Tettamanzi lascia il 22 settembre Cercasi vescovo con origini liguri di Marco Tosatti

Tettamanzi lascia il 22 settembre Cercasi vescovo con origini liguri DALLA DIOCESI DI GENOVA A QUELLA DI MILANO Tettamanzi lascia il 22 settembre Cercasi vescovo con origini liguri Ma secondo voci vicine alla Cei il favorito sarebbe Nosiglia, prelato amico di Ruini Marco Tosatti CinÀ DEL VATICANO 1122 settembre Dionigi Tettamanzi lascerà Genova, e una settimana più tardi, il 29 settembre, prenderà possesso di ima delle diocesi più prestigiose del mondo, Milano, che ha dato nel secolo scorso due Papi alla Chiesa. Ma c'è ancora grande incertezza sul nome del suo successore; e non è neanche sicuro che l'enigma venga risolto prima del trasierimento - un fatto inedito per l'Italia - di un cardinale da un seggio episcopale a un altro. Dopo un piemontese - Canestri - e un lombardo - Tettamanzi - si dice che l'orientamento prevalente sarebbe quello di affidare San Lorenzo a un genovese, o almeno a un ligure; o - ulteriore ipotesi - a un appartente a quell'area. E' una decisione di peso, perché Genova vuol dire un nuovo cardinale, e una nuova poipora sposta tutti gli equilibri nella chiesa italiana; anche in vista di un futuro conclave. E' una scelta che tocca equilibri delicati, fra il Segretario di Stato, il cardinale Angelo Sodano; il Prefetto della Congregazione peri Vescovi, Giovanni Battista Re, e naturalmente il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Camillo Ruini, appena rientrato in Italia dopo un periodo di riposo negli Stati Uniti, per ristabilirsi pienamente dopo un intervento nei mesi scorsi, e un pellegrinaggio a Lourdes organizzato dall'Opera romana pellegrinaggi. Di norma quando si tratta di scegliere un vescovo, il nunzio in Italia prepara la «tema»: tre nomi da sottoporre alla Congregazione. E l'arcivescovo Paolo Romeo ha intenzione di compiere fedelmente il suo lavoro; pur nella consapevolezza che in un caso come quello di Genova (o di Venezia, o di Milano) le procedure di prammatica saranno sostituite da una decisione personale del Papa. E' attribuito co¬ munque all'arcivescovo Romeo il suggerimento di trovare qualcuno con un radicamento nella regione, anche per «premiare» la diocesi dopo averle tolto il cardinale. Negli ambienti vicini alla Cei si scommette con sicurezza sul Vicegerente di Roma, il vescovo Cesare Nosiglia, molto vicino da anni al cardinale Ruini. In realtà Nosiglia è piemontese, perché è nato a Rosiglione, diocesi di Acqui, il 5 ottobre 1944: ma di un Piemonte confinante con la Liguria. Non è escluso però che se venisse meno per lui l'ipotesi di Genova, potrebbe esserci a medio termine ima sostanziosa consolazione in Curia, magari corredata di cappello cardinalizio. Nel panorama della successione a Tettamanzi il suo nome viene assieme a quello di un suo compagno d'inizi, Mario Oliveri, vescovo di Albenga. Entrambi furono chiamati a Roma giovani sacerdoti, anche se le loro strade si divisero subito: verso l'Istituto Biblico andò Nosiglia, e Olivieri entra in diplomazia. Il vescovo di' Albenga fa parte di un élite particolare: insieme a Re e Sebastiani (entrambi cardinaU) e al Nunzio in Ungheria, mons. Karl-Josef Rauber, fu segretario del cardinale Benelli, temutissimo Segretario di Stato. Oliveri ha mantenuto un'ottimo rapporto con il cardinale Re, e questo certamente è un vantaggio importante. È un uomo di tradizione, un po' nell'aura del cardinale Siri, e anche questo non viene valutato con sfavore, nella Chiesa d'inizio millennio. E' nato anche lui in diocesi di Acqui, a Campo Ligure, il 22 gennaio 1944. Mentre è nato in provincia di Brescia, nel 1943, ma ha passato ventidue anni come sacerdote a Genova Angelo Bagnasco, arcivescovo di Pesaro, canceUiere in curia, e docente al seminario. E' segretario della Commissione Episcopale per la Scuola e l'Università, e nel paesaggio della successione si fa anche usuo nome. Senza trascurare le possibilità di un vero ligure, Domenico Calcagno, vescovo di Savona-Noli, nato nel febbraio 1943, che per molti anni ha ricoperto l'incarico di economo alla Cei. Gioca a suo sfavore la nomina recente a Savona (dell'inizio di quest'anno) ma non mancano precedenti in questo senso. Il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Genova