Una «zona franca» per i luoghi sacri
Una «zona franca» per i luoghi sacri Una «zona franca» per i luoghi sacri L'on. Pacini: «Gerusalemme città aperta, come vuole il Papa» ROMA Uno statuto speciale, garantito a livello intemazionale, per tutelare il nucleo antico di Gerusalemme, quel luogo unico al mondo dove si affollano, in un gomitolo di vie, gli edificisimbolo delle tre religioni monoteiste. Nella complessa e irrisolta questione dello status della città, in prospettiva di un accordo di pace fra israeliani e palestinesi, si inserisce ora un'ipotesi formulata dalla Commissione Esteri della Camera e approvata all'unanimità da tutti i gruppi con il parere favorevole del governo, che lo impegna a continuare ad approfondire, all'interno della Uè, il consenso attorno all'ipotesi per inserirla nel quadro dei futuri piani di pace. «Si tratta - spiega Marcello Pacini (Fi), autore della proposta - di affidare il "Bacino sacro di Gerusalemme" e cioè il perimetro della Città Vecchia, racchiuso entro la cinta della mura, al controllo internazionale creando un'amministrazione congiunta a cui potrebbero partecipare l'Onu, gli Usa, la Russia e l'Unione europea e naturalmente i Paesi arabi. L'obiettivo è garantire in quell'area così delicata e importante, oltre all'ordine pubbhco e alla sicurezza, il libero esercizio del culto, l'integrità delle sedi e l'accesso dei pellegrini di tutte le fedi. Una garanzia effettiva e non formale, con l'impegno di forze di pace internazionali)). «Tutto questo - chiarisce Pacini - senza pregiudicare la questione dell'appartenenza della città nel suo complesso, che sarà discussa nelle opportune sedi. E' una misura in sintonia con quanto auspicato dal Santo Padre su Gerusalemme città aperta, per assicurare ai luoghi sacri e alle circa 40 mila cristiani, ebrei e musulmani che vivono nell'area, protezione contro possibili e purtroppo probabili attentati. Ed è anche un modo concreto per riavvicinare, almeno su questo punto, le parti in conflitto, delegando la questione a un organismo sovranazionale. Sul piano giuridico la fattibilità di questa ipotesi è già stata verificata da esperti di entrambe le parti. Ora si tratta di lanciarla a livello diplomatico e politico». La risoluzione dovrà quindi ottenere innanzitutto il consenso dell'Ue per poi essere foimulata come proposta comunitaria. Ma Pacini, presidente della delegazione italiana presso l'Osce, ha già provveduto a presentarla in quella sede, coinvolgendo la delegazione statunitense e quella israeliana e riscuotendo, assicura, grande interesse. [e. r.] Il deputato Marcello Pacini
Persone citate: Marcello Pacini, Pacini
Luoghi citati: Gerusalemme, Roma, Russia, Usa
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