Sanatoria per operai irregolari di Daniela Daniele
Sanatoria per operai irregolari OGGI IL DECRETO LEGGE SARA' ESAMINATO AL CONSIGLIO DEI MINISTRI Sanatoria per operai irregolari modu i vanno ritirati ne e prefetture Daniela Daniele ROMA La sanatoria per l'immigrazione è oggi all'esame del Consiglio dei ministri. Il provvedimento stabilisce, oltre a un ulteriore slittamento dei termini per la regolarizzazione del sommerso, ora fissati al 30 novembre, l'obbligo per i datori di lavoro di sanare le posizioni irregolari, pagando una somma forfettaria di 800 euro a copertura del mancato versamento dei contributi del fisco e del permesso di soggiorno. Il pagamento consentirà, quindi, agli imprenditori di non incorrere nelle sanzioni penali previste dalla legge BossiFini che entrerà in vigore nella prima metà di settembre. Una volta entrato in vigore il decreto legge, messo a punto dai ministeri del Welfare e dell'Interno, ai datori di lavoro resteranno soltanto 30 giorni di tempo per denunciare la presenza di personale irregolare alle proprie dipendenze. I modelli per l'emersione degli immigrati dal lavoro nero, intanto, sono già pronti e riguarderanno, nelle intenzioni dell' esecutivo, tutti i rapporti di lavoro irregolari che si siano costituiti nei tre mesi precedenti all'entrata in vigore del decreto; i datori di lavoro interessati alla sanatoria potranno ritirare i modelli a partire dal 9 settembre, presso gli uffici delle singole Prefetture presenti nel territorio di appartenenza. Il decreto legge prevede, per chi non si sia messo in regola, una multa di 5 mila euro e una pena detentiva che va da tre mesi a un anno. In Consiglio, oggi, potrebbe anche venire affrontata la questione che sta sollevando non poche proteste, l'ipotesi di regolarizzare soltanto chi è titolare di un contratto a tempo indeterminato. «Nell'emanare il decreto-legge per la legalizzazione del lavoro irregolare dei lavoratori extracomunitari, il governo non può ignorare la diversa realtà del mondo agricolo». Ad affermarlo, in una nota, è il vice presidente della Confederazio- ne italiana agricoltori. Paolo De Carolis, che sottolinea come «condizionare tutto il provvedimento solo alla presenza di rapporti di lavoro a tempo indeterminato sarebbe un grave errore, nonché un gesto di miopia nei confronti del settore che ha particolare bisogno di manodopera extracomunitaria e per un periodo di tempo determinato». «È noto, infatti, a tutti», conti¬ nua la nota, come la stragrande maggioranza dei rapporti lavorativi in agricoltura sia di natura stagionale, «proprio per la tipicità del lavoro in quanto legato ai tempi di produzione e alla raccolta di prodotti». Una realtà che gli agricoltori chiedono sia tenuta nel debito conto, per evitare difficoltà e problemi alla categoria. Nel sottolineare che il settore agricolo aspetta da tempo la possibibtà di regolarizzare le posizioni dei lavoratori extracomunitari normalmente impiegati presso le proprie aziende. De Carolis sostiene che il decreto deve contenere norme, nei tempi e nei costi, «più consone alle modalità tipiche dell'agricoltura». Con l'attivazione di un centro di formazione professionale a Bucarest, in Romania, la Regio¬ ne Friuli-Venezia Giulia, intanto, anticipa l'applicazione della legge Bossi-Fini e punta a creare un canale legale per l'immigrazione necessaria a soddisfare le esigenze delle aziende del NordEst. L'assessore regionale al Turismo del Friuli-Venezia Giulia, Sergio Dressi (An), e il Ministro per il Turismo romeno, Dan Matez Aghaton, hanno firmato ieri, a Bucarest, l'atto di costituzione dell'Asform (Associazione transnazionale per la formazione e la mobilità occupazionale); l'organismo italo-romeno che gestirà i percorsi formativi e la mobilità verso l'Italia dei lavoratori romeni. L'attività formativa comincerà dal settore turistico-alberghiero e proseguirà in quello delle costruzioni e dei servizi alla persona. Con una somma forfettaria di 800 euro si regolarizzerà il mancato versamento dei contributi al Fisco e il permesso di soggiorno Entrata in vigore la legge, resteranno 30 giorni per denunciare la presenza di lavoratori in nero Per chi non sarà in regola una multa e anche il carcere I PUNTI CHIAVE Contratti a tempo indeterminatd Pagamento da Darte del datore di avoro di 800 euro Slittamento dei termini per la regolarizzazione oltre il 30 novembre Con l'entrata in vigore delia legge, 30 giorni di tempo per uscire dal «sommerso» I datori di lavoro potranno ritirare i moduli a partire dal 9 settembre presso le prefetture - Per chi non si mette in regola, rìschio di una multa di 5 mila euro e pena da tre mesi a un anno di detenzione Immigrati in fila per i permessi
Persone citate: De Carolis, Paolo De Carolis, Sergio Dressi
Luoghi citati: Bucarest, Friuli, Italia, Roma, Romania, Venezia Giulia
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