfetto ordine ai parenti che voleva uccidere. Sulle altre pagine del quadernetto, ma anche su alcuni fogli volanti e sui post-it incollati alla parete, erano appuntati gli orari dell'uscita mattutina degli abitanti nelle case «sotto osservazione», compresi quelli del passaggio dello scuolabus che portava la figlia a scuola. Più in là anche i messaggi destinati ad alcuni parenti. In quello rivolto al fratello Diego c'è il ringraziamento per un prestito, in quello per la figlia Chiara (a cui Mauro Antonello ha scritto anche una lunga lettera) l'invito a «vedere il video» che l'uomo aveva lasciato nella sua casa. Si è intanto scoperto che la strage ha vissuto, mercoledì scorso, una vera e propria prova generale, al poligono di Alessandria. Qui Mauro Antonello ha provato le due pistole, il revolver ed anche la mitraglietta. Ad Alessandria aveva anche tarato il puntatore laser della Spectre (cha invia sul bersaglio un punto luminoso che indica il punto in cui colpirà il proiettile). Quando se ne è andato appariva piuttosto soddisfatto anche dell'ultimo acquisto (la Tanfoglio «T 21 S» da tiro). Portava con sé un paio di particolari cuffiette antirumore: le stesse che avrebbe indossato prima di entrare in azione, martedì. L'inchiesta è già sostanzialmente chiusa. In pratica i magistrati Tatangelo e Meroni attendono solo il referto delle autopsie che sanciranno l'omicidio di sette persone ed il suicidio finale del responsabile. Dopodiché l'intera vicenda andrà'in archivio, lasciando ai parenti sopravvissuti, e soprattutto ai tre orfani, una nuova realtà di vita, priva di tanti, troppi affetti. Il fascicolo su quanto accaduto a Chieri potrà contare anche su una suggestiva registrazione audio dell'accaduto: è quella che i carabinieri hanno tratto dalla telefonata della vicina di casa dei Bergamin che, alle 8,42 di martedì mattina, ha avvertito il 112. La chiamata, transitata sul centralino di via Valfrè, e poi ribaltata sulla centrale di Chieri («Correte. Qui c'è qualcuno che spara e che sta ammazzando tutti») è contrappuntata da una lunga sequenza di colpi singoli che permetteranno ai carabinieri una miglior ricostruzione dinamica dell'accaduto. Tutto è cominciato con la sveglia alle 5 e una dose di pastiglie antipanico con un litro di camomilla. Giorni prima prova generale al poligono di Alessandria I colpi registrati al centralino del 112 Lo sconforto di amici e parenti subito dopo la strage in via Parini a Chieri HHMHWH|||Jg|Mgg?: WKS Da sinistra: Mauro Antonello con la moglie Carla Bergamin e la figlia nel giorno del battesimo della piccola, il nipote Andrea la cognata Feyles Bergamin con il figlio minore Daniele, Sergio Bergamin e la suocera Teresa Gobbo Bergamin

Luoghi citati: Alessandria, Chieri, Torino