Il parlamento basco non sospende Batasuna di Gian Antonio Orighi
Il parlamento basco non sospende Batasuna GLI INDIPENDENTISTI ALZANO IL LIVELLO DELLO SCONTRO POLITICO CON MADRID Il parlamento basco non sospende Batasuna L'esecutivo regionale: denunceremo il giudice Garzón per abuso di potere Gian Antonio Orighi MADRID «Processate Garzón per abuso di potere». Mai, nei 25 anni della giovane democrazia postfranchista, un govemo regionale aveva sfidato la magistratura di Madrid con una dichiarazione dirompente come quella annunciata ieri dall'esecutivo indipendentista dei Paesi Baschi. Non solo: la richiesta di sospendere il gruppo parlamentare di Batasuna, il braccio politico dei terroristi dell'Età, avanzata dallo stesso celeberrimo gip del Tribunale nazionale, Garzón, e di obbhgato compimento, è stata respinta. «C'è un esecutivo regionale che denuncia i giudici e non il terrorismo», ha commentato sdegnato il ministro della Giustizia Michavila. La decisione de) governo di minoranza basco (una coalizione tra i cattolici del «pnv», i centristi di «ea» e i comunisti di «eb», tutti e tre a favore del diritto all'autodeterminazione di Euskadi; insieme 36 seggi sui 75 del parlamento di Viteria) è arrivata come una bomba all'ora di pranzo. «Il nostro esecutivo presenterà alla Corte di Cassazione di Madrid la richiesta di incriminare Baltasar Garzón per abuso di potere, esercitato con le misure adottate dal magistrato con la sua risoluzione del 26 agosto scorso, che noi condanniamo, in cui sospende Batasuna», ha annunciato Josu Jon Imaz, por¬ tavoce del governo basco, presieduto dal '99 da Juan José Ibarretxe, ex sindaco di Llodio per 4 anni grazie ai voti di Batasuna. E ha aggiunto: «Stimiamo che le decisioni di Gar¬ zón, relative al diritto fondamentale di riunione e manifestazione, suppongano una restrizione infondata ed illegittima della norme vigenti». Un'allusione al divieto, ordinato dal gip, della manifestazione contro la messa al bando di Batasuna, tenutasi ugualmente sabato scorso a Bilbao, quando migliaia di persone sono scese in piazza e sono state fermate dopo 500 metri dalla polizia regionale, l'unica competente per l'ordine pubblico in Euskadi. Nessun commento da parte di Imaz al fatto che il parlamento della Navarra lunedì scorso abbia sciolto il gruppo parlamentare di Batasuna. Le reazioni del governo popolare di Aznar e dell'opposizione socialista (che insieme hanno approvato il mese scorso la richiesta di messa al bando del partito dell'Età, già presentata presso la Corte di Cassazione) non si sono fatte attendere. «Chiedere di processare Garzón è assurdo. Se qualsiasi persona fisica o giuridica potesse decidere auto¬ nomamente ciò che è nullo, il nostro sarebbe uno Stato di diritto molto singolare»,ha commentato il vice-premier Mariano Rajoy. «La scelta del governo di Euskadi, uno show deprecabile, è gravissima», gli ha fatto eco la socialista Rosa Diez, minacciata dall'Età e sotto scorta da anni, come ottocento politici ed intellettuali baschi anti-indipendentisti. Il gip Garzón, 45 anni, «toga rossa», ex seminarista che ama definirsi il «giustiziere planetario» e candidato al premio Nobel per la Pace, dall'SS è un implacabile avversario dei terroristi dell'Età. La richiesta di processarlo, che, se fosse accettata comporterebbe la sua sospensione dall'incarico, è considerata alla stregua di una provocazione. Ma non è soltanto la messa fuori legge di Batasuna, motivata peraltro da ragioni concrete (ben 167 suoi militanti sono in carcere con una condanna per partecipazione a banda armata), a vedere l'un contro l'altro armati il govemo di Euskadi e quello di Madrid. C'è anche la questione delle deleghe. Ibarretxe, leader del «pnv» (da una sua organizzazione giovanile nel 1958 nacque l'Età) ha posto ad Aznar un ultimatum, appena scaduto, in cui dava due mesi di tempo a Madrid per trasferirgh ben 37 competenze. Il premier gliele vuole concedere solo sette. Un altro motivo di scontro istituzionale. li ministro della GÌUStìzIa spagnolo: «Una richiesta inaccettabile, significa scegliere di denunciare la legalità invece del terrorismo». Critica anche l'opposizione socialista: «Uno show deprecabile» Il presidente del parlamento basco Juan Maria Atutxa (a sinistra)
Persone citate: Aznar, Imaz, Josu Jon Imaz, Juan José Ibarretxe, Juan Maria, Mariano Rajoy, Michavila, Navarra, Rosa Diez
Luoghi citati: Bilbao, Madrid, Paesi Baschi
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