Bush e Blair: abbiamo prove contro Saddam

Bush e Blair: abbiamo prove contro Saddam IL PRESIDENTE AMERICANO E IL PREMIER BRITANNICO IERI A CAMP DAVID Bush e Blair: abbiamo prove contro Saddam Il riferimento dei due alleati è alle recenti fotografie satellitari eseguite dall'Agenzia dell'Onu «Aiea»: documenterebbero l'esistenza di nuove costruzioni in siti sospetti ispezionati nel '98 Maurizio Moli nari corrispondènte da NEW YORK «Ci sonò le prove a carico di Saddam. Hussein». Riuniti a Camp David per discutere la crisi irachena, Geoige Bush e Tony Blair hanno voluto allontanare ogni dubbio sul rianno non convenzionale iracheno. «Venendo, qui ho letto il rapporto dell'Agenzia dell'Onu per l'energia atomica - ha detto Blair e non vedo di quali altri prove dovremmo avere bisogno». «Ci sono prove in abbondanza» gli ha fatto eco Bush, parlando di «una seria minaccia alla libertà nel mondo». Il riferimento di entrambi è allo studio da parte dell'Alea, con sede a Vienna, di recenti foto satellitari che documentano l'esistenza di nuove costruzioni in siti sospetti, ispezionati dalTOnu fino al 1998. «E' un problema che non possiamo ignorare, la poUtìca delTmazione è inaccettabile» ha dettò Blair secondo cui «non stiamo parlando scio di -armi chimiche o DiOlogiche^ma anche nucleari». . Il consulto a Camp David ha avuto al centro la preparazione dei discorso che Bush farà alle Nazioni Unite il 12 settembre: nelle.bozze preparatorie l'Iraq è definito una «bomba ad orologeria». L'intesa fra Washington e Londra è sulla necessità di offrire alle Nazioni Unite un'ultima possibilità di disarmare l'Iraq, se non fqsse possibile scatterebbe l'attacco. Un'ipotesi avanzata dal premier britannico è quella di (ispezioni coercitive» ov-1 vero il dispiegamento nei Paesi confinanti con l'Iraq - Araba Saudita, Turchia, Kuwait, Giordania ed anche Iran - di contingenti di truppe incaricati dalle Nazioni Unite di «accompagnare» gli ispettori del disarmo qualora Saddam Hussein dovesse impedirgli l'accesso., «Serve un accesso illimitato, a qualunque luogo in qualunque momento» è la formulazione della Casa Bianca. Trattandosi formai-, mente della richièsta di riprendere le ispezioni inteitòtte nel 1998 Bush e Blair sembrano convinti di poter superare le obiezioni sollevate dagli altri tre membri permanenti delConsiglio di Sicurezza: Russia, Gina e Francia. «Non siamo noi, ma l'Iraq che viola le risoluzioni dell'Onu» sottolinea Blair. Un rapporto del centro studi di Washington «Camegie Endowment for the Advancement of Peace» afferma che per le «ispezioni coercitive» potrebbe bastare l'impiego di 30-50 mila uòmini, sostenuti da una consistente copertura aerea. A conferma che gli ispettori potrebbero tornare presto in campo, il loro capo, Hans Blix, ha fatto sapere che è già iniziato l'esame preliminare delle foto sateUitari dell'Alea al fine di decidere con quale ordine procedere nei controlli dei siti. Potrebbe essere il presidente Bush ad offrire a Saddam l'alternativa fra ispezioni illimitate o attacco in occasione del discorso che pronuncerà giovedì di fronte all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Le bozze del testo già circolano fra i più stretti collaboratori di Bush - dal braccio destro Karyn Huges al capo del Pentagono Donald Rumsfeld, al consigliere per la sicurezza .nazionale Condoleezza Bice - assieme a quelle del discorso che Bush farà in diretta tv al popolo americano la sera dell'11 settembre. Una delle ipotesi è l'imposizione a Saddam di un ultimatum entro il quale accettare le ispezioni, dovrebbe essere di alipeno quattro settimane di tempÒ7àl fine di lasciarsi alle spalle la scadenza delle elezioni per il rinnovo larziale del Congresso, il 5 nòvemire. Sul fatto che Washington vóghe mettere alle strette Saddam Hussein non sembrano esserci dubbi. Il Segretario di Statò, Colin Powell, ha definito «im'offesa al mondo» il rifiuto di rispettare le risoluzioni dell'Onu che impongono all'Iraq di accoghere gli ispettori ed ha definito «imperativa» la necessità di impedire a Saddam di acquisire anni di distruzione di massa e, in particolare, l'atomica. «Quando al termine della Guerra del Golfo gli ispettori entrarono in Iraq - ha detto Powell - ci accoigemmo che erano più avanti di quanto pensassimo nella ricerca dell'atomica, ora gli ispettori mancano dal 1998, nessuno può dire quanti progressi hanno fatto, ma non c'è dubbio sul fatto che Saddam vuole l'arma nucleare». Il Segretario generale della Lega Araba, Amr Mousse, si dice convinto che la gueira può essere evitata perché «c'è una forte possibilità che le ispezioni in ogni luogo vengano accettate». Forti pressioni in questo senso vengono esercitate dal Cairo e Riad su Baghdad, da dove ieri è giunto però immessaggio niente affatto conciliante: «C'è un governo pazzo alla guida degli Stati Uniti, la loro unica intenzione è distruggere chiunque gli dice semplicemente di "no"». «Le Nazioni Unite disarmino l'Iraq oppure provvederemo noi» Si prepara un ultimatum per 1 controlli coercitivi Truppe internazionali accompagneranno gli inviati del Palazzo di Vetro per consentire di effettuare le verifiche I due leader (in tenuta informale) ieri a Camp David: Blair è l'unico alleato che si è schierato per II conflitto