Nel piatto più cervello che cuore (a 90 euro)

Nel piatto più cervello che cuore (a 90 euro) Nel piatto più cervello che cuore (a 90 euro) Aimo Moroni, il miglior ristoratore di Milano, ha aperto un nuovo locale ma manca il guizzo e la personalità RISTORANTE Altro-Luogo Aimo e Nadia MILANO UN paio di anni fa un grande ristoratore, il migliore di Milano, colui che prendeva e prende per la gola gli italiani con la straordinaria eccezionalità della materia prima eleborata con mano leggera e soave dalla moglie, Aimo Moroni, mi chiese: "Vorrei aprire un'altra cosa, diversa dal ristorante Aimo e Nadia di via Montecuccoli, cosa mi consiglia"? Gli dissi speranzoso e goloso: "Apra la Trattoria Italia, un posto, magari anche semplice, dove ci siano i grandi piatti tradizionali che nessuno fa più: cinque antipasti, cinque primi, una decina di secondi, qualche dolce, ricette di regioni italiane diverse, dal Piemonte alla Sicilia. Lei e sua moglie siete toscani e magari non avete dimestichezza con certi piatti di altre zone? Non è un problema: basta prendere il vangelo della gastronomia tradizionale. «Le Ricette Regionali Italiane» scritto qualche decennio fa da Anna Cosetti della Salda e sempre attuale. C'è tutto". A dicembre, in sordina, il secondo locale di Aimo e Nadia, dal nome terribile, L'Altro Luogo di Aimo e Nadia, nasceva e mi incuriosiva subito, a cominciare dalla collocazione, dalla trasformazione dell'Hotel-Residence Duca d'Aosta (accanto al celebre Principe S- Savoia di piazza della Repubblica), da albergo in ristorante. L'enorme trafficata buia alberata piazzona milanese si alza, metrica collina, attorno ad un rilievo di ippocastani sotto le cui panchine dormono gli sventurati. Sulla sinistra, parallelo al più bell'albergo milanese, un cortile rutilante di luci su cui incombono, dall'alto un'immane gigantesca insegna luminosa e, ai lati, vistosissimi quadri ultramoderni, chiazze di colori e mozziconi di scrittura che lascio giudicare a Sgarbi. Il tutto, è più consono all'entrata di un teatro o, forse, di un circo ma, almeno, si fa vedere. Una bussola con la cellula vi fa entrare in un ambiente sui generis, immacolato e squillante, dove, attorno a quattro enormi pilastri, girano i tavoli eleganti ma altrettanto freddi dell'ennesimo asettico posto di lusso di Milano. Io, che rimpiango il primo Aimo e Nadia, quando era trattoria toscana dall'espositore di verdure degli Anni 70, sapeste che nostalgia mi ha preso vedendo questo tono sterilizzato, questa grande comoda sala buia, aperta dal leggio delle prenotazioni, come si fa in USA nei ristoranti super e nelle grandi confe¬ renze per la pace o per la guerra. Il tutto con un servizio giovanile corretto, volonteroso, ancora non omogeneo (ma si farà), fastidiosamente verboso prolisso e misterioso in ogni angolo dove ci sia da leggere. Con la meravigliosa possibilità di bere tutta l'ampia cantina anche ad un solo bicchiere per volta, non siamo stati colpiti da una serie di piatti alla carta pieni di buona volontà, fatti di materia prima di qualità ma che non avevano guizzi né personalità particolari; corretti, ma fatti con il cervello più che con il cuore, accademici, Sfolastici: rosa di pesce crudo, fagottino di lattuga ripieno di pesce capone, riccioli di grano duro con calamari e pesce spada, crema di ceci con farro e novellarne, insipido rombo chiodato con patate, cotoletta di vitello alla milanese, fichi canditi al Porto. Pranzo medio con 80-90 euro. POLVERI. Alle 19,45, fuori, le PM10 sono 335 (max 75). Dentro, a ristorante vuoto, valori alti ma dimezzati. Alle 22,30, all'interno bastano poche sigarette: PM10 a 217, PM7 a 204, PM2,5 a 165 (maxl5)elePMlal21.FuorilePM10 sono un'enormità: 456, le PM215 a 333. Provato U 7-10-2002 ALTRO-LUOGO AIMO E NADIA Milano, piazza della Repubblica 13 Tel. 02.29017038, fax: 02.29014774 Chiuso tutta domenica e nei mezzogiorno di sabato e lunedì. Carte di credito: AE CS DC EC MC VISA Bancomat Voto: 13.50/20

Persone citate: Aimo Moroni, Anna Cosetti, Duca D'aosta, Nadia Milano, Sgarbi

Luoghi citati: Milano, Piemonte, Savoia, Sicilia, Usa