Il funzionario Buono

Il funzionario Buono BUONGIORNO iSramsllinl Il funzionario Buono ^^^ON quel cognome che è già Bp- una richiesta di assoluzione, p^il dottor Aldo Buono del Comu^ne di Napoli ha raccontato la storia della sua creatura, lo stipendio transgenico che si gonfia in bustapaga. E' una vicenda grottesca che sarebbe piaciuta a Gogol, sublime investigatore della psiche contorta di certi funzionari pubblici. Nell'ufficio che Buono eredita come una punizione, il famigerato Servizio Gestione Contabile, sfilano davanti ai nostri occhi le figure di un'eterna decadenza morale: l'usciere che accoglie il pubblico con i piedi sul tavolo, gli impiegati sempre fuori stanza perché impegnati in un secondo e terzo lavoro. E i pochi seduti dietro le scrivanie che gettano la corrispondenza nel cestino senza nemmeno aprirla. Buono rivendi¬ ca il merito di aver trasformato questo desolante autoritratto di burocrazia borbonica in una cellula scandinava, ricorrendo all'anna proibita dell'arrotondamento fantasioso degli emolumenti. «Bisognava oliare», riassume. E c'è un mondo - c'è il mondo - dietro quel verbo che sporca la vita ma la rende più scorrevole. Il funzionario.Buono non può esibire come modello di giustizia sociale un sistema dove si pagano tre stipendi a un dipendente per ottenere quel che da altri si pretende con uno solo. Ma è vero che quando l'unico modo per eliminare i doppi lavori diventa raddoppiare le bustepaga, significa che esse - nella versione non modificata geneticamente - non garantiscono più il tenore minimo di vita che la società dei consumi richiede.

Persone citate: Aldo Buono, Gogol

Luoghi citati: Napoli