Tremonti : il Patto non si tocca ma va interpretato al meglio

Tremonti : il Patto non si tocca ma va interpretato al meglio All/ECOFIN DI COPENAGHEN ILMINISTRO INVITA A NON DISPERARE: SITUAZIONE COMPLICAÌA, PERO'jME USCIREMO BENE Tremonti : il Patto non si tocca ma va interpretato al meglio Rallenta ancora il pil dell'Unione: nel secondo trimestre s'è mosso dello 0,3^6 A fine anno si prende un -F107o. Solbes: nessuna scusajper cambiare le regole ,tMarioSensini inviato a COPENAGHEN La situazione dell'economia europea è complicata, ma ne usciremo, presto e bene. Con tranquillità e responsabilità, non certo con i catastrofismi e le polemiche politiche inteme. Ne usciremo senza modificare il Patto di Stabilità, ma lavorando per applicarlo ed interpretarlo perché si possa governare nel modo migliore possibile questa fase difficile dell'eco-nomia». Da Copenaghen, dove insieme agli altri ministri delle finanze europei sta cercando la ricetta giusta per superare una crisi molto più lunga del previsto e ritrovare la crescita, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti lancia due segnali, uno all'Europa, l'altro all'Italia. Messaggi dal carattere rassicurante, ma entrambi carichi di significati pohtici. Tranquillizza i partner europei sostenendo che quel Patto di Stabilità, che molti suoi colleghi di governo ritengono una camicia di forza, non ha proprio alcun bisogno di essere modificato, ma aggiunge anche che deve essere reinterpretato alla luce della brutta congiuntura. Tranquillizza gli italiani, dicendo che da questa fase di stanca dell'economia si. uscirà presto perché i fondamentah sono buoni, ma pizzica l'opposizione, e i sindacati scettici, affermando che con «i catastrofismi» non si risolve un bel niente. «Ci vuole tranquillità e responsabilità» ripete Tremonti conversando con i giornalisti in una pausa dei lavori del Consiglio informale Ecofin. Eurostat ha appena pubblicato i dati sul pil nel secondo trimestre dell'anno: la crescita nella zona euro è stata di appena lo 0,396 sul trimestre precedente, dello 0,60Zo rispetto al secondo trimestre del 2001, la metà di quanto ci si aspettasse. Il commissario agli Affari Monetari della Uè, Fedro Solbes, e il presidente dell'Eurogruppo, il greco Nikolaos Christodoulakis, hanno appena finito di dire che le stime di crescita per quest'anno saranno senz'altro riviste al ribasso, dall'l,4% che si pensava possibile ad aprile, a qualcosa meno dell'l0Zo. Tremonti concorda, dice che «la situazione è complicata», che «ci sono criticità», ma aggiunge che non è il caso di essere troppo pessimisti, tantomeno «catastrofisti». «I fondamentali dell'economia europea restano solidi. E' solo una fase congiunturale, ma abbiamo la possibilità di venirne fuori presto e bene. Perché - ripete Tremonti l'economia europea è solida». Certo, si tratta di gestire questa fase. «Tranquillità e responsabilità sono la formule della soluzione su cui stiamo ragionando nell'Ecofin. In questo contesto - aggiunge - non possono trovare spazio le polemiche pohtiche. Quando si parla degli stipendi, del risparmio e delle pensioni, bisogna ricordare che si tratta di cose sacre. Non è materia su cui sia possibile, o utile, fare polemiche, speculazioni e lotte politiche». NeSsun riferimento esplicito all'opposizione parlamentare, che paventa manovre "lacrime e sangue" di aggiustamento dei conti, né al sindacato e soprattutto alla Cgil, che teme i tagli alla spesa sociale, anche se non è difficile vedere Rutelli, Fassino e Cofferati nel mirino di Tremonti. Che aggiunge: «la prossima Finanziaria sarà una legge di rigore e di sviluppo, tagheremo la spesa pubblica laddove è superflua e soprattutto ridurremo le tasse». Dalla Finanziaria 2003 al Patto di Stabilità il passo è breve. In breve Tremonti è circondato, anche dalla stampa straniera. Hanno ascoltato Berlusconi, Bossi, Buttiglione, tartassato di richieste di reazioni la Commissione di Bruxelles, e ora vogliono sapere da Tremonti. «Il Patto va mantenuto» dice il ministro. «Viene rispettato e sarà rispettato. Siamo convinti che sia giusto così. Ma va interpretato, proprio perché deve essere applicato». Ci sarà una proposta italiana? «La regola, che abbiamo sempre .seguito, è che si discute e si decide tutti insieme, che parla per tutti il presidente dell'Eurogruppo, e che i commenti vengono dopo». Tremonti nega che la discussione sia già iniziata a Copenaghen. «Assolutamente no» taglia corto il ministro allontanandosi dal capannello dei cronisti. Se pure fosse, non lo direbbe neanche sotto tortura. Certo è, però, che con la Commissione che insiste sul rispetto degli obiettivi di deficit nei tempi già fissati, i governi in difficoltà a far quadrare i conti 2002 e impegnati a preparare le leggi di bilancio 2003, questa riflessióne, da ieri, è diventata senz' altro più concreta. I , Nessuno pensa di modificare le regole del Patto di Stabilità, ma semmai ad allungare i tempi, concordati politicamente, per il raggiungimento del pareggio. Solbes lo sa e contrattacca. «Ci sono segnali di deviazione dai target di bilancio che non sono ascrivibili solo al brutto ciclo economico» dice il Commissario, e aggiunge che «la situazione attuale dell'economia non giustifica l'alterazione della strategia di bilancio». Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, con il collega danese Pedersen

Luoghi citati: Bruxelles, Copenaghen, Europa, Italia