Kamikaze all' ambasciata americana di Aldo Baquis

Kamikaze all' ambasciata americana Kamikaze all' ambasciata americana Tel Aviv, bloccato dalle guardie che sventano l'attentato Aldo Baquis TEL AVIV All'indomani dell'attentato suicida compiuto a Tel Aviv da un membro delle Brigate Ezzedin alQassam di Hamas, un kamikaze palestinese è stato bloccato ieri sera mentre tentava di entrare in un bar, l'uomo è fuggito e si è diretto di corsa verso l'ambasciata americana, che era a poche decine di metri, ma qui è stato immobilizzato prima che riuscisse a farsi esplodere dalle guardie di servizio che hanno chiamato la polizia. E' intervenuta immediatamente anche una squadra di artificieri che ha disinnescato la cintura esplosiva. «L'attentatore è stato fermato e l'esplosivo rimosso» ha spiegato un portavoce della polizia. E un altro attentato è stato sventato nel Sud della Striscia di Gaza, dove ima pattuglia israeliana ha aperto il fuoco contro due giovani palestinesi soipresi mentre cercavano di collocare un ordigno. I due sono rimasti feriti, ma sono riusciti a dileguarsi. A Na- blus, in serata, una donna palestinese è stata fulminata dagli spari di soldati israeliani, durante uno scontro a fuoco. La tensione ieri è stata molto forte anche a Gerusalemme, dove la polizia israeliana era in stato di massima allerta nel timore di nuovi attentati palestinesi. Per motivi di sicurezza, la polizia ha vietato ai minori di 40 anni di età di partecipare alle rituali preghiere del venerdì nella Spianata delle Moschee. Alcune centinaia di dimostranti palestinesi hanno cercato allora di entrare con la forza nel santuario, ma è stata respinta. Frattanto, il leader delle Brigate Ezzedin al-Qassam - lo sceicco paraplegico Ahmed Yassin - ha avvertito gli israeliani che «sarebbe controproducente per i sionisti» ogni tentativo di colpirlo, espellerlo o catturarlo. Ipotesi in tal senso erano apparse nei giorni scorsi sulla stampa israeliana. Malgrado la recente uccisione di un comandante militare di Hamas (Sallah Shehade) e 0 ferimento di un altro (Muhammed Deif), lo sceicco Yas¬ sin non cerca affatto di nascondersi e non sembra temere per la propria incolumità: lo ha constatato un giornalista israeliano recatosi ieri a Gaza per intervistarlo. Il leader politico degli integralisti palestinesi ha aggiunto di non essere interessato in alcuna trattativa con gli israeliani. Il conflitto armato, prevede, potrebbe proseguire per centinaia di anni. «Alla fine vincerà chi avrà saputo tener duro. Siamo sempre pronti alla morte, e malgrado le difficoltà transitorie il nostro morale resta elevatissimo». Ai palestinesi di Gerusalemme lo sceicco Yassin ha detto che la liberazione della città potrà essere realizzata non con negoziati spesso sterili, bensì con il ricorso alla forza. A Gaza sono proseguiti gli inciilenti fra i seguaci di Hamas e reparti della polizia palestinese. In diversi rioni della città hanno crepitato le armi fra i contendenti, malgrado il tentativo di mediazione intrapreso da Mohammad Dahlan e da Mohammed Rashid, due consiglieri di Arafat.

Persone citate: Ahmed Yassin, Arafat, Mohammad Dahlan, Mohammed Rashid, Muhammed Deif, Sallah Shehade, Yassin

Luoghi citati: Gaza, Gerusalemme, Striscia Di Gaza, Tel Aviv