Un metro d'acqua in poche ore Tredici morti nel Sud della Francia

Un metro d'acqua in poche ore Tredici morti nel Sud della Francia SCONVOLTA LA ZONA TRA CAMARGUE E PROVENZA. MOBILITATO ANCHE L'ESERCITO Un metro d'acqua in poche ore Tredici morti nel Sud della Francia Cesare Martinetti corrispondente da PARIGI Un bambino e suo padre sono rimasti uccisi sotto l'albero dove si erano rifugiati a Rousson, vicino ad Alès, una vecchietta è morta annegata nella sua casa di Quissac, poco sopra Nimes, due donne sono state trovate morte a SaintLaurent-des-Arbres, due uomini a Saint-Christol-les-Alès, due contadini hanno abbandonato il trattore a Saint-Mamert-du-Gard e nessuno ha loro notizie. I nomi di piccoli paesi, frazioni, località emergono dalla carta geografica e dalla toponomastica di questa tragedia francese, che si è consumanta ieri in pòche óre, a sud, tra le Bouches-du Rhone, l'Hérault e il Card, tra Marsiglia, Nimes e Avignone: 13 morti, quattro scomparsi. Bilancio, provvisorio, certo, ma bilancio di strage. Eppure è soltanto piovuto. Ma un metro d'acqua in poche ore non si sopporta senza danni. I meteorologi parlano di fenomeno eccezionale. Bernard Strauss, direttore delle previsioni a France Meteo, ha spiegato che la tragedia è avvenuta per la concomitanza di tre circostanze che solitamente non si verificano: l'intensità della pioggia, la durata dei temporali, la concentrazione su una stessa zona. Una formazioni nuvolosa spessa e compatta, con un diametro di circa dodici chilometri che il vento ha sbattuto su quell'angolo di Francia gentile, tra la Camargue e la Provenza, dove i paesaggi sono dolci, colorati e profumati. Tutto questa mondo si è trasformato in un inferno nel corso della giornata. Oggi, dicono/ tornerà il sole. Sulle macerie e sulla desolazione. Grange che è una bella cittadina vicino ad Avignone ieri è diventata una specie di Venezia, senza ponti e senza barche: un metro d'acqua, come non si era mai vista da questa parti, ha invaso ogni casa e devastato ogni cosa. Sommières, un borgo medievale di 3 mila e seicento abitanti, costruito per metà nel letto tranquillo della Vidourle, in Linguadoca è stato interamente inondato, come non si ricorda, appunto, dal medioevo. Al telegiornale si sono viste le immagini di quel che restava: tetti che sembravano galleggiare sull'acqua marrone. Persone che si sbracciavano e urlavano su quei tetti. Elicotteri che scendevano a lambirli facendoci scivolare sopra soccorritori appesì alle funi. E centinaia di abitanti di Sommières sono stati salvati così dalle trappole e dalla zattere in cui si erano trasformate le loro case. Solo nel Gard sono centomila le famiglie rimaste senza elettricità e telefono. Le grandi autostrade che legano la Francia «d'en bas» con Parigi sono state inondate e tagliate: su A7, A8 e A9 migliaia di persone sono rimaste bloccate nelle loro vetture. I treni sono stati fermati, alla tv è stata data la raccomandazione a tutti i francesi di non muoversi di casa se non popno per ragioni indispensabili. Se si pensa che ieri era il terzo giorno consecutivo di piloti dell'Air France si può avere un'idea di quela che è stata la giornata nel paese. Oggi sarà riaperta le linea del Tgv Parigi-Marsiglia. Ma solo quella. L'esercito è stato mobilitato con i suoi mezzi anfibi e con gli elicotteri che si sono aggiunti a quelli dei pompieri. Migliaia di volontari sono stati chiamati a raccolta secondo il piano della protezione civile. I comuni hanno organizzato in palestre e scuolel'ospitalità provvisoria per i senza tetto, migliaia di persone. Alla tivù si sono viste scene di disperazione e desolazione. Ma anche di grande solidarietà, tradizionale in quelle campagne. Sullo sfondo di una scroscio di pioggia incessante sono state raccolte testimonianze amareggiate, disperate, ma anche ironiche degli allagati. Nessuno, nemmeno i più anziani, ricordava di aver mai assistito a niente del genere. In Vaucluse sonò caduti 300 milimetri di pioggia in due ore nella zona di Chateauneufdu-Pape nell'ora in cui cominciava la vendemmia. Pompieri, militari e gendarmi apparivano in tivù con il binocolo in mano intenti a scrutare sterminate distese d'acqua: due intere regioni, o quasi, trasformate in un'imensa risaia. Qua e là affioravano i tetti delle automobili abbandonate e sprofondate nel fango. Il presidente Chirac ha trasmesso a tutti messaggi di solidarietà e di attenzione. Oggi arriva il ministro dell'Interno, Sarkozy, che ha preannunciato un piano straordinario. Ce n'è bisogno perché tutte le misure previste e preventive sono saltate. ■..,... Nella cittadina di Sommières (nel Sud della Francia) la piena che invade le strade

Persone citate: Bernard Strauss, Chirac, France Meteo, Francia Cesare Martinetti, Gard, Sarkozy