LA REPUBBLICA DELLE VELINE di Maria Laura Rodotà

LA REPUBBLICA DELLE VELINE ILNEWYORKTIMES E L'ITALIA LA REPUBBLICA DELLE VELINE Maria Laura Rodotà IL New York Times - grandissimo quotidiano che sa analizzare le frivolezze - ha notato ieri una semplice verità sull'Italia: non siamo affatto una repubblica delle banane. Siamo una repubblica delle Veline. Con la finta ingenuità e l'educata indignazione dei veri cronisti, il corrispondente da Roma Frank Bruni racconta di «ragazze numerate come il bestiame alle fiere» che si esibiscono in mutande e poco più ogni sera dopo il tg. Di un paese «ossessionato dalla carne» (femminile; forse non più di altri, certo in modo più istituzionale), pieno di ragazze desiderose di ostentare cosce e glutei saltellando intorno a due uomini di mezza età. seduti. O intorno a un uomo di mezza età, piacevolmente sovrappeso (le Letterine di Gerry Scotti, altro fenomeno che ha stupito Bruni). In effetti la Velinomania, glorificata quest' estate con lo show di Teo Mammuccari, e l'idea che per una ragazza il saltellamento in deshabillé sia la base di una carriera possono sembrare stravaganti a un occidentale magari troppo colto, e troppo politically correct. In effetti, non sembrano più tanto stravaganti a noi. E questo, a pensarci, è stravagante. Perché siamo ormai così velinari da avere rimosso il significato originario di «velina» (era un veicolo dell'informazione sotto controllo politico, roba di tanto tempo fa). Siamo così assuefatti da trovare normale che «Striscia la notizia» - considerato da molti il vero tigì - sia stato condotto una sola volta da una donna (Alba Panetti, peraltro) e una volta da un uomo vestito da donna (Maurizio Ferrini come signora Coriandoli); e che ci siano le Veline, come sopra. All'inizio, il creatore di Striscia Antonio Ricci spiegò «con le Veline voglio mettere lo spettatore di fronte alle sue responsabilità di maiale». C'è riuscito. Col tempo si sarà fatto prendere la mano, vai a sapere. Tanto nessuno organizza girotondi intorno alle Veline. Tanto nessuno si preoccupa più di tanto se trova la propria figlioletta che guarda «Veline», in quanto la figlioletta commenta: «Non mi piacciono. Sono sceme». Ma non sono le aspiranti Veline a essere sceme. E' probabile che stiamo diventando, senza accorgercene, più scemi noi.

Persone citate: Alba Panetti, Antonio Ricci, Bruni, Frank Bruni, Gerry Scotti, Maurizio Ferrini, Teo Mammuccari

Luoghi citati: Italia, Roma