Black Magic sulla rotta del traditore

Black Magic sulla rotta del traditore Black Magic sulla rotta del traditore «Coutts ci ha lasciati per 1 soldi, in finale vogliamo lui» dall'inviato ad AUCKLAND M AGIC rg. Nato l'11 a Weiiingtón, cato, coordina gettisti della ele. Come nelle dizioni, sarà a olo di navigatore ISTERO. Il sorriso gentile di Dean Barker, 29 anni, lo skipper con il naso da picchio. Quello ironico di Tom Schnackenberg, 57 anni, il genio, il Boss del Team tutto nero. Mai accaduto prima, nella storia della Coppa America: hanno varato la loro barca di notte, al buio, quasi di nascosto. Mistero, appunto. Chissà il Genio quale altra diavoleria si sarà inventato. «Un qualcosa di interessante e al momento giusto la vedrete», dice lui. E il momento giusto, la sfida finale, sarà a metà febbraio dell'anno prossimo. Attesa lunga e misteriosa. Dal porto di Auckland, al mattino, il Black Ma- .., :, gicche.dovràfli-, fender^ fa Coppa esce per primo e rientra ultimo. Allenamenti nel golfo di Hauraki, ma ben attenti a tener le distanze dalle altre barche che ora si sfideranno per la Vuitton Cup. Sulla banchina di Viaduct Street, i James Bond della vela non perdono un passaggio della barca nera, e il tamtam li vedrebbe addirittura malmessi. «Continuano a cambiare albero e timone riassume Paolo Bottari, prodiere passato da Luna Rossa a Mascalzone Latino -. E sono in forte ritardo...». Sarà, ma la Coppa America 2000 ha insegnato cbe i neozelandesi con il mistero sono dei giocoheri. Quando la loro barca era stata esposta al pubblico prima della sfida con Luna Rossa, Doug : Peterson, il progettista del Team Prada, si era sentito leggero: «Questa non è una barca, è un cane». E si sa, alla faccia del cane è finita con un doloroso 5 a 0 per loro. L'ultima invenzione vincente del Genio era stata un meccanismo che permette all'albero di spostarsi di qualche grado. Morale: diffidare delle prime impressioni (e dei James Bond della bancliina). Quando rientra, Black Magic sfila davanti alla base di Alinghi, gli svizzeri che hanno ingaggiato il timoniere Russell Coutts e metà dell'equipaggio neozelandese che ha vinto nel 2000. I saluti gelidi, come questa primavera dall'altra parte del mondo. Imbarazzo, e tanto, perché Coutts e il tattico Brad Butterworth per la Nuova Zelanda erano il futuro: la quasi certezza di trattenere ancora la Coppa, soprattutto dopo la morte di Sir Peter Blake, il vecchio Boss, il gentiluomo di mari ammazzato in Brasile da tre pirati strafatti di colla sintetica. Partito Coutts, timone a questo Dean Barker dal buffo naso e dalle guandotte sempre rubizze. A ben an Barker. Nato 3 a Auckland. 2000 era il vice e sul 4-0 gli ne per ia quinta egata contro Magic. Più che k Magic è il delia nera barca , la cui prima lla di strappare erica agli ' guardare, è il più giovane skipper ad aver alzato la Coppa America, visto che nel 2000 Russell Coutts gli lasciò il comando della barca nell'ultima regata contro Luna Rossa. Insomma, averne di skipper così. Il migliore in Nuova Zelanda. Uno che è crésciuto con il poster di Russell Coutts appeso accanto al letto e ora sogna di battere il Mito.. «Quest'anno mi è successo due volte - dice - a Trieste e in Svezia». Il sogno di Barker prevede una finale tra Black Magic e gli svizzeri di Alinghi. Ma questo sarebbe davvero un brutto sogno per i neozelandesi. Che uno di Auckland come Coutts possa mai portar via la Coppa dalla terra dei kiwi è la peggior sciagura che possa capitare. Così più andranno avanti le sfide per la Vuitton Cup e più aumenteranno le adesioni al «BlackHeart», il Cuore Nero, un gruppo di quasi fanatici, o di molto furbi, che si sta organizzando attraverso Internet. Il Cuore Nero grida: «Il tuo Paese viene prima dei soldi!». Russell Coutts e gli altri come traditori, mercenari e rinnegati. «BlackHeart», che sarebbe anche un beverone di rum e cola, è nato attorno alle birre del HO Pub di Beaumont Street. Dave Walden, 51 anni, pubblicitario, il fondatore, lascia il sospetto che si tratti di un'abile invenzione per mettere in vendita gadget, magliette, adesivi e cappellini, ovviamente tutti neri. La polizia di Auckland, piuttosto, comincia a pensare che «Blackheart» possa mettersi nei guai o crearne: «li teniamo sotto controllo», annuncia una minacciosa nota ufficiale. Russell Coutts non ne vuole parlare, ma la polizia gliha garantito la scorta. «Ma no - dice Dave Walden - non ce l'abbiamo con Coutts. Lo incontrassi sul campo da golf giocherei con lui come sempre. Però quando è il momento della regata gli direi "no ragazzo, ora non si scherza più". Io, noi, vogliamo che la Coppa resti qui e la nostra iniziativa è per far sentire al nostro Team l'appoggio dei neozelandesi». E su questo comincia a raccogliere adesioni: campioni di rugby, attori, cantanti, politici. E dollarom. Non c'è neozelandese che non si ricordi dov'era il 15 maggio '95, quando il Black Magic di Sir Peter Blake, con Russell Coutts al timo' ne, strappò la Coppa dalla bacheca del New York Yacht Club. E non c'è neozelandese che non sia rimasto deluso dal "tradimento" di Russell Coutts: che avrebbe «messo i soldi davanti all'interesse del suo Paese», come accusano i Cuore Nero. A parte rorgoglio, ci sono anche interessi più solidi. La Coppa America 2000 ha portato fin quaggiù 4 milioni e 500 mila persone. E 350 milioni di euro. «Non per soldi, per la Coppa». Il sorrìso ironico di Schnackenberg è lo stesso di due anni fa. Lui, il Genio, è cambiato solo nei baffoni da moschettiere, che non ha più. E' diplomatico con gli sfidanti: «Hanno fatto progressi e contro queste nuove barche forse la Coppa l'avremmo persa». E anche con Coutts: «Ognuno è libero di cercarsi nuove sfide». Ma qui il sorriso si fa beffardo. Perché nel Team New Zealand solo questo non è un mistero: la sfida finale contro il rinnegato Coutts la sognano tutti. Per batterlo di brutto. [g-c] Metà dell'equipaggio del 2000 è passato agli svizzeri di Alinghi ma i neozelandesi di Dean Barker sono ottimisti: «La nostra barca ha qualcosa di interessante, lo vedrete al momento giusto» Black Magic detentrice del trofeo ' di Coppa America etra le favorite dell'edizione 2002/2003